Framing The World, Edizione CXIX

Le principali notizie dal mondo

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  Redazione
  20 novembre 2023
  20 minuti, 15 secondi


DIRITTI UMANI

ECONOMIA E FINANZA INTERNAZIONALE

AFRICA SUB SAHARIANA

AMERICA DEL NORD

AMERICA LATINA

ASIA ED ESTREMO ORIENTE

EUROPA OCCIDENTALE E UNIONE EUROPEA

EUROPA ORIENTALE E RUSSIA

MEDIO ORIENTE E NORD AFRICA (MENA)

TERRORISMO E SICUREZZA INTERNAZIONALE




DIRITTI UMANI

UK, la Corte Suprema dichiara illegale il rimpatrio di migranti in Ruanda. La Corte Suprema di Londra ha dichiarato illegale il piano del governo britannico di inviare richiedenti asilo in Ruanda. L'accordo è stato definito "enormemente mal concepito e crudele" da Sasha Deshmukh, direttore di Amnesty International Regno Unito. La sentenza sottolinea la necessità di abbandonare politiche di rifiuto delle richieste d'asilo e di rivedere l'Atto sull'immigrazione illegale.

(Sofia Ena)

Sofia Ena e Lorenzo Franceschetti



ECONOMIA E FINANZA INTERNAZIONALE

Petrolio, ancora in calo. Il prezzo del petrolio ha subito la quarta perdita settimanale dopo essere sprofondato ufficialmente in un "bear market", uno sviluppo problematico per i paesi dell'OPEC e per i loro leader, che si incontreranno per rivedere gli obiettivi di produzione alla fine di questo mese. Il WTI ha perso il 5% solo nella scorsa settimana, ed il prezzo è sceso di oltre il 20% rispetto ai massimi di settembre (WTI sui $75, Brent a $80), apparentemente incurante della guerra Israele-Hamas e delle tensioni in Medio Oriente. La ragione principale per questa flessione è da cercarsi nell'aumento inatteso dell'offerta di greggio, in primis quello americano e russo e dal prossimo mese anche da Guyana e giacimenti del Mare del Nord. Gli analisti si attendono quindi che nel prossimo meeting OPEC+ del 26 novembre verrano almeno prolungati, se non rafforzati, i tagli alla produzione di petrolio, con l'obiettivo di mantenere i prezzi del Brent tra gli 80 e i 100 dollari al barile.

Inflazione, vittoria vicina? ll tasso di inflazione in ottobre è sceso più del previsto al 3,2%, il primo calo in quattro mesi, spingendo i rendimenti dei bond americani a scendere bruscamente e i listini di Wall Street a salire di quasi il 3% nell'ultima settimana. Il dato di martedì sui prezzi al consumo rappresenta un deciso calo rispetto al 3.7% di settembre e appena inferiore alle stime (+3.3%). Anche l'inflazione "core" - che esclude i prezzi volatili di cibo ed energia - è stata leggermente più debole di quanto previsto, scendendo dal 4,1% al 4% su base annua (+0.2% su base mensile). Se i mercati festeggiano, il presidente della Fed Jay Powell aveva ricordato solo la settimana precedente che la Fed non si lascerà "fuorviare da alcuni buoni mesi di dati" e che la banca centrale potrebbe inasprire ulteriormente la politica monetaria se necessario.

UE-UK, segnali positivi. L'inflazione dell'Eurozona scende più di quanto atteso dagli economisti grazie all'incremento dei prezzi al consumo che, ad ottobre, è stato del 2.9% annuo, l'aumento più lento dal luglio 2021. La decelerazione rispetto al 4.3% di settembre riflette la diminuzione dei prezzi dell'energia e degli alimenti, secondo i dati di Eurostat. Gli economisti intervistati da Reuters si aspettavano invece un aumento del 3.1%. Anche l'inflazione "core" è scesa più del previsto al 4.2%, dal 4.5% del mese precedente. Inoltre, nel Regno Unito i prezzi sono aumentati al ritmo più lento degli ultimi due anni. In ottobre i prezzi sono aumentati del 4.6% rispetto all'anno precedente, in rallentamento rispetto al 6.7% di settembre. Il calo dei prezzi dell'energia non è l'unico catalizzatore: sia l'inflazione core sia quella dei servizi sono risultate inferiori alle aspettative. Il dato permette al governo britannico di dichiarare di aver finalmente mantenuto la promessa fatta a gennaio di dimezzare l'inflazione entro la fine dell'anno.

