Kosovo: attività CIMIC in favore dell’ospedale di Pristina

I militari italiani della Missione KFOR e l'Onlus Vivere per Amare - Life to Love consegnano dispositivi medici e didattici

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  Redazione
  07 April 2023
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Pristina, 7 aprile 2023. Nei giorni scorsi i militari italiani del Regional Command West (RC-W) dell’operazione NATO KFOR, tramite gli assetti specialistici della Cooperazione Civile e Militare (CIMIC), hanno consegnato dispositivi sanitari e informatici al reparto di onco-ematologia pediatrica dell’Ospedale universitario di Pristina.

I materiali sono stati acquistati e donati dalla Onlus “Vivere per Amare – Life to Love”, rappresentata dal suo vicepresidente, il Capitano Mariano Barbi, che si è avvalso anche del supporto logistico fornito dal personale del Corpo Militare dell’Ordine di Malta.

Tra i dispositivi forniti al nosocomio della capitale kosovara, cateteri venosi pediatrici per agevolare l’infusione della chemioterapia nei piccoli pazienti, ma anche tablet e dispositivi multimediali per consentire ai lungo degenti di mantenere il contatto con gli affetti familiari e con gli istituti scolastici.

Il supporto alle Istituzioni sanitarie locali, come evidenziato dal Colonnello Mario Bozzi, Comandante di RC-W, rappresenta l’attuazione concreta del motto della Missione KFOR XXVII “Shaping the Presence for a better future”, ovvero porre le basi per consentire soprattutto ai giovani di vivere un futuro migliore.

L’attività, supportata dal Comando Operativo di Vertice Interforze della Difesa, rientra nella più ampia collaborazione tra KFOR, le Istituzioni locali e l’associazione “Nicola Ciardelli”, avviata in Italia nel 2022 e proseguita in Kosovo allo scopo di sviluppare nuove capacità cliniche e incrementare gli standard sanitari locali.

Gli uomini e le donne delle Forze Armate italiane, unitamente alla componente multinazionale di KFOR, hanno il compito di assicurare un continuo contatto con la popolazione, le istituzioni governative locali, le organizzazioni nazionali e internazionali, i partiti politici e i rappresentanti delle diverse etnie e religioni presenti sul territorio, al fine di acquisire elementi di conoscenza utili al Comando KFOR per lo svolgimento della propria missione, garantendo un ambiente sicuro protetto, secondo quanto sancito dalla Risoluzione 1244 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

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