L’accordo USA-UK, le conseguenze sull’Europa?

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  Wiam Kessab
  13 May 2025
  4 minutes, 30 seconds

Il Regno Unito è riuscito a raggiungere un accordo commerciale con l'amministrazione Trump, formalizzato l’ 8 maggio 2025. L’intesa è stata celebrata come un passo "storico" dalle due parti, sia dalla Casa Bianca che dal governo del premier britannico Keir Starmer. L'accordo riduce o elimina numerosi dazi reciproci e mira a rafforzare le relazioni economiche tra i due Paesi, in un contesto di mutamenti geopolitici che vedono una crescente rivalità tra Stati Uniti e Unione Europea.

L’accordo prevede la rimozione immediata dei dazi statunitensi su acciaio e alluminio britannici, che erano stati introdotti nel 2018, e una significativa riduzione delle tariffe sulle automobili prodotte nel Regno Unito. Le tariffe sulle auto passeranno dal 25% al 10% per un massimo di 100.000 veicoli all’anno, un cambiamento destinato ad avere un impatto significativo sull’industria automobilistica britannica, in particolare su Jaguar Land Rover (JLR), che esporta una quota rilevante della sua produzione negli Stati Uniti.

Il Regno Unito ha accettato di ampliare l’accesso al proprio mercato per diversi prodotti statunitensi, con particolare attenzione ai settori agricolo, farmaceutico e tecnologico. Il governo britannico ha scelto di abolire la tassa digitale del 2%, una misura che aveva colpito importanti aziende tecnologiche americane come Google, Meta e Amazon. Questo accordo favorirà l'accesso delle imprese americane al mercato britannico, ma ha anche sollevato preoccupazioni all’interno dell’industria europea, che teme che l’accordo possa creare uno squilibrio competitivo.

Tuttavia, l'intesa ha sollevato anche critiche. Molti analisti ritengono che l'accordo non rappresenti una vera svolta commerciale, ma piuttosto una mossa politica più che economica. I dazi più importanti non sono stati eliminati e, per quanto vantaggioso per alcune industrie britanniche, non si può parlare di un vero accordo di libero scambio. Sebbene si parli di rimozione di dazi in alcuni settori, l'accordo non risolve le problematiche strutturali legate al commercio tra i due Paesi. In particolare, gli Stati Uniti ottengono un accesso preferenziale al mercato britannico, ma l’industria automobilistica statunitense teme che l'accordo danneggi le proprie imprese, soprattutto quelle che competono nel settore delle auto di lusso, come General Motors e Ford.

L’Unione Europea, che non è stata coinvolta nelle trattative, ha osservato con preoccupazione l’accordo tra Londra e Washington. Bruxelles teme che l’intesa possa creare un disallineamento tra il Regno Unito e il resto dell’Europa, accentuando lo squilibrio competitivo tra i due blocchi. La Commissione Europea ha già convocato un tavolo tecnico per valutare possibili contromisure economiche, tra cui l'introduzione di dazi compensativi per un valore di circa 100 miliardi di euro, e ha messo in discussione la legittimità delle nuove condizioni imposte dal Regno Unito. La presidente Ursula von der Leyen ha dichiarato che l’Europa risponderà con fermezza, ma nel rispetto del diritto internazionale, lasciando intendere che l'Unione Europea potrebbe ricorrere al WTO per cercare di fermare quello che considera un accordo potenzialmente dannoso per l’economia europea.

L’Italia, in particolare, ha espresso preoccupazione per le ripercussioni negative che l’accordo potrebbe avere sui settori strategici come quello meccanico e agroalimentare, settori che potrebbero vedere un aumento delle difficoltà competitive. In risposta, Roma ha chiesto l'adozione di una strategia europea unitaria, per evitare che i singoli Paesi membri si trovino a competere tra loro e contro le nuove condizioni imposte dagli Stati Uniti. L’Italia, inoltre, ha sottolineato l'importanza di un rafforzamento del coordinamento all’interno del G7, in modo da preservare un fronte comune contro le politiche economiche più aggressive di Trump.

Da parte sua, il governo britannico ha salutato positivamente l’accordo, descrivendolo come una “vittoria simbolica” nel quadro del primo anno dopo la Brexit. Il Regno Unito, infatti, sta cercando di orientarsi verso un modello più bilaterale di scambi commerciali, vista il suo isolamento economico dall’Unione Europea.

Nel frattempo, il governo britannico ha avviato iniziative bilaterali con Francia e Germania, per cercare di ricucire i legami economici e di sicurezza post-Brexit. Starmer ha anche annunciato che il Regno Unito vuole firmare un accordo di sicurezza con l’Unione Europea nel prossimo vertice previsto per la fine di maggio. Tuttavia, l’apertura di Londra verso i prodotti agricoli statunitensi, che non rispettano gli stessi standard europei, potrebbe rallentare ulteriormente questo riavvicinamento.

Anche sul piano economico, l’accordo ha suscitato un’ottimistica reazione sui mercati. Le borse europee e il Dow Jones hanno registrato un incremento dei valori azionari, suggerendo una reazione positiva da parte degli investitori. Tuttavia, alcuni analisti avvertono che si tratta di una reazione più speculativa che strutturale, poiché le ripercussioni a lungo termine potrebbero danneggiare le esportazioni agricole europee, in particolare quelle di Francia, Spagna e Italia, che rischiano di vedere i propri prodotti sostituiti da quelli americani nei mercati globali.

La posta in gioco non è solo economica. L’accordo tra Stati Uniti e Regno Unito rappresenta una mossa strategica per ridefinire le regole del commercio globale. Trump ha inviato segnali contrastanti a Bruxelles, dichiarando di essere disposto a trattare con l’Unione Europea, ma solo se le condizioni saranno vantaggiose per gli Stati Uniti. In gioco c’è anche il futuro della leadership normativa globale: gli Stati Uniti cercano di imporre nuovi standard internazionali, e l’Europa rischia di rimanere marginalizzata se non saprà reagire con una visione strategica comune.

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L'Autore

Wiam Kessab

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Wiam Kessab, classe 2001, ha conseguito la laurea triennale presso la Fondazione UniverMantova in mediazione linguistica; lingue per le relazioni internazionali.

Attualmente sta frequentando il corso di laurea magistrale in relazioni internazionali e diplomazia, curriculum in diritto internazionale ed economia presso l’Università degli studi di Padova.

Durante i suoi studi ha sviluppato un forte interesse sia per le relazioni internazionali che per le lingue.

Attualmente è autrice di Mondo internazionale Post per "Società e Legge".

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Wiam Kessab, born in 2001, graduated from the Fondazione UniverMantova in language mediation; languages for international relations.

She is currently attending the Master's degree course in international relations and diplomacy, curriculum in international law and economy at the University of Padua.

During her studies, she developed a strong interest for the international relations and languages.

She is currently author of International World Post for 'Society and Law'.



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