BRICS e il dialogo globale: le relazioni tra Russia e ONU dallo scoppio della guerra a oggi

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  Valentina Cannito
  30 ottobre 2024
  5 minuti, 17 secondi

Il 24 ottobre si è concluso il 16 ° vertice dei BRICS a Kazan, in Russia, definito dal Cremlino “il più grande evento di politica estera mai organizzato nel Paese”. Il gruppo dei BRICS (acronimo di Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica) ha ampliato la sua formazione originaria all’inizio dell’anno, accogliendo al suo interno Iran, Egitto, Etiopia, Emirati Arabi Uniti e Arabia Saudita. Diversi altri Paesi hanno manifestato interesse per aderire alla nuova realtà internazionale, che resta in continua evoluzione. Al termine del vertice, è emerso un gruppo consistente di nuovi Stati riconosciuti come “partner ufficiali”, ma non ancora membri ufficiali: Algeria, Bielorussia, Bolivia, Cuba, Indonesia, Kazakhstan, Malesia, Nigeria, Thailandia, Turchia, Uganda, Uzbekistan e Vietnam.

Il vertice è stato aperto da Vladimir Putin, il quale ha affermato che sta emergendo “un mondo multipolare che metterà fine all’egemonia dell’Occidente”. Con questo vertice, Putin ha voluto sottolineare quello che ritiene essere il fallimento della politica occidentale, dichiarando l’intenzione di lavorare alla costruzione di un nuovo “ordine globale democratico” e puntando a uscire dalle “dollarizzazione” del sistema economico internazionale. Uno dei temi principali discusso durante il summit è stata la critica all’uso del dollaro da parte degli Stati Uniti come “arma” per perseguire obiettivi politici, a scapito dell’equità nelle transazioni internazionali.

Durante il vertice il Presidente russo ha preso posizione anche sulla situazione mediorientale, dichiarando: “Le ostilità iniziate a Gaza un anno fa si sono estese al Libano, coinvolgendo altri Paesi della regione, mentre lo scontro tra Israele e Iran è aumentato drasticamente. Tutto ciò somiglia a una reazione a catena che spinge l’intero Medio Oriente sull'orlo di una guerra totale.” Ha poi aggiunto: “Rimediare all’ingiustizia storica contro il popolo palestinese potrebbe garantire la pace. Il circolo vizioso della violenza non sarà spezzato finché questa questione non verrà risolta.”

Vladimir Putin incontra il Segretario Generale dell’ONU António Gueterres a Kazan

L’evento che ha suscitato le maggiori critiche al termine del vertice è stato l’incontro tra il Segretario Generale dell’ONU, António Gueterres, e il Presidente russo, il primo dall’inizio della guerra russo-ucraina. Gueterres ha ribadito al leader del Cremlino che “l’invasione russa dell’Ucraina viola la Carta delle Nazioni Unite e il diritto internazionale”. Ha poi sottolineato, come riportato in un comunicato diffuso dal suo portavoce a New York: “stabilire la libertà di navigazione nel Mar Nero è di fondamentale importanza per l’Ucraina, la Russia e per la sicurezza alimentare ed energetica mondiale”.

Come si sono evolute le relazioni tra ONU e Russia dal 2022 a oggi?

Subito dopo l’invasione russa dell’Ucraina, il 24 febbraio 2022, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato rapidamente una risoluzione di condanna, con il supporto di 141 Paesi su 193, dichiarando l’attacco una violazione della Carta delle Nazioni Unite. Tuttavia, subito dopo l'inizio della guerra, il Consiglio di Sicurezza non è riuscito a far approvare una risoluzione di condanna dell'invasione russa a causa del veto opposto dalla Russia, membro permanente del Consiglio. Questo blocco è stato accompagnato dall'astensione di altre potenze come Cina, India ed Emirati Arabi Uniti, evidenziando la divisione tra i membri del Consiglio e la complessità della geopolitica internazionale. La situazione ha messo in luce le difficoltà dell'ONU nel rispondere in modo deciso a conflitti di tale portata quando sono coinvolti Stati con potere di veto​.

Fin dai primi mesi, António Gueterres ha cercato di focalizzare gli sforzi delle Nazioni Unite sulla protezione dei civili e sull’assistenza umanitaria denunciando bombardamenti indiscriminati e l’impatto devastante dello stesso conflitto. Ha inoltre espresso preoccupazione per la situazione degli sfollati interni e dei profughi, che secondo l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati ha raggiunto milioni di persone. Mosca ha mosso forti critiche nei confronti dell'ONU, sostenendo che l'organizzazione si stesse allineando con le posizioni occidentali, evidenziando un crescente malcontento verso le scelte adottate dall'ente, percepite come parziali e influenzate da un'agenda occidentale. Questa accusa di faziosità è stata accompagnata dalla difesa dell'azione militare russa, descritta come una reazione necessaria a presunti “abusi” perpetrati dall'Ucraina contro le popolazioni russofone nel Donbas.

Un momento chiave della mediazione delle Nazioni Unite è stato sicuramente l’accordo sul grano nel Mar Nero, negoziato da Gueterres e dalla Turchia, volto a garantire il passaggio sicuro delle esportazioni di grano ucraino attraverso le rotte marittime. Questo accordo è stato essenziale per la sicurezza alimentare globale, poiché Ucraina e Russia sono tra i maggiori fornitori di cereali a livello mondiale. Tuttavia, la Russia ha successivamente abbandonato l’accordo, lamentando restrizioni sull'esportazione dei propri prodotti agricoli, e Guterres ha cercato di ristabilire l’intesa, ripetendo le sue richieste affinché vengano rispettati gli accordi originali.

Dal 2023, Guterres ha costantemente cercato di mantenere un dialogo con Putin, nonostante l’aumento delle tensioni tra Russia e Occidente. Questa sua determinazione è culminata nell'incontro durante il vertice del BRICS, dove ha continuato a sottolineare l'importanza di un confronto costruttivo. Questo dialogo ha ricevuto forti critiche, in particolare dai Paesi occidentali, che ritengono improbabile un accordo duraturo data la resistenza di Mosca a rispettare le risoluzioni internazionali. In risposta, la Russia ha sostenuto che i suoi obiettivi in Ucraina includono la protezione delle proprie minoranze e la “denazificazione” del governo ucraino, retorica che l’ONU ha ampiamente contestato.

Il vertice BRICS come un possibile ripristino del dialogo tra Russia e ONU

L'incontro tra Vladimir Putin e António Guterres al vertice dei BRICS a Kazan rappresenta un momento significativo nel dialogo tra Russia e ONU. Guterres ha ribadito l'importanza della libertà di navigazione nel Mar Nero, cruciale per garantire le esportazioni di grano e la sicurezza alimentare globale, mentre Putin ha denunciato l'egemonia occidentale e l'uso del dollaro come strumento politico. Questo incontro potrebbe aprire la strada a una rinnovata cooperazione, ma resta il dubbio su quanto le posizioni divergenti delle due parti possano ostacolare un accordo concreto.

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Valentina Cannito

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