Leonardo Aldeghi



AFRICA SUB SAHARIANA

Zimbabwe, dichiarato lo stato di emergenza a causa dello scoppio del colera. Venerdì 17 novembre, nella capitale dello Zimbabwe, Harare, è stato dichiarato lo stato di emergenza a causa dello scoppio di un'epidemia di colera, infezione diarroica acuta causata da un batterio generalmente trasmesso tramite cibo o acqua contaminati. Il paese ha registrato più di 7000 casi sospetti e quasi 150 morti, 51 dei quali sono stati accertati da analisi tenutesi in laboratorio dall’inizio della pandemia, a febbraio. Il ministero della salute e gruppi di soccorso hanno unito le forze al fine di raddoppiare le riserve d’acqua nelle aree maggiormente colpite e per promuovere campagne di informazione.

(Aurelia Puliafito)

Somalia, paese devastato dalle peggiori alluvioni degli ultimi 100 anni. Almeno 32 persone sono state uccise e l’Onu ha dichiarato che più di 1,6 milioni di persone potrebbero essere direttamente colpite dalle devastanti alluvioni che stanno sconvolgendo la Somalia dopo anni di siccità. Nella città di Galcaio le acque hanno allagato un cimitero, portando alla superficie i resti contenuti nelle tombe. Nella regione Gedo, nel sud del paese, invece, il fiume Juba è esondato e ha distrutto un ponte fondamentale per Bardere, rendendo così inaccessibile per via terrestre parte della città. Mohamed Abdirahin, mercante benestante fino alla scorsa settimana, ha affermato che quasi tutte le persone residenti nella città sono state costrette ad allontanarvisi. Il già fragile governo somalo sta cercando di offrire il proprio sostegno, ma ha dichiarato di non poter provvedere a tutte le aree interessate dalla catastrofe, anche perché alcune di esse sono controllate da al-Shabab, gruppo terroristico affiliato ad al-Qaeda.

(Aurelia Puliafito)

Mali: l’esercito riconquista la città chiave di Kidal durante l'escalation del conflitto settentrionale. Si tratta di una vittoria significativa per la giunta militare che ha preso il potere nel 2020, poiché Kidal era un'area chiave controllata da gruppi separatisti a predominanza Touareg dal 2014 quando l’esercito venne respinto dal territorio. La violenza nel nord del Mali si è intensificata da agosto, con varie fazioni, tra cui l'esercito, i ribelli e i jihadisti, che competono per il controllo. Questa escalation coincide con il ritiro della missione di stabilizzazione delle Nazioni Unite, MINUSMA, dal Mali. Il capo della giunta, Assimi Goita, ha annunciato la presa di Kidal in televisione di stato. I gruppi separatisti hanno riconosciuto la sconfitta, ma hanno giurato di continuare a combattere. Kidal è stato un centro di insurrezioni per l'indipendenza ed era precedentemente sotto il controllo dei gruppi armati tuareg, con una scarsa presenza dello stato.

(Giulio Ciofini)

Liberia: George Weah riconosce la sconfitta all’elezione, vince Boakai. Alle elezioni presidenziali in Liberia, il presidente uscente George Weah ha riconosciuto la sconfitta contro il suo sfidante Joseph Boakai, di centrodestra. Boakai ha ottenuto il 50,9% dei voti al ballottaggio, con il 99,6% delle schede scrutinate. Weah, ex calciatore di successo e presidente dal 2017, ha accettato il risultato, invitando a una transizione pacifica. Circa 1,6 milioni di persone hanno votato, con un’affluenza del 65,7%. Boakai, 78 anni, del Partito dell’Unità, ha capitalizzato l'insoddisfazione popolare per l'economia e la corruzione sotto Weah. Durante il suo mandato, Weah ha migliorato l'accesso all'istruzione e mantenuto la pace, ma non è riuscito a risolvere i problemi economici e di corruzione. Questa elezione segna la quarta dal termine dell'ultima guerra civile in Liberia e la prima senza la presenza di una missione ONU, terminata nel 2018.

