Framing The World, Edizione CXII

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  Redazione
  24 luglio 2023
  22 minuti, 33 secondi

Framing The World, Edizione CXII

Nel nuovo numero di Framing ci occupiamo di missioni diplomatiche: la visita dell’ex segretario di stato Henry Kissinger in Cina, l’incontro tra il premier iracheno e il Presidente Assad e la firma del controverso Memorandum d’Intesa sui migranti tra UE e Tunisia. Inoltre, sul fronte dei diritti umani, raccontiamo della grazia concessa all’attivista egiziano Patrick Zaki. Tutto questo e molto altro nel 112° numero di Framing the World!

DIRITTI UMANI

ECONOMIA E FINANZA INTERNAZIONALE

AFRICA SUB SAHARIANA

AMERICA DEL NORD

AMERICA LATINA

ASIA ED ESTREMO ORIENTE

EUROPA OCCIDENTALE E UNIONE EUROPEA

EUROPA ORIENTALE E RUSSIA

MEDIO ORIENTE E NORD AFRICA (MENA)

TERRORISMO E SICUREZZA INTERNAZIONALE




DIRITTI UMANI

Egitto, concessa la grazia presidenziale a Patrick Zaki. Nel culmine di un caso che ha suscitato indignazione a livello internazionale, il presidente egiziano Abdel Fatah al-Sisi ha concesso la grazia a Patrick Zaki, giovane studente dell'Università di Bologna, che era stato condannato a tre anni di carcere dalla corte speciale del paese. La sentenza era stata emessa a causa della presunta "diffusione di notizie false" attraverso alcuni articoli pubblicati sui social media. Immediatamente dopo il verdetto, Zaki era stato arrestato in aula e la sentenza, risultata irrevocabile, ha gettato un'ombra sulla libertà di espressione e sui diritti umani in Egitto. Tuttavia, Al-Sisi ha emesso un decreto presidenziale che ha concesso la grazia a Patrick Zaki e ad altri detenuti politici, tra cui l'avvocato Mohamed al-Baqer, noto per la sua difesa di Alaa Abdel Fattah, un altro prigioniero politico di spicco in Egitto.

Thailandia, 15 anni di carcere per un giovane attivista. Noppasin 'Sainam' Treelayapewat, un giovane attivista thailandese di 16 anni, è stato accusato di "lesa maestà" per aver partecipato ad una sfilata di moda satirica tenutasi a Bangkok il 29 ottobre 2020 durante una manifestazione pro-democrazia. Durante l'evento, i manifestanti avevano organizzato la sfilata come forma di critica nei confronti del ruolo della monarchia nel paese. Sainam è sotto processo per diverse accuse, tra cui la "lesa maestà" ai sensi dell'articolo 112 del codice penale thailandese, che prevede pesanti pene detentive per chi diffama, insulta o minaccia il re, la regina, l'erede al trono o il reggente. Amnesty International ha esortato le autorità thailandesi a rilasciare Sainam, rivendicando il diritto di espressione e manifestazione.

Sofia Ena



ECONOMIA INTERNAZIONALE

Inflazione, ai minimi da due anni. L'inflazione negli Stati Uniti è scesa al 3% a giugno, al di sotto delle aspettative, a conferma che gli aumenti dei tassi di interesse della Federal Reserve stanno finalmente avendo un effetto sul livello dei prezzi. L'aumento annuale dell'indice dei prezzi al consumo è infatti rallentato dal 4% di maggio al 3% di giugno, il ritmo più lento da marzo 2021 e favorito dai cosiddetti effetti base, in quanto gli aumenti estremamente elevati a partire da giugno 2022 sono ora esclusi dai calcoli. Su base mensile, la crescita è stata dello 0,2%, in lieve aumento rispetto allo 0,1% del mese precedente, ma inferiore alle previsioni degli economisti. Il dato annuale è stato Il CPI "core" ha invece registrato un calo più contenuto, passando dal 5,3% al 4,8% annuo. I prezzi core, che escludono i costi volatili di cibo ed energia, sono aumentati dello 0,2% su base mensile, rispetto allo 0,1% di maggio.

