Dati personali: diritti, protezione e rischi

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  Francesca Alfonzi
  25 gennaio 2023
  3 minuti, 41 secondi

Il passaggio alla tecnologia elettronica digitale ha portato ad una serie di cambiamenti a livello politico, sociale ed economico non indifferenti e che hanno contribuito a modificare radicalmente la vita di tutti noi. Innumerevoli sono i benefici e gli aspetti positivi che possiamo attribuirvi, tuttavia risulta impossibile ignorare l’altra faccia della medaglia, quella dei pericoli legati a questo nuovo mondo. Infatti, le nuove tecnologie possono fungere da strumenti per perpetrare atti illeciti tra cui furto di identità, phishing bancario o trattamento illecito dei dati personali.

Per sottolineare l’importanza di questo tema, dal 2006, anno in cui è stato istituito, ogni 28 gennaio ricorre il Data Privacy Day, ovvero la giornata europea per la protezione dei dati personali. Essa vuole sottolineare la consapevolezza dei diritti relativi alla privacy e alla protezione dei dati in relazione ai rischi connessi a questo ambito, i quali vanno man mano aumentando nel tempo.




Due sono le tappe fondamentali a livello europeo.

La prima, datata 2009, è il Trattato di Lisbona, grazie al quale la protezione dei dati personali è ufficialmente entrata a far parte dei diritti dell’uomo, infatti l’art. 8 della Carta dei diritti fondamentali dell’UE stabilisce che “ogni persona ha diritto alla protezione dei dati di carattere personale [...] ” i quali “devono essere trattati secondo il principio di lealtà [...] e in base al consenso della persona interessata [...] ”.

La seconda invece corrisponde alla principale normativa europea in materia, ed è il Regolamento generale per la protezione dei dati personali (2016). Il suo obiettivo principale, viste le nuove sfide poste ad essere dal progresso tecnologico, è innanzitutto quello di armonizzare le politiche dei paesi europei per far fronte a questo nemico apparentemente invisibile. Inoltre, grazie a queste misure di sicurezza si cerca anche di alimentare la fiducia dei cittadini nella società digitale e nel suo utilizzo.

Ma cosa rende necessario tutto ciò?

La risposta la troviamo in un rapporto dell’Ufficio per i diritti umani delle Nazioni Unite: le tecnologie digitali connesse ad Internet che, grazie alle sue caratteristiche, rappresenta un ottimo strumento di controllo e oppressione.

Chiunque abbia un sito web ha a che vedere con il trattamento dei dati personali, che sono estremamente preziosi per un malintenzionato: forniscono infatti tutte le informazioni riguardanti una persona fisica (es. le caratteristiche, le sue abitudini, stile di vita, ecc.), rendendola, di conseguenza, identificabile. Nel momento in cui avviene una violazione della sicurezza in termini di perdita, modifica o divulgazione (illecita o accidentale) di queste informazioni ci troviamo davanti ad una violazione dei dati personali o Personal Data Breach.

I relativi pericoli sono quindi facilmente intuibili: sicuramente uno dei più gravi è il furto d’identità, ovvero il fingersi un’altra persona per trarne vantaggi. Se, ad esempio, un hacker riesce a impossessarsi delle credenziali di un individuo, avrà facile accesso ai suoi codici bancari o alla posta elettronica, referti medici, e a tutta una serie di dettagli privati, che eventualmente potrebbero essere divulgati (anche questo reato punibile - diffusione illecita di dati personali). Nello specifico, quando si tratta del furto di dati bancari, si può parlare di phishing: ovvero quando ad essere rubate sono informazioni relative al proprio conto, come ad esempio, numeri di carta di credito, password, ecc. (furto che solitamente avviene tramite mail).

Secondo il World Economic Forum - un’organizzazione non governativa che persegue e monitora il benessere e il progresso mondiale - le tendenze e i rischi precedentemente nominati andranno ad aumentare nel tempo.




Concludendo, diventa quindi di fondamentale importanza prendere consapevolezza di quello che il mondo digitale comporta, dei nostri diritti in questo ambito e di come proteggerli, in modo da vivere al meglio in una società sempre più interdipendente e digitalizzata.




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Immagine: https://unsplash.com/photos/fPxOowbR6ls

Fonti consultate per la stesura dell’articolo:

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L'Autore

Francesca Alfonzi

Laureata nel 2021 in International Relations and Diplomatic Affairs presso l'Alma Mater Studiorum di Bologna; al primo anno di Magistrale in Relazioni Internazionali presso l'Università Sapienza di Roma.

Autrice per l'area tematica 'Diritti Umani'

Categorie

Europa Diritti Umani

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human rights data privacy protezione dati personali dati personali rischi Diritti umani Europa