Qatar 2022: le controversie dei Mondiali

La Coppa del Mondo che ha fatto la Storia

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  Chiara Calabria
  17 November 2022
  3 minutes, 33 seconds

Siamo arrivati all’ultima tappa della Storia dei Campionati mondiali di calcio con Mondo Internazionale. A pochi giorni dall’inizio di Qatar 2022, andiamo ad analizzare alcune delle numerose controversie che più hanno fatto discutere su questo mondiale.

Mondiale autunnale

Per la prima volta in assoluto nella storia dei Campionati mondiali di calcio, le competizioni verranno svolte in autunno. Mancano pochi giorni all’inizio della Coppa del Mondo in Qatar, che si svolgerà tra il 20 novembre e il 18 dicembre 2022.

La ragione di questo cambio di stagione rispetto all’usuale scelta di svolgere le partite in estate è molto semplice: nel periodo estivo le città del Qatar toccano mediamente tra i 40 e i 50 gradi, il che renderebbe molto complicato per gli atleti disputare le gare. Nei mesi di novembre e dicembre si prevede che le temperature si aggirino attorno ai 25 e 32 gradi.

Questione di diritti umani

Il Qatar conta meno di 3 milioni di abitanti. Di questi, soltanto il 10% è qatariota, e la stragrande maggioranza dei residenti proviene da India, Pakistan, Nepal, Bangladesh e Sri Lanka. I migranti costituiscono il 90% della forza lavoro del Qatar.

La preparazione della Coppa del Mondo FIFA 2022 ha dato il via a un massiccio programma edilizio senza precedenti da parte dello Stato del Qatar, che comprende la costruzione e il rinnovamento di otto stadi e altre infrastrutture tra cui un aeroporto, numerosi hotel, strade e sistemi di trasporto pubblico.

I registri dei decessi non sono classificati in base all’occupazione o al luogo di lavoro, e i dati relativi agli infortuni e ai decessi variano, sollevando interrogativi sul numero reale. È stata fatta una stima che si aggira tra i 6.500 e i 7.000 decessi tra i lavoratori per la realizzazione di progetti infrastrutturali della Coppa del Mondo. Il bilancio delle vittime rivela le cause di morte, tra cui risultano voci come ferite multiple da taglio dovuto a una caduta dall’alto, asfissia da impiccagione, morte indeterminata a causa di decomposizione e, la causa più comune: morte naturale. I dati raccolti dal The Guardian contano il 69% delle morti tra lavoratori indiani, nepalesi e bangladesi classificate come morti naturali.

Le temperature sopracitate che in estate toccano fino ai 50 gradi con l’88% di umidità, sono un fattore da non sottovalutare, in quanto sottopongono i lavoratori ad un forte stress di calore. Le autorità del Qatar non considerano questa causa come relativa a decessi sul lavoro, ma, appunto, a morti naturali; di conseguenza questo fattore non viene considerato nelle statistiche, e lo Stato non è tenuto a pagare le famiglie dei defunti.

Questione ambientale

In vista del Campionato mondiale di questo autunno sono stati costruiti otto stadi e circa 130 campi da allenamento. Gli stadi richiedono singolarmente una manutenzione di 10.000 litri d’acqua al giorno. Il Qatar non ha accesso all’acqua dolce, e ha trovato una soluzione nella desalinizzazione, ovvero la depurazione dell’acqua salata per renderla potabile.

Questo processo prevede costi ambientali enormi in termini di combustibili fossili. Il fluido salino di scarto, che può contenere sostanze chimiche come cloro, metalli pesanti e agenti antischiuma, viene rilasciato nel Golfo e a subirne i danni è l’ecosistema marino, e quindi le barriere coralline e gli organismi marini.

Buona condotta dei tifosi

Ci sono numerose regole a cui i tifosi e spettatori che provengono da paesi esteri dovranno ricordarsi di sottostare.

L’età minima per bere alcolici è di 21 anni, i tifosi potranno acquistare bevande alcoliche soltanto in bar o ristoranti con licenza ed è espressamente vietato farne consumo all’interno degli stadi o in pubblico. Le sigarette elettroniche non vengono ammesse in Qatar, è legare fumare tabacco ma non negli stadi e in generale nei luoghi pubblici.

Per quanto riguarda le usanze da stadio, è vietato stare a torso nudo pubblicamente, così come si potrebbe rischiare l’arresto se si creassero risse.

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Chiara Calabria

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