L’Organizzazione degli stati dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico

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  Melissa Cortese
  08 November 2022
  3 minutes, 46 seconds

L’Organizzazione degli stati dell’Africa, dei Caraibi e del PacificoOrganisation of African, Caribbean and Pacific States abbreviato in OACPS – prima nota come Gruppo degli Stati dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico, è un’organizzazione internazionale istituita nel 1975 con l’Accordo di Georgetown. Originariamente, l’OACPS è stata creata per ottimizzare la cooperazione nei negoziati tra i suoi stati membri e i paesi dell’allora Comunità europea; il suo principale scopo era quindi quello di negoziare e attuare accordi con la Comunità. È composta da 79 Paesi, di cui 48 dell’Africa subsahariana, 16 dei Caraibi e 15 del Pacifico. Elementi essenziali del partenariato sono il rispetto dei diritti umani, dello Stato di diritto e dei principi democratici.

L’OACPS si lega formalmente all’Unione europea da subito, nel 1975, con la Convenzione di Lomé, ma il rapporto tra questi territori risale al 1957, anno in cui, con il Trattato di Roma, trattato istitutivo della Comunità europea, si sottoscrive la cooperazione tra Cee e Paesi e territori d’oltremare. Nel 1963 e nel 1969 alcuni Stati africani ed europei firmano la Prima e la Seconda Convenzione di Yaoundé, con cui stringono accordi di cooperazione finanziaria, tecnica e commerciale. Nel 1973, con l’ingresso del Regno Unito nella Comunità europea, le collaborazioni vanno estese ai Paesi del Commonwealth, sia quelli africani, che quelli caraibici e del Pacifico. Si giunge così all’anzidetto Accordo di Georgetown, carta fondamentale dell’OACPS, e alle convenzioni di Lomé, contenenti norme per la cooperazione tra i tre continenti. Le convenzioni di Lomé, rispetto alla precedente di Yaoundé, conducono a diverse innovazioni, come i programmi settoriali agricoli e il meccanismo di compensazione, per controbilanciare le perdite delle entrate delle esportazioni dovute alle fluttuazioni dei prezzi.

Le convenzioni di Lomé sono state successivamente sostituite dall’Accordo di Cotonou a cui si giunse nel 2000, dopo aver superato diversi ostacoli dovuti alla scarsa comprensione e ai vincoli inerenti alle politiche economiche imposti ai Paesi dell’OACPS. Una conferenza ministeriale dell’Organizzazione Mondiale del Commercio ha permesso alle parti di acquisire maggiore consapevolezza e redigere un’agenda sociale ricca di adeguamenti economici. I Paesi che hanno sottoscritto l’accordo sono stati, però, solo 77: la Repubblica di Cuba per motivi politici non è stata in grado di firmarlo. L’Accordo di Cotonou aveva una durata di vent’anni, con una scadenza inizialmente prevista a febbraio del 2020, poi prorogata.

L’OACPS è composta da istituzioni congiunte caratterizzate da diverse funzioni. Il Consiglio dei ministri è quella più importante, si riunisce ogni anno ed è formato dai membri del Consiglio dell’Unione europea, da un membro della Commissione e da un membro del governo di ciascuno Stato dell’OACPS; il Comitato degli ambasciatori vigila sull’attuazione dell’Accordo di Cotonou; il comitato di cooperazione per il finanziamento dello sviluppo monitora i progressi; l’assemblea parlamentare paritetica promuove i processi democratici e favorisce la comprensione tra Unione europea e OACPS.

Nel corso degli anni, le attività dell’OACPS si sono ampliate: non si limita più allo sviluppo della cooperazione con l’Unione europea – sempre e comunque necessario – ma ricopre ruoli trasversali nei settori della politica, dell’economia, del commercio e della cultura, anche nell’Organizzazione mondiale del commercio. I principali obiettivi dell’organizzazione sono lo sviluppo sostenibile degli Stati membri attraverso la progressiva integrazione nell’economia globale, che consiste nel dare priorità alla riduzione della povertà e alla creazione di un nuovo ordine mondiale più equo, e il consolidamento della solidarietà e dell’unità tra gli Stati OACPS. Nel nuovo programma di bilancio dell’Unione europea per il 2021-2027, è previsto che l’Unione finanzi i suoi programmi di sviluppo con i Paesi dell’OACPS attraverso lo strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale (NDICI). Inoltre, sono stati negoziati accordi di partenariato di sviluppo (APE) tra Unione e OACPS e l’Accordo di Cotonou, all’articolo 13, definisce il quadro di cooperazione nel settore della migrazione: la migrazione legale, il miglioramento delle condizioni nei paesi di origine e di transito e il rimpatrio degli immigrati irregolari sono stati approfonditi nel Vertice di La Valletta del 2015.

Fonti consultate per il presente articolo:

Sito dell’Organizzazione degli stati dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico

http://acp.int/content/secretariat-organisation-african-caribbean-and-pacific-states-oacps

Accordo di Cotonou

https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=celex%3A02000A1215%2801%29-20180531

Programma 2021-2023 del comitato di monitoraggio

https://www.eesc.europa.eu/it/sections-other-bodies/other/il-comitato-di-monitoraggio-acp-ue

https://www.unisalento.it/documents/20152/1589605/UNIONE+EUROPEA+E+AFRICA.pdf/440b539a-a3fc-721a-6940-2e34cafaca01?version=1.0

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Melissa Cortese

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