JPMorgan, volano i profitti. I progressi sull'inflazione e gli ottimi risultati provenienti dalle banche di Wall Street, che hanno iniziato a pubblicare i risultati trimestrali fanno vivere alle borse una delle migliori settimane del 2023, con l'S&P500 salito del 2.5% e il Nasdaq del 3.3%. In particolare, spiccano i conti di JPMorgan che, anche se il CEO Jamie Dimon predica ancora cautela sia sul fronte economico che su quello geopolitico, supera le previsioni degli analisti grazie soprattutto all'incremento del 44% del margine di interesse (+38% se si scorpora First Republic Bank), mentre gli utili risultano in aumento del 67% a $4.75 per azione contro i $4 previsti. Inoltre, a differenza delle altre grandi banche americane, JPMorgan risulta aver aumentato la propria forza lavoro dell'8%, superando la soglia delle 300.000 unità.

Tesla, record di consegne. Tesla ha rivelato di aver consegnato ben 466.000 veicoli nel secondo trimestre di quest'anno, un incremento del 10% sul precedente e dell'84% rispetto al 2022, superando l'obiettivo auto-imposto del 50% di crescita annua. Il risultato è stato raggiunto soprattutto grazie al taglio dei prezzi messo in pratica da inizio anno, anche se questo è andato a discapito del margine di profitto, calato del 9.6% rispetto all'anno precedente e arrivato al 18.7%. Questi dati non sono stati però ben digeriti dagli investitori, con il titolo calato del 3.6% in borsa, un lieve assestamento se considerato che da inizio anno il valore delle azioni è salito del 140%.

Leonardo Aldeghi




AFRICA SUB SAHARIANA

Senegal, Maky Sall rinuncia al terzo mandato. Con una decisione storica per il Senegal e per l’Africa intera, il Presidente della Repubblica senegalese Macky Sall ha ufficialmente comunicato di rinunciare a correre per un terzo mandato. Al potere dal 2012, Sall non sarà candidato alle presidenziali del 2024, ponendo fine ad una querelle che aveva infiammato l’intero Senegal per mesi, dando vita a proteste e scontri a Dakar e nei principali centri urbani del paese. Il Presidente è stato il fautore della riforma costituzionale del 2016 che ha apportato due importanti novità: la riduzione del mandato presidenziale da sette a cinque anni e l’espresso divieto di ricoprire la carica per più di due volte. Tuttavia Sall – rieletto già una seconda volta nel 2019 - riteneva comunque di avere diritto a ricoprire un secondo mandato quinquennale, affermando che il suo primo settennato non dovesse essere preso in considerazione.

(Francesco Lorenzini)

RDC: il portavoce dell'opposizione Chérubin Okende ucciso mesi prima delle elezioni. Chérubin Okende, avversario, deputato, ex ministro e membro del partito del candidato alla presidenza Moïse Katumbi, è stato trovato morto a Kinshasa. Okende aveva visitato la Corte Costituzionale il giorno precedente ed è stato trovato morto nella sua auto. Il governo ha espresso orrore per l'assassinio, con il Ministro della Comunicazione Patrick Muyaya che ha condannato l'atto e chiesto un'indagine approfondita. Questo incidente acuisce l'atmosfera politica già tesa in vista delle elezioni di fine anno. Okende, 61 anni, si era dimesso da Ministro dei Trasporti lo scorso dicembre insieme ad altri ministri pro-Katumbi. Katumbi ha recentemente annunciato la sua candidatura presidenziale e ha ritirato il suo partito dalla coalizione di governo. Il Presidente in carica Félix Tshisekedi, in carica dal 2019, cerca la rielezione. Diversi avversari, tra cui Katumbi, sospettano una tendenza elettorale e possibili frodi elettorali.

