Allargamento dell'Unione Europea: Decisioni Cruciali, Sfide e Prospettive dei Paesi Candidati

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  Alessandro Alloro
  29 dicembre 2023
  6 minuti, 30 secondi

Nel corso dell'ultimo Consiglio Europeo svoltosi a Bruxelles il 14 e 15 dicembre, tra le numerose questioni trattate, il tema preminente è stato indubbiamente quello dell'allargamento ad est dell’Unione Europea. Durante il vertice che riunisce i capi di Stato e di governo dei 27 si è deciso di aprire ufficialmente i negoziati di adesione con l’Ucraina e la Moldavia, oltre al conferimento dello status di Paese candidato alla Georgia. Inoltre, per quel che riguarda un altro Paese candidato, la Bosnia-Erzegovina, fonti diplomatiche esprimono un forte consenso nell’aprire i negoziati di adesione una volta raggiunto il necessario grado di conformità ai criteri di adesione.

Fino all’ultimo si è temuto che l’Ungheria avrebbe posto il veto sull’apertura dei negoziati di adesione con l’Ucraina. Il Primo Ministro Viktor Orbán si è sempre dichiarato contrario all’adesione di quest’ultima all’Unione Europea, tuttavia nel corso della votazione il Premier ungherese ha deciso di non presentarsi nella sala del Consiglio Europeo. Pertanto viene considerato come "non votante" non compromettendo in questo modo la legalità della decisione assunta dagli altri Paesi, i quali hanno votato tutti favorevolmente.

Tuttavia, prima di procedere nella considerazione dell’attuale processo di allargamento dell’UE e della presentazione dello stato dell’arte di ogni candidato, è necessario spiegare che cos’è effettivamente la politica di allargamento che coinvolge l’Unione Europea.

La Politica di Allargamento dell’Unione Europea

La politica di allargamento dell’UE è un processo che mira ad integrare nuovi membri all’interno dell’Unione una volta che questi si trovano a soddisfare una serie di condizioni politiche ed economiche. Qualsiasi Stato europeo che rispetti i valori democratici europei e si impegni a promuoverli può presentare domanda di adesione. In particolare, affinché uno Stato sia considerato idoneo a presentare domanda di adesione, esso deve rispettare dei criteri di adesione, i cosiddetti criteri di Copenaghen, così denominati al seguito del vertice europeo tenutosi nella capitale danese nel 1993. I suddetti criteri si declinano secondo criteri politici, economici, e di capacità amministrative e istituzionale. I criteri politici stabiliscono che il Paese che presenta domanda di adesione deve disporre di istituzioni stabili che siano in grado di garantire la democrazia, lo Stato di diritto, i diritti umani, nonché il rispetto e la tutela delle minoranze. I criteri economici prevedono il possesso di un’economia di mercato funzionante e la capacità di far fronte alla concorrenza e alle forze di mercato. L’ultimo criterio prevede invece la capacità di assorbire ed attuare efficacemente l’acquis comunitario (ovvero il diritto UE) nonché di assumersi gli obblighi risultanti dall’adesione stessa all’Unione Europea.

Il processo che porta uno Stato a entrare di diritto all’interno dell’Unione viene avviato una volta che tutti gli attuali Stati Membri approvano unanimemente l’avvio dei negoziati. Questi si concentrano principalmente sul consolidamento del diritto comunitario e sull’implementazione di riforme giudiziarie, amministrative ed economiche necessarie. Una volta che i negoziati giungono a termine sono i due organi legislatori, il Parlamento e il Consiglio, nonché i parlamenti nazionali, a ratificare l’adesione del nuovo Stato membro dell’UE. Il Consiglio, in particolare, nella sua formazione "Affari generali", e durante tutto il corso dei negoziati, sovrintende al processo di allargamento e ai negoziati di adesione.

Ucraina: Progressi nelle Riforme e Sfide Economiche

Nel corso dell’ultimo Consiglio Europeo, l’UE ha riconosciuto gli sforzi dell'Ucraina nelle riforme del diritto e della giustizia, della pubblica amministrazione e nel garantire i diritti fondamentali, esortando il Paese a continuare su questa strada. Il Consiglio ha anche apprezzato i progressi contro la corruzione e le misure adottate per limitare l'influenza degli oligarchi. A causa dell'aggressione russa, sono state sottolineate le difficoltà economiche dell'Ucraina, con un focus sull'importanza dell'indipendenza delle autorità di regolamentazione e della Banca centrale. L'UE continuerà pertanto a sostenere la sicurezza energetica dell'Ucraina e promuoverà una maggiore integrazione nel mercato interno dell'UE.

