Costituzionalismo ambientale: utopia, tradizione o innovazione? - Parte II

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  Filippo del Monte Alia
  21 marzo 2023
  5 minuti, 49 secondi

La percezione degli scettici

Abbiamo già introdotto l’argomento del costituzionalismo ambientale in un precedente articolo e parlato delle importanti innovazioni introdotte da alcuni paesi del Sud del mondo, che fanno riferimento a principi e tradizioni appartenenti alle culture indigene per cambiare il rapporto uomo-ambiente all’interno del testo costituzionale. Come già spiegato, infatti, l’approccio che ancora domina il paradigma legale attuale è quello antropocentrico che, come dice il nome, pone l’uomo al centro di un mondo naturale da cui, pur facendone parte, è separato, venendo considerato come un’entità superiore alla natura. Questo fa sì che nel momento in cui si debba legiferare in materia di ambiente, tali leggi siano necessariamente più deboli, in quanto vanno a difendere un’entità i cui interessi sono considerati secondari a quelli dell’uomo. Ciò non vuol dire, tuttavia, che questa nuova generazione di costituzioni ambientali agisca nell’esclusivo interesse dell’ambiente. L’Articolo 9.6 della Costituzione Boliviana, una delle più rivoluzionarie, infatti propone di preservare l’ambiente nell’interesse delle future generazioni, ponendo quindi ancora l’essere umano al centro del quadro e continuando a mantenere un approccio che opera una distinzione tra mondo naturale e mondo umano.

Inoltre, tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, e dati alla mano la Bolivia non è da meno. Il fenomeno della deforestazione è infatti in costante crescita nel paese a partire dagli anni 80, stimando addirittura che il passo sia raddoppiato negli ultimi 20 anni, perdendo l’8,1% di territorio occupato precedentemente da foreste primarie. Alcuni dati pubblicati dal World Resources Institute, stimano che gli ettari di terreno boschivo persi tra il 2021 e il 2022 ammontino a 6,7 milioni, un dato che porta la Bolivia a entrare nella graduatoria dei primi 10 paesi al mondo per perdita di terreno boschivo. Questi dati dimostrano come un’iniziativa ambientale a livello costituzionale debba essere sempre accompagnata da una volontà politica per risultare efficace e potrebbero avvalorare la tesi degli scettici, che sostengono che l’incorporazione a livello costituzionale di valori e principi a protezione dell’ambiente non venga seguita da un’iniziativa giudiziaria concreta e che quindi questi principi non vengono de facto attivamente impiegati nella lotta per l’ambiente.

Questa critica però non si deve applicare solamente al costituzionalismo ambientale, ma è applicabile a qualunque strumento legislativo o politico si scelga di adottare per contrastare la crisi climatica. È indubbiamente vero, come anche i dati boliviani segnalano, che una retorica politica o legale priva di reale impegno sia soltanto una perdita di tempo e una facciata. Allo stesso tempo, sono la politica e la legge gli strumenti che hanno la reale autorità per imporre una decisione o un andamento da seguire.

Un accenno al costituzionalismo globale

A questo proposito, un’ulteriore filone di pensiero che ha preso piede tra gli studiosi del tema, è la possibilità o meno di dare un’impronta globale allo studio delle costituzioni ambientali. Questo filone di pensiero, o teoria giuridica, viene chiamato costituzionalismo ambientale globale.

Innanzitutto, chiariamo di che cosa stiamo parlando. Abbiamo già esplorato il significato di costituzionalismo ambientale e alcune sue forme e prima di aggiungere l’aggettivo globale occorre prima spiegare cosa vuol dire costituzionalismo globale. Il termine non ha una definizione univoca e ha più livelli di significato, che variano da un lento fenomeno di convergenza dei testi costituzionali di tutto il mondo alla possibilità di costituzionalizzare il diritto internazionale. Quest’ultima interpretazione prevede che il diritto internazionale debba assumere le caratteristiche di un testo costituzionale nazionale oppure debba adottarne uno da applicare a tutta la comunità mondiale. Il concetto rimane poco chiaro proprio perché gli studiosi in materia sono divisi e si sta ancora discutendo su come implementare un progetto di tale portata all’interno di un ordine mondiale che viene spesso definito anarchico. Spesso si cita la Carta delle Nazioni Unite come un precursore o come il sintomo di un lento emergere di una costituzione globale. Al pari di un testo costituzionale, la Carta è una legge accettata quasi universalmente, superiore a tutte le altre leggi e trattati internazionali (Art 103), richiede una procedura molto complessa per essere modificata ecc… anche se si discute ancora molto se si possa parlare o meno di una Costituzione del mondo in questo caso.

Applichiamo la prospettiva globale al costituzionalismo ambientale

La domanda che dunque si pongono molti studiosi è la seguente: si può parlare di una costituzione mondiale per l’ambiente? L’opinione in materia è, naturalmente, divisa.

