Il punto sulle energie rinnovabili in Italia

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  Valeria Fraquelli
  21 February 2024
  4 minutes, 38 seconds

Siamo in clima di incertezza internazionale a causa delle guerre che stanno sconvolgendo l’Ucraina e Israele ma siamo anche in un periodo che abbiamo deciso di chiamare di transizione energetica, cioè tutte le energie fossili saranno a poco a poco sostituite dalle rinnovabili in modo da ridurre drasticamente la produzione di gas serra e rendere più vivibile il nostro pianeta. Detto così sarebbe bellissimo se noi esseri umani una volta tanto riuscissimo ad aiutare davvero la nostra terra ad essere più pulita e lasciassimo il pianeta in condizioni migliori per noi e per le generazioni future, ma non è tutto oro quello che luccica.

Se negli ultimi anni abbiamo fatto grandi passi in avanti sulla strada delle rinnovabili, non siamo ancora arrivati ad un punto in cui riusciamo a essere totalmente indipendenti dai combustibili fossili, alcuni studiosi ci ricordano che allo stato attuale se all’improvviso spegnessimo le fonti di energia tradizionali avremmo un grave deficit energetico e non potremmo più usare Internet, i trasporti, i frigoriferi, gli elettrodomestici e tante altre cose di cui oggi non possiamo fare a meno.

E l’Italia? Come se la cava il nostro paese con le energie pulite? Possiamo dire che i nostri territori si stanno attrezzando con pale eoliche e pannelli solari e stanno anche ottenendo dei buoni risultati ma il lavoro da fare è ancora tantissimo e non è detto che riusciremo a rispettare le date per la transizione energetica che avevamo concordato in sede di Unione Europea.

Allo stato attuale delle cose “In Italia il 16% del consumo di energia deriva dalle fonti rinnovabili e alternative. Tra le fonti rinnovabili in Italia ci sono per un buon 65% da fonti idroelettriche e geotermiche e per il 30% da energia rinnovabile biomasse, mentre solo il 3% deriva dalle nuove rinnovabili, come l’eolico (2,1%) e il solare (meno dello 0.15%). Il fotovoltaico è in aumento negli ultimi anni. Difatti, solo nel 2017 ha prodotto, tra le energie rinnovabili in Italia, l’8.7% dell’elettricità, posizionando il nostro Paese al quarto posto nella classifica mondiale per fonti energetiche in Italia. Un altro dato importante riguarda l’eolico, sempre più di rilievo negli ultimi anni a tal punto da far guadagnare all’Italia, nel 2018, il primato di Paese europeo con la maggiore produzione di energia prodotta dal vento”.

Sono spunti ottimi per iniziare il lungo cammino della transizione energetica ma ancora non basta. Per adesso l’Italia non sta ancora sfruttando tutto il potenziale di energia rinnovabile che ha ed è veramente enorme, potrebbe tranquillamente fare fronte alle necessità di più utilizzatori in comuni piccoli e grandi.

Attualmente le energie pulite più usate sono “l’idroelettrico che è dominante dove il terreno presenta forti pendenze, come nell’arco alpino e – in misura minore – lungo la dorsale appenninica. Il fotovoltaico è più presente al sud, grazie alla minore latitudine e all’insolazione maggiore. L’energia eolica viene raccolta soprattutto nelle grandi isole, Sicilia e Sardegna, a cui si aggiunge in generale la parte meridionale della dorsale appenninica, a partire da Puglia, Campania e Basilicata. L’energia geotermica, infine, ha come polo d’eccellenza la Toscana, per ragioni storiche e per caratteristiche geologiche”.

Le energie rinnovabili vengono usate sia per produrre energia, sia nel comparto termico e in questo caso il nostro Paese si sta dimostrando virtuoso perché sta per “raggiungere e superare il 17 per cento di impiego delle rinnovabili nei consumi energetici complessivi, che ci è stato assegnato dall’Unione Europea”.

Certo come già detto il lavoro da fare è ancora tanto, dobbiamo puntare sempre di più sulle rinnovabili e abbandonare progressivamente le fonti fossili per fare del bene a noi stessi e al nostro pianeta, per lasciare un mondo più pulito alle generazioni future. Dobbiamo capire una volta per tutte che è arrivata l’ora di cambiare modo di scaldarci, di illuminare le nostre case, di magiare, di vestirci per rendere il futuro davvero più green e più amico dell’ecologia. Dobbiamo controllare che i soldi destinati ad investimenti nel settore della sostenibilità vadano davvero a progetti green perché Voxeurop ci ricorda che migliaia di investimenti consideranti green sono finiti a “colossi come BP, Chevron, Eni, Exxon, Repsol, Shell e Total Energies che sono stati tra i maggiori beneficiari”.

Ogni volta che installiamo un pannello solare, che scegliamo di non usare la macchina per i nostri spostamenti, di mangiare meno carne, di non comprare capi di abbigliamento delle catene di fast fashion stiamo facendo qualcosa di responsabile e molto gradito per l’ambiente e il nostro pianeta saprà ringraziarci.

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L'Autore

Valeria Fraquelli

Mi chiamo Valeria Fraquelli e sono nata ad Asti il 19 luglio 1986. Ho conseguito la Laurea triennale in Studi Internazionali e la Laurea Magistrale in Scienze del governo e dell’amministrazione presso l’Università degli Studi di Torino. Ho anche conseguito il Preliminary English Test e un Master sull’imprenditoria giovanile; inoltre ho frequentato con successo vari corsi post laurea.

Mi piace molto ascoltare musica in particolare jazz anni '20, leggere e viaggiare per conoscere posti nuovi ed entrare in contatto con persone di culture diverse; proprio per questo ho visitato Vienna, Berlino, Lisbona, Londra, Malta, Copenhagen, Helsinki, New York e Parigi.

La mia passione più grande è la scrittura; infatti, ho scritto e scrivo tuttora per varie testate online tra cui Mondo Internazionale. Ho anche un mio blog personale che tratta di arte e cultura, viaggi e natura.

La frase che più mi rappresenta è “Volere è potere”.

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