Moldova: Significativi Progressi e Sfide Post-Aggressione Russa

Il Consiglio ha elogiato i significativi progressi compiuti dalla Moldova nel perseguire gli obiettivi legati al suo status di paese candidato, nonostante le sfide derivanti dall'aggressione russa contro l'Ucraina e dalle azioni ibride contro la Moldova stessa. In particolare, si è riconosciuto l'impegno che la Moldova ha posto in essere nel processo di riforma del Paese, sottolineando l'importanza di mantenere progressi sostenibili nelle aree dello Stato di diritto, della giustizia e dei diritti fondamentali, inclusi i diritti delle minoranze. Il Consiglio ha inoltre incoraggiato la Moldova a progredire ulteriormente nella riforma della giustizia e nella lotta alla corruzione, e di portare avanti le riforme economiche-finanziarie già avviate. Ha anche evidenziato la necessità di rafforzare la gestione della pubblica amministrazione e delle finanze pubbliche, promuovendo un dialogo sistematico con la società civile. Infine, il Consiglio ha ribadito il suo impegno a sostenere la sovranità e l'integrità territoriale della Repubblica di Moldova e ha accolto favorevolmente l'impegno strategico del paese verso l'UE, incoraggiandolo a continuare nell'allineamento alle posizioni comuni dell'UE.

Georgia: L'Invito a un Impegno Chiaro nei Confronti dell'Unione Europea

Il Consiglio ha invitato la Georgia a dimostrare un chiaro impegno nei confronti dei valori dell'UE continuando il progresso nel programma di riforme e a soddisfare le condizioni specificate dalla Commissione per avanzare verso l'adesione all'UE. Il Consiglio ha riconosciuto le autentiche aspirazioni della maggioranza del popolo georgiano all'adesione all'UE, elogiando il quadro legislativo generale, l'assetto istituzionale e la dinamicità della società civile come basi solide per le riforme democratiche e dello Stato di diritto. Ha sottolineato i progressi nella riforma della pubblica amministrazione, degli appalti pubblici e delle riforme economiche, incoraggiando un costante allineamento all'acquis e alle norme dell'UE. La piena indipendenza, rendicontabilità e imparzialità delle istituzioni statali, in particolare delle istituzioni giudiziarie, sono state sottolineate come prioritarie, insieme alla necessità di sviluppare una solida casistica di indagini su corruzione e criminalità organizzata. Il Consiglio ha richiesto un quadro elettorale solido e ha esortato la Georgia a garantire elezioni libere ed eque, implementando le raccomandazioni dell'OSCE/ODIHR e del Consiglio d'Europa/Commissione di Venezia.

Bosnia-Erzegovina: Accoglienza degli Sforzi di Riforma e Necessità di Progressi Continui

Il Consiglio ha esortato la Bosnia-Erzegovina a compiere ulteriori progressi nelle riforme, garantendo la piena conformità di tutte le leggi all'acquis dell'UE. Sulle questioni istituzionali, il Consiglio ha sottolineato la necessità di ulteriori riforme costituzionali ed elettorali per assicurare l'uguaglianza e la non discriminazione di tutti i cittadini, invitando a un dialogo autentico per eliminare disuguaglianze e discriminazioni nel processo elettorale. Sono state evidenziate preoccupazioni riguardo alla legislazione sulla libertà di espressione e dei media, alla corruzione, ai diritti fondamentali, e alla gestione delle migrazioni. Il Consiglio ha incoraggiato la Bosnia-Erzegovina a impegnarsi nella cooperazione regionale e nelle relazioni di buon vicinato, oltre a migliorare l'allineamento alla politica estera e di sicurezza comune dell'UE.

Prospettive Future sull’Allargamento dell’UE

Durante l’ultimo Consiglio tenutosi il 12 dicembre 2023, l’Unione Europea ha confermato il suo impegno a favore dell’allargamento come pilastro fondamentale della sua politica estera e di sicurezza. Infatti, l’invasione russa dell’Ucraina ha rafforzato l’idea che la stabilizzazione dei confini esterni dell’Unione, anche attraverso la politica di allargamento, rappresenta una priorità perla propria sicurezza. Il Consiglio ha invitato la Commissione europea a presentare un parere sulla domanda di adesione di Ucraina, Moldova e Georgia entro la metà del 2024, il quale rappresenterà un documento fondamentale per l'avvio dei negoziati di adesione. Le conclusioni del Consiglio sull'allargamento sono un segnale importante dell'impegno dell'Unione Europea a sostenere la democrazia e lo stato di diritto nei paesi dell'Europa orientale e sud-orientale. L'UE vuole dimostrare in questo modo che l'adesione è un obiettivo realistico per i paesi che condividono i suoi valori democratici e liberali, e che sono impegnati non solo a riformarsi per integrare questi valori al loro interno, ma anche a diffonderli sul piano esterno.

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Alessandro Alloro

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Europa

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