Quale futuro per Carlo III?

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  Redazione
  27 September 2022
  7 minutes, 36 seconds

A cura del Dott. Pierpaolo Piras, membro del Comitato allo Sviluppo di Mondo Internazionale APS

Pochi ma perenni detrattori, lo hanno sempre definito come un principe a disagio nel suo ruolo regale. Oggi, la maggioranza degli inglesi lo reputa del tutto inserito nell’esatto ruolo al quale è destinato dalla nascita. In effetti, durante l’età giovanile, Carlo Filippo Arturo Giorgio del Casato Windsor – originato dal medioevale Casato (tedesco) dei Sassonia Coburgo Gotha – appariva goffo e con un’espressione del viso perennemente dubbiosa. Nel 2022, a 73 anni, arriva al trono come un personaggio sicuro di sé e dai capelli grigi.

Come erede al trono, Carlo ha assunto molti dei doveri della regina negli ultimi anni. A maggio, ha pronunciato il discorso della regina durante l'apertura del Parlamento.

Londra — Mai, forse, un erede è stato più pronto per assumere la corona reale.

Carlo, il figlio maggiore della regina Elisabetta II è un uomo nato per diventare ed essere re. Pochi giorni fa è salito al trono dopo essere stato il successore designato più a lungo di chiunque altro nella storia della monarchia britannica. Come re Carlo III, diventerà sovrano della monarchia costituzionale da secoli più importante e prestigiosa del mondo, capo della famiglia reale più leggendaria e simbolo di continuità in un paese sballottato da non poche problematiche sociali ed altro.

Essendo invecchiato da quel giovane impacciato e dubbioso e poi un infelice marito di mezza età, Charles è diventato, a 73 anni, un'eminenza sicura di sé, dal capillizio ingrigito, coinvolto pesantemente in argomenti cruciali come il cambiamento climatico e la tutela ambientale, che un tempo erano considerate quanto meno bizzarre.

Se Charles godrà mai del rispetto o dell'affetto riversato su sua madre è un'altra domanda alla quale solo il tempo potrà rispondere.

Spinta al trono a 25 anni, Elisabetta ha regnato più a lungo di quanto la maggior parte dei britannici sia stata in vita, ancorando il suo paese, il Regno Unito, con stoica dignità mentre passava con qualche importante turbolenza dall'impero mondiale a membro un po’ recalcitrante dell'Unione Europea e dopo ad un futuro incerto con la movimentata approvazione della Brexit.

Col passare degli anni le debolezze e frustrazioni di Carlo sono state sezionate senza pietà dai media di un po’ tutto l’occidente; i suoi hobby domestici, dalla critica dell'architettura all'agricoltura biologica, venivano spesso derisi; il suo matrimonio con Diana, principessa del Galles, che si è sgretolato tra titoli spietati di tabloid e accuse reciproche di infedeltà, rimane per molti l'evento determinante fino a diventare l’unica descrizione della sua vita pubblica.

Al nadir della vita pubblica di Carlo, verso la metà degli anni 1990, alcuni commentatori della carta stampata e televisivi arrivarono a spacciare Carlo alla stessa stregua di un abusivo del trono e pertanto che avrebbe dovuto saltare una generazione andando ad William, il suo figlio maggiore, immune da critiche e infamie varie.

Ma niente a confronto di quel che accadde dopo il tradimento di sua moglie Diana con Camilla Parker Bowles.

Fu quindi il divorzio.

Nulla, ovviamente, in confronto al suo matrimonio con Diana. Le storie dei tabloid, le interviste televisive ("Eravamo in tre in questo matrimonio", ha detto Diana alla BBC, riferendosi a suo marito e Camilla Parker-Bowles), il penoso divorzio e la morte di Diana in un incidente d'auto a Parigi nel 1997. Mai evento fu più atto a cristallizzare negativamente l’immagine di Carlo e la sua famiglia come suoceri a dir poco spocchiosi ed insensibili.

Dal risultato dei sondaggi effettuati nei primi anni ’90 emergeva con preoccupazione la percentuale in forte calo di coloro che vedevano in Carlo un buon futuro re, specie dopo tali drammatici eventi.

Talvolta il destino riserva avvenimenti non del tutto previsti. Infatti , la drammatica morte di Diana ha segnato un cruciale punto di svolta: Carlo, d’intesa con Tony Blair, il primo ministro dell'epoca, fu attivo per convincere sua madre la regina a onorare in maniera formale la memoria di Diana proprio nel mezzo della massiccia manifestazione di dolore da parte dei cittadini. Da qui ebbe inizio la lunga e progressiva riabilitazione della sua immagine e ruolo più dignitoso nel contesto della famiglia reale e di fronte al popolo inglese.

Oggi si può dire che c’è riuscito: tant’è che sono pochi i britannici che oggi si oppongono a Carlo III some sovrano del Regno Unito.