(Giulio Ciofini)

Aurelia Puliafito e Giulio Ciofini



AMERICA DEL NORD

Stati Uniti d’America, Biden difende Israele. Joe Biden, intervistato dai giornalisti riguardo il suo rifiuto di appoggiare un cessate il fuoco a Gaza, ha difeso la sua scelta sostenendo il cambio di azione del governo di Israele, passato da bombardamenti a tappeto ad azioni militare mirate, e il fatto che stia dando un'attenzione sempre maggiore a proteggere e far evacuare i civili presenti negli ospedali. Il Presidente americano ha poi accusato Hamas di stare organizzando un nuovo attacco verso Israele durante il quale "tagliare la testa ai bambini, bruciare le donne e i ragazzini vivi", anche se la Casa Bianca ha subito chiarito come si trattino di informazioni non ufficiali ma derivanti da report giornalistici. Infine, causando evidente disagio al segretario di Stato Antony Blinken, ha accennato la possibilità di un imminente accordo tra le due parti, concernente la liberazione di ostaggi in cambio di una "pausa".

Lorenzo Graziani



AMERICA LATINA

Brasile, la deforestazione raggiunge il livello più basso degli ultimi cinque anni. Secondo un rilevamento dell’Istituto brasiliano di ricerche spaziali (Inpe) datato 9 novembre, in Brasile dall’agosto 2022 al luglio 2023 è stata registrata una diminuzione dell’abbattimento di piante pari al 22,3% rispetto all’anno precedente. A detta di esperti del settore, alla base di questa inversione di rotta ci sarebbe l’intensificazione delle misure di controllo e tutela ambientale voluta dal Governo Lula; l’obiettivo dell’esecutivo è quello di eliminare del tutto il fenomeno della deforestazione entro il 2030. Le conseguenze di questa nuova politica sono evidenti: si stima che, in questi mesi, il rallentamento del disboscamento abbia contenuto del 7,5% le emissioni di gas serra del Brasile.

(Alessandro Dowlatshahi)

Colombia, l’Esercito di Liberazione Nazionale libera il padre del calciatore Luis Díaz. Nella giornata di giovedì 9 novembre, Luis Manuel Díaz è stato riconsegnato alla famiglia in condizioni di salute buone. L’uomo era stato sequestrato il 28 ottobre a Barrancas da alcuni membri dell’Esercito di Liberazione Nazionale, un gruppo di guerriglia in aperto antagonismo al governo di Gustavo Petro. La cattura del padre del campione del Liverpool ha avuto molta risonanza a livello mediatico, anche per la scelta del giocatore di mostrare una maglia con la scritta “Libertad para papa” in occasione della rete siglata nel match contro il Luton del 5 novembre. L’episodio si inserisce all’interno di un contesto di tentata riappacificazione, in atto da quest’estate, tra lo Stato e il gruppo paramilitare, reo di aver commesso sequestri e detenuto ostaggi.

(Alessandro Dowlatshahi)

Haiti, nuova missione internazionale Onu per far fronte alla crisi del Paese. Lo Stato di Haiti si ritrova da anni in una condizione difficile, legata ad eventi climatici estremi, criminalità e a problemi socio-economici. Infatti è dall’assassinio del presidente Moïse nel 2021 che il controllo del Paese è passato nelle mani della violenza e della criminalità delle ben 95 gang esistenti. Lo scorso ottobre lo scenario d’emergenza ha riunito il Consiglio di Sicurezza dell’Onu per cercare di intervenire su questa crisi umanitaria che richiede impegno e assistenza. A porre fine alle negoziazioni è stata la proposizione del Kenya di guidare la missione, nonostante lo scetticismo verso un Paese la cui reputazione non è delle migliori visto l’eccessivo dispiegamento delle forze di polizia. Ciò che si spera è che la missione possa essere efficace e che la società civile haitiana non ostacoli l’arrivo di aiuti stranieri, ma anzi, permetta una collaborazione improntata sulla fiducia e sulla ripresa.