(Giulio Ciofini)

Kenya: le proteste per il costo della vita continuano e il bilancio delle vittime aumenta. Mentre Nairobi è rimasta relativamente calma, si sono verificati scontri nelle aree di Kibera e Mathare della città e nella città occidentale di Kisumu. Le proteste si sono intensificate dopo l'arresto di Babu Owino, un membro del parlamento, e di altri leader dell'opposizione. Il governo non ha ancora commentato ufficialmente sulle proteste o confermato le vittime. Il leader dell'opposizione, Raila Odinga, ha incoraggiato le dimostrazioni contro le nuove tasse e l'aumento dei costi. A Kibera, i residenti si sono scontrati con la polizia antisommossa. A Kisumu, molti hanno scelto di rimanere al chiuso a causa della violenza. I membri dell'opposizione hanno elogiato le proteste e hanno chiesto alla CPI di indagare sulla situazione. Amnesty International ha riportato 30 morti dallo scoppio delle proteste a marzo.

(Giulio Ciofini)

Giulio Ciofini e Francesco Lorenzini



AMERICA DEL NORD

Stati Uniti d’America, il diplomatico del “ping pong” ritorna in Cina. Il 18 Luglio Henry Kissinger, l'ormai centenario ex Segretario di Stato e diplomatico americano, ha incontrato il Ministro della Difesa cinese, Li Shangfu, a Pechino. Secondo un'indiscrezione cinese, Li avrebbe accusato gli Stati Uniti di aver "distrutto" la "relazione amichevole" con la Cina per non "esserle venuta incontro a metà strada", e Kissinger avrebbe risposto definendosi un "amico della Cina" e dichiarando che "né gli Stati Uniti né la Cina possono permettersi di trattare l'altro come nemico". La visita è avvenuta durante la missione di John Kerry, un inviato esperto di cambiamenti climatici arrivato a Pechino per discutere delle modalità in cui Cina e Stati Uniti possano cooperare nel combattere la crisi climatica. Soprattutto alla luce del rifiuto di questa estate da parte di Li ad incontrarsi con la sua controparte americana Lloyd Austin a Singapore, questo meeting rimarca il clima di apertura che pare si stia lentamente sviluppando tra le due superpotenze.

(Lorenzo Graziani)

USA, rallenta il mercato del lavoro. Per la prima volta dopo 14 mesi il mercato del lavoro americano ha riportato un risultato sottotono, registrando "solo" 209.000 nuovi posti di lavoro creati, in quello che è il primo risultato a non superare le previsioni degli economisti in 14 mesi e il dato più basso dalla fine del 2020. Inoltre, le cifre di aprile e maggio sono state riviste al ribasso, con 110.000 posti in meno rispetto a quanto riportato in precedenza. Questo rallentamento economico, unito ai progressi sul fronte dell'inflazione, sebbene non dovrebbe cambiare la posizione della Fed sulla necessità di un ulteriore aumento dei tassi al prossimo meeting del 25-26 luglio, spinge tuttavia gli economisti a ritenere che quello di luglio sarà con buona probabilità l'ultimo tale incremento.

(Leonardo Aldeghi)

Lorenzo Graziani e Leonardo Aldeghi


AMERICA LATINA

Bruxelles, il 17 e il 18 luglio si è tenuto il terzo summit tra UE e CELAC. Dopo otto anni dall’ultimo vertice, i leader dell’Unione Europea e della Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici si sono riuniti per rinsaldare il partenariato e collaborare strategicamente alla luce delle sfide del presente. Innanzitutto, sviluppi concreti hanno interessato la transizione energetica e digitale, con la presentazione del Global Gateway, un’agenda per gli investimenti finalizzata a promuovere iniziative green e innovazioni tecnologiche inclusive in molte aree dell’America Latina. Sul fronte commerciale, invece, si procede a rilento: manca ancora la ratifica dell’accordo di libero scambio con il Mercosur, concluso nel 2019. Gli attriti maggiori, però, hanno riguardato il tema della guerra in Ucraina: tra le diverse posizioni sul conflitto, hanno destato particolari preoccupazioni quelle di Nicaragua, Venezuela e Cuba, paesi con forti affinità ideologiche e geopolitiche con Mosca e con cui sarà difficile entrare in dialogo.