Nel 2011 il professor Daniel Bodansky affermò che non si poteva affermare né il carattere costituzionale delle norme internazionali a protezione dell’ambiente, né tantomeno l’esistenza o l’emergere di una tale caratteristica. Bodansky sottolinea come tutti i più importanti trattati internazionali ambientali abbiano sì la pretesa di essere un documento cardine per la preservazione di un determinato aspetto dell’ambiente, istituendo anche delle apposite istituzioni basate su tali trattati, ma falliscano nell’imporsi come fonte di legge superiore al centro di un sistema legislativo più ampio o nel dare vita a qualcosa che assomigli a un sistema costituzionale.

Nel 2019, il professor Louis Kotzé decise però di riaprire la questione chiusa da Bodansky. Kotzé basa la sua opinione sull’iniziativa del Global Pact for the Environment, la cui negoziazione è cominciata nel 2018 a seguito di una risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Questa iniziativa ha l’obbiettivo di diventare un testo di legge globale per l’ambiente che racchiude al proprio interno tutti i principi fondamentali del diritto ambientale internazionale. L’obbiettivo è di andare oltre la Dichiarazione di Rio del 1992 e di dare vita a un nuovo apparato istituzionale e un punto di riferimento sul tema. Tuttavia, l’idea di ambiente dietro a questo documento fa ancora riferimento alla tradizione occidentale, senza lasciar intravedere un’influenza del costituzionalismo latinoamericano e ignorando la tendenza globale a rivisitare i rapporti uomo-ambiente. Nonostante ciò, è evidente il carattere innovativo e costituzionale del documento, che traspare non solo dagli obbiettivi sopra citati dell’iniziativa, ma anche dai testi degli articoli in sé, che elencano i principi alla base del testo e i doveri che tutti gli Stati hanno nei confronti dell’ambiente. Kotzé conclude dicendo che il Global Pact presenta ancora i difetti del modo di pensare che ha caratterizzato il diritto ambientale per decenni, e pertanto come questi ultimi sarebbe ancora troppo debole per portare a un vero e proprio cambio di rotta. Allo stesso tempo, non si può non notare l’intenzione di ristrutturare il sistema legale internazionale in fatto di ambiente e rappresenta senza dubbio un importante passo avanti rispetto a quando Bodansky fece la sua analisi nel 2011.

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Le fonti utilizzate per la stesura dell'articolo sono liberamente consultabili:

https://www.globalforestwatch.org/dashboards/country/BOL/?category=summary&location=WyJjb3VudHJ5IiwiQk9MIl0%3D&map=eyJjZW50ZXIiOnsibGF0IjotMTYuMzk0ODY5NTQ4NzE5MzIsImxuZyI6LTYzLjU0NjQzNjMwOTk5MDk3fSwiem9vbSI6NC41MTQxNTQ4ODI3OTc0MDEsImNhbkJvdW5kIjpmYWxzZSwiZGF0YXNldHMiOlt7ImRhdGFzZXQiOiJwb2xpdGljYWwtYm91bmRhcmllcyIsImxheWVycyI6WyJkaXNwdXRlZC1wb2xpdGljYWwtYm91bmRhcmllcyIsInBvbGl0aWNhbC1ib3VuZGFyaWVzIl0sImJvdW5kYXJ5Ijp0cnVlLCJvcGFjaXR5IjoxLCJ2aXNpYmlsaXR5Ijp0cnVlfSx7ImRhdGFzZXQiOiJOZXQtQ2hhbmdlLVNUQUdJTkciLCJsYXllcnMiOlsiZm9yZXN0LW5ldC1jaGFuZ2UiXSwib3BhY2l0eSI6MSwidmlzaWJpbGl0eSI6dHJ1ZSwicGFyYW1zIjp7InZpc2liaWxpdHkiOnRydWUsImFkbV9sZXZlbCI6ImFkbTAifX1dfQ%3D%3D&showMap=true

https://www.internazionale.it/magazine/2022/11/17/la-deforestazione-nell-est-della-bolivia

https://earthobservatory.nasa.gov/images/150257/patterns-of-forest-change-in-bolivia

https://www.cambridge.org/core/services/aop-cambridge-core/content/view/B619961E6E22752CD61547F1464306E8/S2047102518000274a.pdf/global_environmental_constitution_for_the_anthropocene.pdf

https://research.wri.org/gfr/top-ten-lists#the-top-10-countries-for-total-tree-cover-loss-from2001-to-2021

https://www.repository.law.indiana.edu/ijgls/vol16/iss2/8/

https://www.giappichelli.it/media/catalog/product/excerpt/9788892123069.pdf

https://www.un.org/en/about-us/un-charter/full-text

https://www.federalismi.it/nv1...

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https://unsplash.com/it/foto/yCdPU73kGSc

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