(Serena Basso)

Paraguay, ripresa delle relazioni diplomatiche con il Venezuela. È attraverso un comunicato di mercoledì 15 novembre, sulla piattaforma X, che il Paraguay e il Venezuela annunciano la ripresa delle relazioni diplomatiche interrotte dal gennaio 2019. Infatti, il presidente della Repubblica del Paraguay Santiago Peña e il presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela Nicolás Maduro hanno concordato l’intenzione di riallacciare i rapporti su alcuni punti fondamentali. Tra questi, i due Paesi si impegnano a favorire una buona convivenza, a rispettare il principio della non ingerenza negli affari degli altri Stati e cercheranno, inoltre, di preservare la solidarietà. Nonostante il presidente Peña confermi di non riconoscere pienamente i principi e i valori del governo Venezuelano, i due Stati si impegnano a favorire il rispetto reciproco sostenendo i valori e i principi dell’integrazione e dell’unità latinoamericana.

(Serena Basso)

Alessandro Dowlatshahi e Serena Basso


ASIA ED ESTREMO ORIENTE

Cina, Xi e Biden si incontrano. Joe Biden e Xi Jinping si sono incontrati fuori San Francisco mercoledì 15 novembre per discutere delle principali questioni che interessano le due superpotenze. Come in passato, il tema più caldo è stato quello di Taiwan, per il quale Biden ha confermato la politica "One China" mentre Xi ha chiesto di bloccare la politica di armamento verso l'isola. Il Presidente degli Stati Uniti ha poi richiesto a Pechino di utilizzare la sua forte influenza per calmare le tensioni globali in Ucraina e a Gaza. Anche l'ambito economico è stato discusso, con Xi che ha domandato di sciogliere le sanzioni sull'export cinese e Biden che ha ottenuto una graduale diminuzione del commercio dei prodotti a base di fentanyl, da anni causa di gravi problemi di tossicodipendenza in America.

(Lorenzo Graziani)

Giappone-Germania, sorpasso. La Germania dovrebbe scalzare il Giappone come terza economia mondiale nel 2023, grazie al calo dello yen rispetto al dollaro e all'euro. Le ultime proiezioni del Fondo Monetario Internazionale stimano il prodotto interno lordo nominale della Germania a $4,43 trilioni quest'anno, contro i $4,23 trilioni del Giappone. La debolezza dello yen è stata in gran parte causata da differenze di fondo nella politica monetaria. La Federal Reserve e la Banca Centrale Europea hanno infatti alzato i tassi di interesse dai minimi pandemici per contrastare l'inflazione, mentre la Banca del Giappone è rimasta in modalità di stimolo per alimentare la crescita dei prezzi dopo anni di deflazione. I dati del FMI mostrano anche che i tedeschi si sentono probabilmente molto meglio dei giapponesi. Il prodotto interno lordo medio pro capite in Germania è previsto a $52.824, contro i $33.950 del Giappone.

(Leonardo Aldeghi)

Lorenzo Graziani, Leonardo Adelghi


EUROPA OCCIDENTALE E UNIONE EUROPEA

UE, la Commissione propone un nuovo pacchetto di sanzioni alla Russia. Nei giorni scorsi la Commissione Europea ha presentato una proposta per il dodicesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia per l’aggressione dell’Ucraina. Al centro delle proposte, che dovranno essere approvate dai leader dell'UE al prossimo vertice di dicembre, ci sono le mosse volte a limitare le entrate commerciali della Russia. Tra queste, il divieto totale di vendita all'interno del blocco di diamanti grezzi russi e di gioielli che utilizzano gemme provenienti dalle miniere siberiane del Paese. Inoltre, si parla di azioni per inasprire il tetto del prezzo del petrolio e di sanzioni ad un centinaio di persone ed entità, tra cui attori del settore militare e della difesa russi.