Honduras, prosegue lo Stato di Emergenza nazionale. Allineandosi alla politica di sicurezza adottata dal leader salvadoregno Nayib Bukele, il presidente dell’Honduras, Xiomara Castro, ha deciso di estendere lo Stato d’Emergenza fino ad agosto (in vigore da dicembre 2022). La misura, volta a combattere la criminalità nel Paese, prevede la sospensione di alcune garanzie costituzionali, tra cui il divieto d’arresto in assenza di mandato giudiziario. Se da un lato tale politica ha reso più efficace l’intervento delle forze dell’ordine, dall’altro, però, ha generato gravi problemi nella gestione delle carceri. Oltre a un tema di sovraffollamento – un rapporto delle Nazioni Unite afferma che gli istituti penitenziari superano del 34,2% la capacità massima -, nelle prigioni honduregne è spesso riflesso un clima di violenza e lotte tra gang tipico di molte zone del piccolo stato centro-americano. A testimonianza di ciò, lo scorso 20 giugno, in un carcere femminile di Tamara 46 donne hanno perso la vita nel contesto di uno scontro tra bande criminali rivali.

Alessandro Dowlatshahi

ASIA ED ESTREMO ORIENTE

Cina, rischio deflazione. Se le economie occidentali sono ancora impegnati a lottare con l'inflazione, sebbene il successo sembra a portata di mano, l'economia cinese ha il problema opposto. I dati pubblicati settimana scorsa hanno infatti mostrato come il paese sia al limite della deflazione, dato che i prezzi al consumo di giugno sono rimasti invariati su base annua e sono invece calati dello 0,2% sul mese precedente, ma la preoccupazione maggiore proviene dai prezzi alla produzione, scesi del 5.4%, il calo maggiore dal 2015. I mercati cinesi hanno tuttavia reagito cautamente, sostenuti dalla speranza che il governo si trovi costretto a dover intervenire con misure di sostegno, proprio come fatto nel 2009, l'ultimo periodo di deflazione prolungata vissuto dalla Cina, con programmi di stimolo per $500 miliardi.

(Leonardo Aldeghi)

Stati Uniti d’America, in sospeso tra la Corea del Sud e quella del Nord. Il 18 Luglio un membro dei servizi militari americani ha superato il confine tra Sud Corea e Nord Corea "volontariamente e senza autorizzazione", come confermato dal Segretario della Difesa americano Lloyd Austin durante una conferenza stampa. Secondo le dichiarazioni del Colonnello delle United States Forces Korea Public Affairs Isaac Taylor, il soldato stava in quel momento partecipando ad un tour turistico nella Zona Demilitarizzata quando ha deciso di separarsi dal gruppo e valicare la linea di confine. Questo soldato, identificato come Travis King, da poco rilasciato da una prigione sudcoreana, è stato visto correre verso la Corea del Nord e venire catturato. Durante la conferenza stampa Taylor ha ammesso di credere che King sia sotto la custodia nordcoreana, creando quindi una necessità impellente di ristabilire un canale di comunicazione sicuro tra i due stati.

(Lorenzo Graziani)

Leonardo Aldeghi e Lorenzo Graziani

EUROPA OCCIDENTALE E UNIONE EUROPEA

UE, approvata la legge sul ripristino della natura. Lo scorso 21 luglio il parlamento europeo ha approvato la legge sul ripristino della natura, che mira a riportare allo stato naturale almeno il 20% del territorio dell'Unione Europea, comprese diverse aree destinate all'agricoltura. La legge è passata con 336 voti favorevoli e 300 voti contrari; a giugno era stata approvata dal consiglio europeo ma successivamente il Partito Popolare Europeo si era opposto alla legge temendo che potesse mettere a rischio la sicurezza alimentare e la stabilità di diverse aziende.
Nelle prossime settimane il consiglio ed il parlamento dovranno accordarsi sulla versione finale del testo.

