La Grande Barriera Corallina australiana: un sito a rischio

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  Lorena Radici
  13 September 2021
  3 minutes, 31 seconds

La Grande Barriera Corallina è uno degli ecosistemi più importanti e imponenti al mondo, ma è anche uno dei più minacciati. Si tratta di un habitat per migliaia di specie di esseri viventi, situato di fronte alle coste orientali dell’Australia; ricopre una superfice marina di 344 mila chilometri quadrati. È lunga ben 2600 km e, per questo, è la più grande struttura vivente sulla Terra, visibile persino dalla Luna. È stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità nel 1981 e patrimonio nazionale australiano nel 2007. Inoltre, è protetta dal parco marino della Grande Barriera Corallina, che ha l’obiettivo di limitare l’intervento umano nell’aerea.

Il merito della scoperta di questa grande struttura vivente fu del Capitano James Cook, il quale capitò casualmente nell’emisfero meridionale nel 1770, durante un suo viaggio. Prima di allora, il sito era conosciuto soltanto dalle tribù locali - gli aborigeni.

La Grande Barriera Corallina è una delle mete preferite dei turisti poiché possiede circa 400 tipi di coralli duri, 4000 specie di molluschi, 134 specie di squali, oltre 1500 tipi di pesci, 200 tipi di uccelli e circa 20 tipi di rettili. Inoltre, è possibile fare numerosi attività, come snorkeling, immersioni, sky diving ed escursioni.

Tuttavia, tra qualche anno, questo inestimabile gioiello mondiale potrebbe scomparire. Le cause di tutto ciò sono varie: cambiamento climatico, inquinamento, pesca, petrolio e presenza di creature ostili all’ambiente (per esempio, la stella corona di spine, grande divoratrice di coralli). Per queste ragioni, alcune zone della Grande Barriera Corallina risultano protette e la pesca è limitata solo a determinate aree. Inoltre, alcune specie animali come le balene, le tartarughe verdi e i dugongo, oggi sono ritenute a rischio di estinzione. Il cambiamento climatico ha causato anche un diffuso sbiancamento dei coralli, portando la barriera a perderne circa il 50 percento (a partire dagli anni ’90 del secolo scorso).

In un rapporto della CNN risalente al 21 giugno 2021, una missione di monitoraggio dell'Unesco ha affermato che, nonostante il lavoro del governo australiano per migliorare la situazione, "non vi è alcun dubbio" che la Grande Barriera "stia affrontando un pericolo accertato". Quest’anno, la barriera ha rischiato di essere inclusa nella lista dei siti patrimonio dell’umanità “in pericolo”; tuttavia, il Comitato del Patrimonio Mondiale dell’Unesco ha deciso - per il momento - di non inserirla in tale elenco. Ha però chiesto al governo australiano (entro febbraio 2022) un rapporto sugli sforzi messi in atto per salvaguardarne l’integrità. La decisione di non includere il sito nella lista è stata presa dopo un’intensa attività di lobbying da parte dell’Australia. Il Paese ha esercitato molte pressioni e messo in atto diverse iniziative per evitare che la barriera finisse nell’elenco dei siti a rischio. Tra le iniziative, ha persino promosso l’accompagnamento di ambasciatori in un’attività di snorkeling nelle acque della barriera. “Sono d'accordo che il cambiamento climatico globale è la più grande minaccia per le barriere coralline del mondo, ma è sbagliato, a nostro avviso, designare la barriera corallina meglio gestita del mondo in un elenco di siti in pericolo”, ha osservato il ministro australiano dell'ambiente, Susan Ley. La posizione del ministro è, tuttavia, contrastata dalle organizzazioni ambientaliste che denunciano la mancanza di volontà da parte del governo di ridurre le emissioni responsabili dell’effetto serra. L’Australia infatti - a differenza di altri paesi tra cui l'Ue - dal 2015 non ha cambiato nulla nel suo piano per le emissioni dei gas serra e non ha intrapreso alcuna iniziativa per arrivare alla neutralità carbonica entro il 2050.

Un rapporto del 2019 dell’Autorità del Parco Marino della Grande Barriera Corallina ha indicato un deterioramento delle prospettive a lungo termine per l’ecosistema, passate da “scarse” a “molto scarse”. Inoltre, il documento “Impacts of Climate Change on World Heritage Coral Reefs: – Update to the First Global Scientific Assessment” ha rilevato che la Grande Barriera Corallina cesserà di essere un ecosistema funzionale entro la fine del secolo.

Fonti consultate per il presente articolo:

https://scienze.fanpage.it/la-grande-barriera-corallina-rischia-di-sparire-i-cambiamenti-climatici-la-stanno-uccidendo/

https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/oceania/2021/07/23/unescogrande-barriera-corallina-evita-lista-siti-a-rischio_01de4cbb-4d53-494a

-b575-948182338c3c.html#:~:text=La%20Grande%20Barriera%20Corallina%20australiana,'umanit%C3%A0%20%22in%20pericolo%22

https://www.lastampa.it/la-zampa/altri-animali/2021/06/22/news/l-unesco-la-grande-barriera-corallina-e-a-rischio-ma-l-australia-non-ci-sta-1.40417390

https://www.justaustralia.it/viaggiare-australia/la-grande-barriera-corallina-australiana/

Immagine:

https://pixabay.com/it/photos/cuore-corallo-australia-1492445/

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Lorena Radici

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ambiente e sviluppo barriera corallina Australia UNESCO cambiamento climatico