(Bianca Franzini)

Spagna, Pedro Sánchez eletto premier per la terza volta. Il Parlamento spagnolo ha concesso la fiducia al leader socialista Pedro Sanchez che, per la terza volta, è eletto presidente del governo, con 179 voti a favore e 171 voti contrari. Il voto è arrivato dopo giorni di intensi dibattiti (e manifestazioni al di fuori del Congresso) sull'accordo che prevede l'amnistia ai separatisti catalani. I manifestanti si sono riuniti anche di fronte alla sede nazionale del Partito socialista per protestare contro l'amnistia; alle proteste si sono uniti anche rappresentanti del partito Vox, tra cui il leader Santiago Abascal.

(Bianca Franzini)

Portogallo, dimissioni di Costa dopo un errore giudiziario. Il primo ministro portoghese, Antonio Costa, ha rassegnato le dimissioni il 7 novembre in seguito al suo coinvolgimento in un'inchiesta della Corte Suprema per corruzione. Allo stesso tempo, il ministro delle infrastrutture, Joao Galamba, è accusato dalla Procura Generale di corruzione attiva e passiva, traffico d'influenza e abuso d'ufficio. Sono stati emessi mandati di arresto per il capo di gabinetto di Costa, Vítor Escária, e uno dei suoi consiglieri, Diogo Lacerda, in relazione a questo caso. Le indagini si sono concentrate sugli investimenti legati allo sfruttamento dell'idrogeno verde e alla miniera di litio di Montalegre. Tuttavia, l'ufficio del procuratore ha smentito il presunto coinvolgimento del primo ministro il 12 novembre, ammettendo un errore nella trascrizione di un'intercettazione: il nome del premier è stato confuso con quello del ministro dell'Economia, António Costa Silva. Nel frattempo, il presidente Marcelo Rebelo de Sousa aveva già accettato le dimissioni di Costa e deciso di indire elezioni anticipate per il 10 marzo.

(Sofia Ena)

UK, Sunak destituisce Braverman. Il Primo Ministro britannico Rishi Sunak ha sostituito la Ministra dell'Interno Suella Braverman il 13 novembre a seguito delle controversie suscitate dalle critiche di Braverman alla polizia e da posizioni politiche di estrema destra. Braverman era finita sotto i riflettori la scorsa settimana per un articolo non autorizzato sul Times, in cui criticava la decisione della polizia londinese di permettere una manifestazione per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. La sua rimozione potrebbe causare tensioni nel Partito Conservatore, con alcuni deputati minacciando le dimissioni. Il suo ruolo sarà preso dal Ministro degli Esteri James Cleverly, secondo l'annuncio di Downing Street. La mossa di Sunak è vista come un tentativo di consolidare la posizione del governo in vista delle imminenti elezioni legislative.

(Sofia Ena)

UE, la Commissione Europea accusata di aver violato la normativa UE sulla privacy: La Commissione europea è sotto accusa per una campagna pubblicitaria finalizzata a sensibilizzare sulla proposta di legge contro gli abusi sessuali sui minori. Il Centro europeo per i diritti digitali ha presentato una denuncia per presunta violazione del Gdpr, affermando che l'esecutivo europeo avrebbe utilizzato microtargeting basato su idee politiche e orientamenti religiosi. La Commissione avrebbe violato le politiche della piattaforma X, coinvolgendo categorie "sensibili" come religione e politica. La campagna avrebbe anche utilizzato statistiche fuorvianti. La proposta di legge in questione, attualmente in esame, suscita divisioni tra sostenitori della privacy e difensori dei diritti dei minori, con l'utilizzo di tecnologie per contrastare abusi sui minori, suscitando timori di sorveglianza di massa. La Commissione è accusata di violare la privacy, e il Garante europeo è chiamato a intervenire, se necessario con sanzioni.