(Bianca Franzini)

EU, accordo con Tunisia sui migranti. Il 16 luglio l'Unione Europea ha raggiunto un accordo con Tunisi che prevede il sostegno economico di Bruxelles in cambio di riforme economiche attuate e di controllo alle frontiere. Il testo dell'accordo menziona “un approccio olistico alla migrazione” e l'intenzionalità nel porre un “rimedio alle cause profonde dell’immigrazione irregolare”. Tuttavia, l'impegno economico di Bruxelles e le richieste specifiche da parte della Tunisia sembrano non essere del tutto chiari. L'Unione si impegna a fornire un sostegno economico alla Tunisia per migliorare il soccorso in mare, il controllo delle acque territoriali e i controlli alle frontiere; Tunisi dice di essere disposta a rimpatriare i cittadini tunisini arrivati illegalmente in Europa e ribadisce di non voler aprire centri per migranti non tunisini. Al Parlamento l'accordo ha trovato dubbi e critiche legati alla mancanza di rispetto per i diritti fondamentali da parte del Presidente della Tunisia e al timore di rivivere la cooperazione già in atto con la Libia.

(Bianca Franzini)

UE, Consiglio e Parlamento verso il Cyber Resilience Act. L'Unione Europea avanza verso l'approvazione del Cyber Resilience Act, un fondamentale atto legislativo che rappresenta la prima normativa comunitaria sulla resilienza informatica, proposta dalla Commissione Europea lo scorso 15 settembre. Entrambi i co-legislatori dell'UE, il Parlamento e il Consiglio, hanno adottato le rispettive posizioni negoziali riguardanti questo provvedimento. L'obiettivo principale è stabilire norme di sicurezza obbligatorie per i prodotti contenenti elementi digitali durante tutto il loro ciclo di utilizzo. Ciò mira a proteggere sia i consumatori che le aziende da possibili attacchi informatici e da eventuali carenze nelle caratteristiche di sicurezza di tali prodotti. La portata dell'Act sarà ampia e includerà diverse categorie di prodotti, tra cui telecamere domestiche, frigoriferi intelligenti, smart-TV, giocattoli, automobili e altri dispositivi digitali.

(Sofia Ena)

UE, Timmermans lascia la commissione per dedicarsi alla politica nazionale: Il vicepresidente esecutivo della Commissione europea, Frans Timmermans, ha annunciato la sua intenzione di lasciare l'Unione Europea per impegnarsi nella politica nazionale olandese. Nelle prossime elezioni generali del 22 novembre, Timmermans guiderà una lista congiunta composta da socialisti e verdi.Il suo annuncio è avvenuto dopo lo scioccante crollo del governo di coalizione del primo ministro Mark Rutte, un politico liberale di tendenze di destra che ha guidato i Paesi Bassi dal 2010. Rutte ha chiarito che non si candiderà per un nuovo mandato, aprendo l'opportunità per l'opposizione di cambiare la cultura politica del Paese.Timmermans ha confermato la sua candidatura giovedì mattina, mettendo fine a giorni di speculazioni e notizie sui media riguardo al suo futuro immediato. Secondo un recente sondaggio, il Partito Laburista (PvdA) e GroenLinks (GL) guidati da Timmermans come candidato comune hanno ottenuto il 28% di sostegno pubblico, posizionandosi in testa alle preferenze degli elettori. Con il suo ritorno alla politica nazionale, Timmermans si impegnerà a guidare questa coalizione nella speranza di portare cambiamenti significativi al panorama politico olandese

(Francesca Pasqualino)

Bianca Franzini, Sofia Ena e Francesca Pasqualino

EUROPA CENTRO-ORIENTALE E RUSSIA

Grecia, attivato il meccanismo di protezione civile dell’UE. Il paese ha attivato il Meccanismo in seguito ai vasti incendi che stanno devastando da giorni il territorio dell’Attica, attorno alla città di Atene. L’UE ha risposto prontamente inviando aiuti, tra cui quattro aerei Canadair provenienti da Francia e Italia e tre squadre antincendio composte da 220 vigili del fuoco e 65 veicoli dai paesi come Polonia, Romania e Slovacchia sono già presenti per assistere le operazioni di soccorso. La Commissione europea ha dichiarato di essere pronta a fornire ulteriore assistenza se necessario.