Sposato dal 2005 con Camilla Parker Bowles, Carlo ha trovato stabilità nella sua vita personale. Con la morte di suo padre, il principe Filippo, a 99 anni, l'anno scorso, è diventato il pater familias indiscusso della Casa reale di Windsor.

Anche Camilla, 75 anni, potrà assumere il titolo di regina consorte. Anche lei è attualmente giudicata come una presenza robusta e figura rispettabile al suo fianco.

La nuova linea reale di successione

La morte della regina Elisabetta II ha elevato suo figlio Carlo al trono, con il figlio primogenito, il principe William in linea di successione diretta.

Carlo ha spinto a lungo per snellire la monarchia: tra i tagli più significativi ha iniziato con la riduzione del suo appannaggio nella parte gravante sulle finanze pubbliche.

La fine della seconda epoca elisabettiana

Questa promette di essere una transizione di rilievo epocale, non solo a causa della scomparsa di un'amata regina, ma anche perché Carlo porterà le sue idee in un lavoro per il quale ha trascorso una vita a prepararsi nel migliore dei modi possibili. È chiaro che lo stile sarà molto diverso da quello della madre.

Il suo comportamento degli ulti due decenni fa presumere che sarà un re attivo e magari sarà capace di avanzare le sue prerogative sino al limite, ma avrà anche la prudenza e l’equilibrio per non andrà oltre.

Carlo ha combattuto costantemente per ritagliarsi un'identità come Principe di Galles, un ruolo che ha ricoperto più a lungo di chiunque altro, ma che viene fornito senza una descrizione delle sua attribuzioni principali e specifiche.

Ha fondato formidabili enti di beneficenza come il “Prince's Trust”, che ha aiutato quasi un milione di giovani disadattati socialmente, e ha sostenuto cause come la pianificazione urbana sostenibile e la protezione ambientale, il tutto molto prima che diventassero di moda come oggi.

Negli ultimi anni, ha assunto brillantemente molti dei doveri della regina, dai viaggi all'estero alle investiture, dove vengono concesse le onorificenze dell’Impero Britannico. Nel Giorno della Memoria, ha deposto una corona al monumento ai soldati caduti della Gran Bretagna a suo nome. All'apertura del Parlamento, ha scortato Elisabetta II nel Palazzo di Westminster.

Contrariamente alla abitudine storica dei sovrani britannici di evitare i discorsi a contenuto politico, Carlo non ha nemmeno esitato a citare le odierne questioni politiche più spinose. Ha parlato della tolleranza religiosa e contro l'islamofobia, a cui alcuni attribuiscono il merito di aver contribuito a mettere a tacere una potenziale reazione contro i musulmani dopo una serie di attacchi terroristici mortali effettuati da estremisti islamici a Londra nel 2005.

Charles ha vinto una sentenza del tribunale contro l'editore di The Mail per aver violato i suoi diritti alla privacy.

Come re, Carlo dovrebbe tenere per sé le sue opinioni. Sua madre Elisabetta era così discreta che gli osservatori reali non sempre riuscivano a decifrare le sue posizioni anche su questioni intensamente dibattute come ad esempio la Brexit.

Carlo è stato attento a non opinare sulla Brexit, anche se ha dato un'occhiata al suo pensiero quando ha detto al Parlamento tedesco nel 2020 che "nessun paese è davvero un'isola" e ha implorato la Germania di continuare a lavorare con la Gran Bretagna.

Non è chiaro se Carlo continuerà la sua vasta filantropia. Lo ha detto nel suo discorso iniziale. Egli è patrono o presidente di oltre 400 enti di beneficenza, oltre al Prince's Trust. E ha confessato che gli impegni da re lo distoglieranno non poco da tali incarichi.

Charles non è ancora eccessivamente popolare. Ma per ora, il futuro della monarchia sembra sicuro: in un sondaggio tra i più accreditati il 43% delle persone ha detto che la Gran Bretagna starebbe peggio senza di essa, mentre solo il 19% ha detto che starebbe meglio, e il 31% ha detto che non ci sarebbe alcuna differenza.

Quei numeri si sono mossi a malapena anche dopo che Harry e Meghan hanno rilasciato un'intervista sensazionale in cui hanno accusato la famiglia reale di trattamento insensibile e razzista. Per Charles, la più grande sfida personale potrebbe essere quella di guarire la frattura esistente con suo figlio.

Per il momento ci sono pochi segni di riconciliazione mentre pare che Harry stia scrivendo un libro di memorie che le persone vicine a Buckingham Palace temono riaprirà le ferite della separazione della coppia con la famiglia. Charles deve anche affrontare le ricadute legali della nota relazione discutibile relativa a suo fratello Andrew.

Negli ultimi due decenni Carlo III è cresciuto di livello personale. Oggi sembra un personaggio molto più sicuro di sé ed in grado di gestire il sua difficile compito di re.

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