(Francesca Pasqualino)

Bianca Franzini, Sofia Ena e Francesca Pasqualino

EUROPA CENTRO-ORIENTALE E RUSSIA

Polonia, la coalizione guidata da Tusk elegge il Presidente del Sejm, la Camera bassa del Parlamento polacco. La nuova maggioranza europeista guidata dall’ex Presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk, supera il primo banco di prova dalla vittoria alle elezioni del 15 ottobre scorso. Difatti, la Camera bassa del Parlamento polacco ha eletto nella giornata di lunedì 13 novembre il suo nuovo Presidente, il leader del partito Polonia 2050, Szymon Holownia, di orientamento cristiano-democratico. Holownia viene eletto con 265 voti contro i 193 ottenuti dalla candidata del PiS, Elzbieta Witek. Durante il suo primo discorso da Presidente del Sejm, il neoeletto Holownia ha espresso il desiderio che le opposizioni riunite si impegnino per superare le divisioni di partito per formare un nuovo governo capace di ridare slancio alla democrazia polacca. La grande coalizione che ha vinto le elezioni polacche è composta dal partito di Tusk, Piattaforma Civica affiliato al PPE, Terza Via che riunisce partiti di ispirazione democratica-cristiana e liberale, e i socialdemocratici di Lewica. Soltanto tre giorni prima, il 10 novembre l’opposizione ha firmato, infatti, un accordo di coalizione e si dichiara pronta a governare per riportare il vento europeista in Polonia dopo otto anni di governo conservatore del PiS.

(Alessandro Alloro)

Ungheria, nuova sfida all’UE: Orbán contro nuove sanzioni alla Russia e ostacola l’adesione dell’Ucraina. Le recenti decisioni dell’Ungheria di ostacolare l’approvazione del dodicesimo pacchetto di sanzioni nei confronti della Russia e di opporsi all’adesione dell’Ucraina all’Unione sono la diretta conseguenza della politica sempre più filo-russa del Paese. È da ricordare, infatti, che soltanto il mese scorso il Premier ungherese ha incontrato a Pechino in occasione del Forum sulla Nuova via della seta, il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin, durante il quale i due leader hanno affermato l’intenzione di mantenere saldi i rapporti. Non c’è da stupirsi pertanto, che il ministro degli Esteri ungherese, Péter Szijjártó abbia criticato la proposta dell’UE di un nuovo pacchetto di sanzioni affermando come queste siano stati capaci soltanto di danneggiare l’economia europea e al contempo di non inficiare in maniera importante sul conflitto russo-ucraino. Per quanto riguarda la membership Ucraina all’UE, l’Ungheria ha esplicitamente dichiarato che porrà il proprio veto ai colloqui di adesione.

(Alessandro Alloro)

Russia, l’UE accusata di azioni volte ad estromettere la Russia dall’Asia centrale: Il Ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha accusato l'Unione europea di cercare di espellere la Russia dall'Asia centrale, sostenendo che tali sforzi sono inutili. Lavrov ha dichiarato che l'UE non nasconde l'intenzione di ostacolare la Russia nella regione. L'influenza russa in Asia centrale è diminuita dopo l'offensiva in Ucraina, con diverse nazioni, tra cui Europa, Russia, Turchia, Iran e Cina, in competizione per il controllo della regione. Lavrov ha respinto tali tentativi, affermando che la Russia ha una presenza storica nella zona. Le dichiarazioni seguono la visita del presidente francese Macron in Kazakistan, dove ha elogiato il paese per non sottomettersi a influenze esterne, implicitamente criticando la Russia. Il portavoce del Cremlino ha sostenuto che i paesi occidentali stanno cercando di estromettere la Russia dalla regione, mentre le repubbliche ex sovietiche in Asia centrale cercano di diversificare i loro partenariati internazionali.

(Francesca Pasqualino)

Moldavia, i risultati elettorali mostrano le forti divisioni interne al paese: Le elezioni locali del 5 novembre in Moldavia hanno evidenziato un paese sempre più frammentato, con un'affluenza del 41%, in calo rispetto al 2019. Il sindaco uscente Ion Ceban è stato confermato a Chişinău con il 50,6%, superando Lilian Carp del PAS. A Balti, si terrà un ballottaggio tra Alexandr Petkov e Arina Corsicova. Sebbene il PAS abbia ottenuto successi nei consigli comunali del Centro-Sud, non è riuscito a eleggere sindaci nelle grandi città. Nel Nord, il predominio del Partito Socialista riflette l'influenza russa. Nonostante il governo abbia cercato di limitare l'ingerenza russa, il paese rimane diviso tra posizioni europeiste e filo-russe, evidenziando tensioni interne persistenti. La vittoria di Ceban a Chişinău con il suo nuovo partito, il MAN, suggerisce la presenza di zone grigie che non si identificano completamente con nessuna delle due principali fazioni politiche.