(Sofia Ena)

Russia, aggredita nuovamente la giornalista Elena Milashina. Il 4 luglio, la giornalista della Novaya Gazeta Elena Milashina è stata aggredita da una decina di uomini armati, riportando lesioni cerebrali e fratture a numerose ossa. Da anni la Milashina denunciava i soprusi commessi dal presidente ceceno Kadyrov. Nel 2017 aveva accusato la polizia cecena di arrestare, torturare e in alcuni casi persino uccidere persone che ritenevano omosessuali. Nel 2020, invece, aveva etichettato come “terroristi” le persone positive al Covid-19 che rinunciavano a chiamare i medici o a recarsi in ospedale. A causa di quest’ultime affermazioni, la giornalista era stata picchiata nella hall di un albergo di Grozny. L’Human Rights Watch ha chiesto al governo russo di condurre indagini efficaci e imparziali sugli attacchi passati a giornalisti e difensori dei diritti umani e di garantire che il presidente Kadyrov e le altre autorità cecene cessino le minacce e le persecuzioni nei confronti di difensori dei diritti umani, giornalisti e altri.

(Lorenzo Franceschetti)

Moldavia, assassinato il leader dell’opposizione nella regione separatista: Oleg Horjan, leader del Partito Comunista della Transnistria, una regione separatista della Moldavia, è stato trovato morto nella sua casa vicino a Tiraspol. Il ministero dell'Interno della regione ha riferito che il corpo presentava "segni di morte violenta". Horjan era un sostenitore dei legami più stretti con la Russia.La moglie di Horjan ha scoperto il suo corpo in una stanza accanto a una cassaforte aperta, risultata vuota. La polizia moldava ha dichiarato che Horjan è stato ucciso con colpi di arma da fuoco, ma gli investigatori della regione hanno segnalato "ferite multiple da arma da taglio" al collo e alla schiena, oltre a ferite alla testa. Il crimine è avvenuto tra il 16 e il 17 luglio, e la rapina è stata ipotizzata come possibile movente. La Transnistria, una regione prevalentemente di lingua russa, è una questione politica chiave nella Moldavia, che è senza sbocco sul mare e si trova tra l'Ucraina e la Romania, un membro dell'Unione Europea. Il conflitto congelato riguardante la Transnistria continua a influenzare le dinamiche regionali, con Horjan come figura di spicco dell'opposizione. Tuttavia, non è chiaro chi sia responsabile della sua morte, e le indagini sono in corso per stabilire la verità dietro questo tragico evento.

(Francesca Pasqualino)

Russia, accusata dall’Azerbaigian di non aver rispettato il cessate il fuoco: L'Azerbaigian ha accusato la Russia di non aver rispettato gli obblighi previsti nell'accordo di cessate il fuoco del 2020, mediato da Mosca per porre fine alla guerra con l'Armenia riguardante la regione del Karabakh. Secondo il ministero degli Esteri dell'Azerbaigian, la Russia non ha fatto nulla per impedire le forniture militari dell'Armenia alle forze pro-Armenia nella regione del Karabakh, nonostante i ripetuti avvertimenti da parte dell'Azerbaigian riguardanti attività illegali attraverso la strada Lachin.Le tensioni si sono intensificate, e il presidente dell'Azerbaigian e il primo ministro armeno si sono incontrati a Bruxelles per colloqui di pace mediati dall'Unione Europea, con il presidente del Consiglio europeo che agisce come mediatore. Mosca si è offerta di ospitare i ministri degli esteri dei due paesi e ha proposto che un futuro trattato di pace potrebbe essere firmato a Mosca.Le relazioni tra le due ex repubbliche sovietiche sono state tese dal 1991, quando l'Armenia occupò il Karabakh e sette regioni adiacenti, riconosciute internazionalmente come parte dell'Azerbaigian. La maggior parte del territorio è stata successivamente liberata da Baku durante la guerra dell'autunno 2020, grazie a un accordo di pace mediato dalla Russia, aprendo prospettive di normalizzazione

