Placate le recenti tensioni tra Serbia e Kosovo

Trovata una soluzione alla “crisi delle targhe”

  Articoli (Articles)
  Melissa Cortese
  27 November 2022
  4 minutes, 2 seconds

Tra luglio e agosto del 2022, in Kosovo, sarebbe dovuto entrare in vigore l’obbligo di utilizzare, all’interno del territorio nazionale, targhe delle auto kosovare invece di quelle serbe, ancora molto diffuse nella minoranza serba. La misura creò numerose proteste, soprattutto lungo il confine e, in pochi giorni, le tensioni si intensificarono fino a coinvolgere la NATO, già presente nel Paese per una missione di pace, e condurre Albin Kurti, primo ministro kosovaro, a rimandare di un mese la misura.

A tale rinvio seguì un incontro tra Albin Kurti e Aleksandar Vučić, presidente della Serbia, tenutosi a Bruxelles e moderato dall’Alto rappresentante per gli Affari esteri dell’Unione europea Josep Borrell. Questo primo tentativo di mediazione si concluse con un nulla di fatto.

Successivamente ci furono ulteriori rinvii e, tra scioperi e auto incendiate, le proteste si protrassero fino agli inizi di novembre, giorni in cui – a seguito del rifiuto di un dirigente della polizia di inviare solleciti a chi non avesse ancora provveduto al cambio di targa – un numero significativo di poliziotti, giudici, sindaci e membri del parlamento di etnia serba ha presentato le dimissioni dalle cariche ricoperte. Tali dimissioni collettive sono da considerare storicamente rilevanti, in quanto hanno rappresentato la prima grande contestazione organizzata di questo genere dal 2013, anno in cui Serbia e Kosovo avevano sottoscritto un primo accordo rivolto alla normalizzazione dei rapporti.

La risoluzione a questa crisi è delicata, poiché si cammina su un terreno già intriso di guerre passate e tensioni ben radicate, che complicano ancora oggi il rapporto tra i due Stati. In passato il Kosovo era una provincia serba. Nel 1998 e nel 1999 si combatté una guerra tra esercito jugoslavo, controllato dai serbi, e ribelli kosovari albanesi, che desideravano separarsi. La NATO, costringendo le forze serbe a ritirarsi dal territorio kosovaro, mise fine al conflitto. Solo nel 2008 il Kosovo dichiarò l’indipendenza dalla Serbia, status riconosciuto da Stati Uniti e parte dell’Unione europea, ma non dalla Serbia, dalla Russia e dalla Cina. Oggi l’influenza della Serbia sul popolo serbo kosovaro è molto forte e i contrasti tra questa minoranza e la maggioranza albanese – entrambe stanziate in Kosovo – sono costanti. I serbi kosovari considerano le targhe un vero e proprio simbolo di fedeltà verso le istituzioni serbe, motivo per cui il governo kosovaro le considera una minaccia per la propria autorità.

Un ulteriore tentativo di risoluzione sembrava essere fallito lunedì 21 novembre, giorno in cui l’Unione europea, posta nuovamente come mediatore, ha presentato ai leader di Serbia e Kosovo una proposta di accordo. Al termine del negoziato, l’Alto rappresentante Borrell ha dichiarato che Vucic e Kurti portano sulle spalle «un’importante responsabilità per il fallimento dei colloqui e per qualsiasi escalation e violenza che potrebbe verificarsi sul campo nei prossimi giorni». L’obbligo per i serbi kosovari di rinunciare alle targhe serbe sarebbe dovuto scattare martedì 22 novembre, ma, in seguito a pressioni di Washington, le autorità kosovare hanno concesso un rinvio di due giorni.

Inaspettatamente, nella notte tra il 23 e il 24 novembre, è arrivata l’intesa: l’escalation che si temeva è stata allontanata proprio dalla proposta presentata dall’Unione europea. Dopo una lunga riunione tra i capi negoziatori delle due parti e Miroslav Lajcak – rappresentante speciale per il dialogo Pristina-Belgrado ed ex presidente dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite – si è trovato un accordo: la Serbia non emetterà più nuove targhe con denominazioni delle città del Kosovo e il Kosovo farà cessare qualsiasi azione relativa alla registrazione dei veicoli. Le parti discuteranno nelle prossime settimane delle fasi successive e l’Unione europea si impegna a continuare a sostenere e facilitare il processo di normalizzazione dei rapporti tra Serbia e Kosovo.

Fonti consultate per il presente articolo:

“Serbia-Kosovo: 48 ore per trovare un accordo sulle targhe e stemperare la tensione”, 2022, euronews

https://it.euronews.com/2022/11/22/serbia-kosovo-48-ore-per-trovare-un-accordo-sulle-targhe-e-stemperare-la-tensione

“Serbia and Kosovo failed to reach license plate deal at Brussels emergency meeting”, 2022, euronews

https://www.euronews.com/my-europe/2022/11/21/emergency-meeting-for-serbia-and-kosovo-in-brussels-over-car-registration-crisis

“Serbia and Kosovo fail to agree over car plates issue”, 2022, european western balcans

https://europeanwesternbalkans.com/2022/11/21/serbia-and-kosovo-fail-to-agree-over-car-plates-issue/

“Tensioni della minoranza serba nel nord del Kosovo, l'Ue chiede responsabilità…”, 2022, eunews

https://www.eunews.it/2022/11/08/tensioni-nord-kosovo-targhe-serbia-ue/

“Il piano del Kosovo per l'eliminazione delle targhe serbe entro il 2023 non soddisfa pienamente l'Ue”, 2022, eunews

https://www.eunews.it/2022/10/31/ue-kosovo-targhe-serbe-veicoli/

“Il Kosovo tra visti Schengen, tensioni sulle targhe con Serbia e investimenti…”, 2022, eunews

https://www.eunews.it/2022/10/27/kosovo-visti-targhe-energia-von-der-leyen/

“Serbia-Kosovo: accordo al fotofinish su targhe per veicoli, stop escalation”, 2022, skytg24

https://tg24.sky.it/mondo/2022/11/24/serbia-kosovo-accordo-targhe

Link immagine

https://unsplash.com/photos/bwSYcD0okkM

Share the post

L'Autore

Melissa Cortese

Tag

Serbia kosovo penisolabalcanica UnioneEuropea NATO