(Francesca Pasqualino)

Francesca Pasqualino e Alessandro Alloro


MEDIO ORIENTE E NORD AFRICA (MENA)

Conflitto Israele-Hamas: proseguono le operazioni militari nella parte settentrionale della Striscia di Gaza. Nelle operazioni sono impegnate circa trenta mila unità delle forze di difesa israeliane, che affrontano un numero simile di miliziani di diversi gruppi terroristici. Le operazioni si sono concentrate su l'ospedale al Shifa, dove si troverebbe uno dei centri operativi di Hamas. Ciononostante, le forze armate israeliane non hanno però mostrato prove convincenti a sostegno di questa tesi. Inoltre, proseguono gli attacchi sul fronte settentrionale da parte di Hezbollah e su quello meridionale da parte degli Houthi yemeniti. Si aggrava la situazione anche in Cisgiordania, dove continuano i soprusi, le occupazioni e le discriminazioni da parte dei coloni ai danni dei palestinesi. Iniziano a trapelare alcune informazioni riguardo la possibilità di uno scambio di prigionieri in cambio di un cessate il fuoco a tempo determinato, ma il successo dei negoziati non è certo.

Michele Magistretti



TERRORISMO E SICUREZZA INTERNAZIONALE

Russia, il governo russo contro il “movimento pubblico internazionale LGBT”. Il ministero della Giustizia russo ha avviato una causa presso la Corte Suprema per dichiarare "estremista" il "movimento pubblico internazionale LGBT". La Corte esaminerà il caso il 30 novembre. La decisione è stata presa a seguito dell'individuazione di "segni e manifestazioni di natura estremista" nelle attività del movimento LGBTQ+ in Russia, inclusi presunti casi di incitamento alla discordia sociale e religiosa. In passato, il governo russo ha utilizzato l'etichetta "estremista" per perseguire organizzazioni legate ai diritti umani, media indipendenti e oppositori politici.

Finlandia, il governo opta per la chiusura dei confini con la Russia. Il governo finlandese ha annunciato la chiusura di quattro passaggi di frontiera con la Russia, tra cui Vaalimaa, Nuijamaa, Imatra e Niirala, fino al prossimo febbraio, al fine di limitare l'ingresso di richiedenti asilo. Le ragioni alla base della decisione di Helsinki sono da ricondurre all’aumento, negli ultimi mesi, degli ingressi di soggetti sprovvisti di documenti. Secondo le accuse avanzate dal governo finlandese, Mosca starebbe facilitando l’ingresso di migranti irregolari, come strumento di ritorsione dopo la decisione di Helsinki di aderire alla NATO.



Davide Shahhosseini



Framing The World è un progetto ideato e creato grazie alla collaborazione di un team di associati di Mondo Internazionale.

Alessandro Alloro: Europa Centro-Orientale e Russia

Alessandro Dowlatshahi: America Latina

Alessandra Tamponi: Asia ed Estremo Oriente

Aurelia Puliafito: Africa Sub-Sahariana

Bianca Franzini: Europa Occidentale e Unione Europea

Davide Shahhosseini: Terrorismo e Sicurezza Internazionale

Francesco Lorenzini: Medio Oriente e Nord Africa, Terrorismo e Sicurezza Internazionale

Francesca Pasqualino: Europa occidentale e Unione Europea, Europa Centro-Orientale e Russia

Giulio Ciofini: Africa Sub-Sahariana

Leonardo Aldeghi: Economia e Finanza Internazionale

Lorenzo Franceschetti: Diritti Umani

Lorenzo Graziani: America del Nord

Ludovica Costantini: America Latina

Michele Magistretti: Medio Oriente e Nord Africa

Sara Oldani: Medio Oriente e Nord Africa

Serena Basso: America Latina

Sofia Ena: Europa occidentale e Unione Europea, Diritti Umani



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