(Francesca Pasqualino)

Sofia Ena, Lorenzo Franceschetti e Francesca Pasqualino



MEDIO ORIENTE E NORD AFRICA (MENA)

Turchia, tour nel Golfo: il presidente turco ha intrapreso un viaggio diplomatico in alcuni paesi della penisola arabica con il fine di rafforzare il rapporto con vecchi alleati e rafforzare il partenariato con la monarchia saudita e la federazione emiratina. Ankara necessita l’aiuto delle monarchie del golfo per sostenere la propria disastrata economia. Infatti, è prevista una intensificazione dei rapporti commerciali e della commistione tra i settori privati dei rispettivi paesi. Inoltre, i ministeri della difesa saudita e turco hanno siglato un accordo per la fornitura dei famosi droni Bayraktar, strumento militare con cui Ankara aumenta la propria influenza in diversi quadranti regionali. Dopo anni di serrata competizione, Ankara ha quindi intrapreso un nuovo cammino di riconciliazione con Riad e Abu Dhabi.

(Michele Magistretti)

Israele, la grande marcia: da giovedì 20 luglio ha preso forma una manifestazione di protesta contro la riforma della giustizia promossa dal governo di destra guidato da Benjamin Netanyahu. La marcia è partita da Tel Aviv ed è diretta a Gerusalemme, precisamente verso la Knesset, il parlamento. Con il passare delle ore e dei giorni i partecipanti sono aumentati a dismisura e nel fine settimana sono diventati decine di migliaia. Contemporaneamente, più di mille riservisti dell’aviazione hanno annunciato di sospendere le proprie attività come forma di protesta contro una riforma considerata lesiva della democrazia. Questa decisione ha sollevate la collera e le critiche delle fazioni estremiste della coalizione di governo. Sia Smotrich che Ben Gvir hanno attaccato i riservisti accusandoli di mettere a rischio la sicurezza dello stato e criticando il tentativo di elementi dell’esercito di influenzare l’operato del parlamento democraticamente eletto.

(Michele Magistretti)

Marocco, Israele riconosce la sovranità di Rabat sul Sahara occidentale. Due anni e mezzo dopo la firma dell’accordo tripartito Marocco-Israele-Stati Uniti con cui Tel Aviv e Rabat avevano riallacciato rapporti diplomatici, il governo Netanyahu ha ufficialmente riconosciuto la sovranità marocchina sul Sahara occidentale. La questione si intreccia inevitabilmente con la questione della Palestina, anche se il portavoce del Re Mohamed V ha ribadito la posizione di sostegno del Marocco ai diritti legittimi del popolo palestinese. L’Algeria – principale sostenitore del Fronte Polisario dal 1975 e storico avversario geopolitico del Marocco - ha duramente condannato l’annuncio israeliano, ribadendo il diritto all’autodeterminazione del popolo Saharawi.

(Francesco Lorenzini)

Tunisia, firmato l’accordo UE-Tunisi sul controllo dei flussi migratori. Dopo un lungo tira e molla, il Presidente tunisino Kais Saied ha infine accettato in data 16 luglio la proposta dell’Unione Europea: la Tunisia si impegna a garantire un maggiore controllo delle proprie frontiere ed impedire le partenze di migranti irregolari in cambio di 105 milioni di Euro in fondi europei. L’importo potrà raggiungere il tetto dei 900 milioni di Euro, a condizione però che Tunisi riesca a raggiungere un accordo con il FMI, un’eventualità ad oggi tutt’altro che scontata. La Tunisia diventa quindi un nuovo centro di esternalizzazione della politica migratoria dell’Unione Europea. Non mancano tuttavia voci contrarie: molti tunisini parlano di “accordo della vergogna”, ritenendo che la Tunisia si trasformi nel nuovo “Cerbero del Mediterraneo” in cambio di una cifra tutto sommato contenuta. Non è sfuggita a questo proposito l’assenza al momento della firma dell’accordo del Ministro degli Affari Esteri tunisino Nabil Ammar, in tour presso i paesi del Golfo.

