Il pericolo silenzioso dei gasdotti e cavi internet

Come la Russia sta mappando le infrastrutture sottomarine dell’Occidente.

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  Riccardo Carboni
  08 May 2023
  3 minutes, 31 seconds

La Russia sta prendendo di mira le infrastrutture critiche in Europa e Nord America, compresi gasdotti e cavi internet, in un contesto di sfida e confronto con l'Occidente per quanto riguarda l'Ucraina. Questa è la preoccupante segnalazione di David Cattler, segretario generale assistente della NATO per l'intelligence e la sicurezza. Cattler, infatti, ha informato i giornalisti che la Russia sta "mappando attivamente" l'infrastruttura degli alleati dell'Ucraina, sia sulla terraferma che sul fondale marino, e che i servizi di intelligence civili e militari di Mosca dispongono di "risorse considerevoli" che Vladimir Putin potrebbe utilizzare per sorvegliare l'infrastruttura, compreso l'uso di navi civili e di eventuali navi spia.

La minaccia rappresentata dai gasdotti sottomarini che alimentano l'Europa è stata fortemente esposta dal sabotaggio dei gasdotti Nord Stream nel Baltico lo scorso settembre, ma anche i cavi sottomarini che trasportano il 95% del traffico internet sono potenzialmente a rischio.

I cavi sottomarini rappresentano una tecnologia dalle grandi potenzialità ma anche con importanti limiti. Ci sono due tipologie principali di cavi: quelli per la trasmissione dei dati e quelli per la trasmissione dell'energia, i cui costi si aggirano corrispettivamente intorno ai 30-80 mila euro al chilometro, e dai 100 mila euro al chilometro per la bassa tensione ai 500 mila per l'alta tensione. Nonostante il loro costo, i cavi sottomarini, soprattutto quelli intercontinentali, sono esposti a diverse minacce che possono compromettere la loro sicurezza. Oltre ai rischi di natura fisica, quelli di natura strategica emergono in contesti come quello odierno: la Russia potrebbe mirare ad isolare le comunicazioni dell’occidente, con gravi conseguenze anche militari, per l'organizzazione dei rifornimenti e per l’economia.

Ci troviamo di fronte ad un rischio significativo che l'infrastruttura critica in Europa e potenzialmente in Nord America possa essere presa di mira dalla Russia come parte della sua guerra all'Ucraina


- David Cattler, assistente segretario generale NATO per l'intelligence e la sicurezza

Sembra che i russi siano sempre più attivi in questo campo, considerando che le loro pattuglie nell'Atlantico sono per la maggior parte di livello più elevato rispetto agli ultimi anni, e che le navi russe stiano correndo più rischi nel Baltico e nel Mare del Nord.

La NATO ha istituito una nuova cellula presso la sua sede di Bruxelles per coordinare gli sforzi per proteggere l'infrastruttura sottomarina a seguito delle esplosioni del Nord Stream, oggetto di indagini in tre paesi diversi. Nessuna delle indagini ha ancora concluso chi fosse responsabile dell'attacco, ma i sospetti iniziali dei governi occidentali sono caduti sulla Russia. Le autorità danesi la scorsa settimana hanno confermato di aver avvistato navi della Marina russa che trasportava sottomarini vicino ai gasdotti quattro giorni prima delle esplosioni dello scorso settembre.

Il capo di questa nuova cellula, il tenente generale Hans-Werner Wiermann, ha dichiarato che l'incidente del Nord Stream aveva dimostrato il chiaro e attuale pericolo che sta affrontando la parte infrastrutturale sottomarina. La dipendenza dell'Occidente da tale infrastruttura sta solo crescendo, con il flusso di dati attraverso i cavi sottomarini in aumento e la transizione verso l'energia verde alimentata dall'eolico offshore che richiede più elettricità da trasportare a riva lungo il fondale marino. I paesi NATO hanno intensificato le pattuglie navali in risposta alla crescente minaccia, ha aggiunto Wiermann, ma ci sono ancora sfide da affrontare nella protezione dell'infrastruttura sottomarina. La Russia ha dimostrato di avere la capacità di operare in modo subdolo e sofisticato, utilizzando navi spia e sottomarini per condurre operazioni di sorveglianza e sabotaggio. Inoltre, la natura stessa dell'infrastruttura sottomarina la rende vulnerabile a un'ampia gamma di minacce, tra cui gli attacchi terroristici, le interferenze elettromagnetiche e i disastri naturali come i terremoti. La NATO sta lavorando per sviluppare nuove tecnologie e strategie per proteggere la sua infrastruttura sottomarina, ma questa rimane una sfida critica per la sicurezza e la stabilità dell'Occidente.

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Fonti utilizzate per il presente articolo:

https://www.limesonline.com/cartaceo/un-mare-di-dati

https://www.politico.eu/article/nato-warns-russia-could-target-undersea-pipelines-and-cables/

https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/geoeconomia-dei-cavi-sottomarini-33004

https://www.reuters.com/world/moscow-may-sabotage-undersea-cables-part-its-war-ukraine-nato-2023-05-03/

https://www.businessinsider.com/russia-more-active-atlantic-nato-worried-about-sabotage-undersea-cables-2023-5?r=US&IR=T

https://www.bloomberg.com/news/articles/2023-05-03/nato-warns-that-russia-is-mapping-eu-us-critical-assets#xj4y7vzkg

Fonte immagine:

https://unsplash.com/photos/1PAYHLb1G30

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L'Autore

Riccardo Carboni

Classe 1999, laureato in Scienze internazionali e Diplomatiche presso l’Università di Bologna e da sempre appassionato di affari internazionali. Studente all’ultimo anno di Master in International Relations presso la LUISS, ha approfondito tematiche riguardanti la sicurezza internazionale seguendo forum e partecipando a programmi di pianificazione militari secondo la dottrina NATO. Autore all’interno di Mondo Internazionale per l’area tematica “Organizzazioni Internazionali”.

Born in 1999, he holds a bachelor’s degree in International and Diplomatic Sciences from the University of Bologna and have always been passionate about international affairs. Currently a final-year student in the Master's degree program in International Relations at LUISS, he has delved into issues related to international security by following forums and participating in military planning programs based on NATO doctrine. Author and contributor to Mondo Internazionale for the "International Organisations” section.

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