(Francesco Lorenzini)

Michele Magistretti e Francesco Lorenzini



TERRORISMO E SICUREZZA INTERNAZIONALE

Sudan: team medico di MSF fermato e attaccato da un gruppo di uomini armati. Un gruppo di assalitori armati ha attaccato un team di 18 membri di Medici Senza Frontiere (MSF) a Khartoum, Sudan. Il team medico, diretto a consegnare forniture all'Ospedale Turco a Sud Khartoum, è stato fermato e interrogato sulla loro presenza in Sudan prima di essere fisicamente aggrediti. Le forze paramilitari delle Rapid Support Forces si sono impadronite di Khartoum, occupando proprietà civili e trasformandole in basi operative negli ultimi tre mesi. In risposta, l'esercito sudanese ha lanciato attacchi aerei e bombardamenti su aree popolate. Sono state segnalate distruzioni diffuse, saccheggi e attacchi alle strutture umanitarie a Khartoum e nelle vicine Omdurman. Due siti del Programma Alimentare Mondiale, uno a Khartoum e un altro a El Obeid, sono stati saccheggiati, come confermato dall'agenzia delle Nazioni Unite.

(Giulio Ciofini)

Siria, il premier iracheno e il Presidente Assad si incontrano a Damasco. Lo scorso 16 luglio è avvenuta in Siria la visita storica tra il primo ministro iracheno Mohammed Shia Al-Sudani e il Presidente siriano Bashar al-Assad. La visita tra le due delegazioni non avveniva dal 2011, anno dello scoppio della guerra civile siriana e dell’esautoramento della Siria dalla Lega Araba. Le tematiche affrontate durano l’incontro hanno riguardato questioni chiave comuni a entrambi gli Stati: sicurezza, terrorismo e crisi climatica. I due Paesi, infatti, condividono 600 km di frontiera, la cui porosità è da tenere sotto controllo per i traffici sia di cellule dormienti dell’ISIS sia della droga Captagon, la cui vendita è arrivata fino in Iraq e in Giordania. Inoltre, si è trattato di come trovare una soluzione comune alla siccità e utilizzare congiuntamente le proprie fonti d’acqua. Sul fronte energetico, invece, l’idea di riaprire un oleodotto volto all’esportazione nel Mediterraneo per risollevare le reciproche economie. L’incontro tra i due statisti è un passo importante nella normalizzazione tra i Paesi arabi e la Siria di Assad, nonostante le relazioni tra Iraq e Siria non si siano mai interrotte grazie anche alla presenza iraniana nella regione.

(Sara Oldani)

Giulio Ciofini e Sara Oldani



Framing The World è un progetto ideato e creato grazie alla collaborazione di un team di associati di Mondo Internazionale.

Alessandra Tamponi: Asia ed Estremo Oriente

Andrea Ghilardi: Africa Sub-Sahariana

Bianca Franzini: Europa Occidentale e Unione Europea

Davide Shahhosseini: Terrorismo e Sicurezza Internazionale

Francesco Lorenzini: Medio Oriente e Nord Africa, Terrorismo e Sicurezza Internazionale

Francesca Pasqualino: Europa occidentale e Unione Europea, Europa Centro-Orientale e Russia

Francesco Rossi: America Latina

Giulio Ciofini: Africa Sub-Sahariana

Leonardo Aldeghi: Economia e Finanza Internazionale

Lorenzo Franceschetti: Diritti Umani

Lorenzo Graziani: America del Nord

Ludovica Costantini: America Latina

Michele Magistretti: Medio Oriente e Nord Africa

Rocco Salvadori: Asia ed Estremo Oriente

Sara Oldani: Medio Oriente e Nord Africa

Sofia Ena: Europa occidentale e Unione Europea, Diritti Umani



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