Framing The World, Edizione CXXI

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  Redazione
  18 dicembre 2023
  20 minuti, 3 secondi

Framing The World, Edizione CXXI

Nel nuovo numero di Framing The World descriviamo i recenti avvenimenti in America Latina, tra l’elezione del nuovo presidente argentino e i venti di guerra tra Venezuela e Guayana. Guardando al continente europeo, analizziamo le conseguenze delle deliberazioni dell’ultimo Consiglio europeo. Sul fronte africano, riportiamo il deterioramento della condizione securitaria in Sudan e le incognite per le prossime elezioni nella Repubblica Democratica del Congo. Tutto questo e molto altro nel 121° numero di Framing the World!



DIRITTI UMANI

ECONOMIA E FINANZA INTERNAZIONALE

AFRICA SUB SAHARIANA

AMERICA DEL NORD

AMERICA LATINA

ASIA ED ESTREMO ORIENTE

EUROPA OCCIDENTALE E UNIONE EUROPEA

EUROPA ORIENTALE E RUSSIA

MEDIO ORIENTE E NORD AFRICA (MENA)

TERRORISMO E SICUREZZA INTERNAZIONALE

DIRITTI UMANI

Russia, Aleksei Navalny scomparso dai registri penitenziari. Il noto attivista politico russo è misteriosamente sparito dai registri del penitenziario dove scontava una condanna ingiusta di 19 anni. Attualmente, il suo destino e la posizione esatta della detenzione sono sconosciuti. La direzione della colonia penale IK-6 di Melekhovo, nella regione di Vladimir, ha informato l'avvocato di Navalny della sua rimozione, rifiutandosi di divulgare il nuovo luogo di custodia. Le udienze via videoconferenza sulle denunce delle condizioni di detenzione sono state interrotte dal 7 dicembre, presumibilmente a causa di un guasto elettrico. L'imminente trasferimento di Navalny in una "cella di confinamento penale unificato" per presunte violazioni del regolamento carcerario suscita preoccupazioni sulla sua salute, dato l'isolamento prolungato e la mancanza di cure adeguate. La situazione evidenzia dubbi sulla trasparenza e l'equità nel sistema penitenziario russo.

(Sofia Ena)

Uganda, attivisti fanno appello contro la legge anti-LGBTQ+. Lunedì 18 dicembre i gruppi della società civile ugandese incontreranno i giudici della Corte costituzionale nel tentativo di rovesciare la legge anti-LGBTQ+ più dura del mondo. La legge, entrata in vigore a maggio, prevede la pena di morte di morte e l’ergastolo per alcuni atti omosessuali e fino a 20 anni di carcere per chiunque sostenga i diritti delle persone LGBT, compresi i rappresentanti delle organizzazioni per i diritti umani. La legge ha suscitato ampie critiche a livello internazionale tanto che la settimana scorsa gli Stati Uniti hanno imposto restrizioni sui visti a centinaia di legislatori ugandesi e alle loro famiglie per il loro coinvolgimento nella promulgazione della legge.

(Lorenzo Franceschetti)

Sofia Ena e Lorenzo Franceschetti

ECONOMIA E FINANZA INTERNAZIONALE

Fed, tagli nel 2024? Per la terza riunione consecutiva la Federal Reserve ha lasciato invariati i tassi di interesse ad un valore compreso tra 5.25% e 5.50%, ai massimi da 22 anni. La vera notizia è però giunta dalla conferenza stampa che segue il meeting, nella quale il presidente Powell ha rivelato che i membri del Board hanno già discusso di potenziali tagli ai tassi nel corso del 2024, rivelazione che ha messo il turbo a Wall Street, con il Dow Jones che segna un nuovo record storico e l'S&P 500 che chiude poco sotto i massimi storici. L’analisi delle posizioni individuali dei governatori, inoltre, mostra come siano previsti 3 tagli dei tassi nel 2024, per un ribasso di 75 punti base. Powell continua tuttavia a predicare cautela, avvisando che il trend al ribasso dell'inflazione non è una garanzia e che non bisogna cantare vittoria prematuramente.

Argentina, svolta in economia: Javier Milei, il neo-insediato presidente argentino, ha annunciato le prime misure economiche per provare a rimediare alle condizioni disastrose dell'economia del paese sudamericano. Tra di esse si trova la svalutazione del peso del 50% rispetto al dollaro (che in realtà va a sanare il gap tra cambio ufficiale e cambio "nero"), tagli alla spesa pubblica, la riduzione progressiva dei sussidi su energia e trasporti, la soppressione del sistema di autorizzazione delle importazioni, ma anche il raddoppio dell'assegno universale sui figli e l'aumento del 50% della tessera alimentare. La direttrice della comunicazione del IMF ha accolto positivamente la svolta del neopresidente, affermando che "queste coraggiose azioni iniziali mirano a migliorare significativamente le finanze pubbliche in modo da proteggere i più vulnerabili della società e rafforzare il regime dei cambi".



Leonardo Aldeghi



AFRICA SUB SAHARIANA

Sudan, la violenza si diffonde verso est. Il Paese,dal 15 aprile diviso dalla guerra civile tra l’esercito sudanese ed il gruppo paramilitare Rapid Support Force (RSF), sta attualmente assistendo alla progressiva estensione del conflitto verso la periferia di Wad Madany. Sino ad ora la città, capitale dello stato di al -Jazira, 180 chilometri a sud di Khartum, non era stata coinvolta nei combattimenti e decine di migliaia di civili vi avevano trovato rifugio. Secondo l’Onu, nel corso di questi otto mesi di guerra sono stati uccisi almeno 12 000 civili.



Congo, il timore di brogli incombe sulle elezioni. Sulle elezioni presidenziali, legislative e amministrative previste il 20 dicembre nella Repubblica Democratica del Congo incombe l’incertezza. Il Paese è governato dal 2018 da Felix Tshisekedi, responsabile di avere imposto nel 2021 lo stato di emergenza in alcune aree orientali del Paese a causa della ripresa degli attacchi armati del movimento M23, sostenuto dal Rwanda. Tuttavia, anche grazie alle pressioni esercitate dalla Chiesa cattolica, Tshisekedi ha infine deciso di convocare le elezioni generali. A contendere all’attuale presidente la guida del Paese saranno, secondo gli analisti, Moïse Katumbi, governatore della provincia del Katanga, ed il medico premio Nobel per la pace Denis Mukwege. La prospettiva di diffusi brogli ha portato l’Unione europea a rinunciare all’invio di osservatori, perché il Governo non ha garantito la disponibilità di telefoni satellitari, unici strumenti che permetterebbero di comunicare in tempo reale tra le varie aree del paese.

Aurelia Puliafito



AMERICA DEL NORD

Stati Uniti d’America: I disordini in America Latina preoccupano Biden. In seguito alle preoccupazioni sempre crescenti per le tensioni al confine tra il Venezuela e la Guyana, gli Stati Uniti hanno deciso di condurre delle operazioni aeree nella zona. La disputa riguarda la regione Esequiba, ricca di giacimenti petroliferi, per la quale i cittadini del Venezuela hanno votato per l’annessione. Per questo motivo lo US Southern Command, che ha lo scopo di appoggiare la cooperazione in America Latina, condurrà operazioni aeree in collaborazione con le forze militari guyanesi. Come riferito dal Dipartimento di Stato, il Segretario di Stato Americano, Antony Blinken, ha già parlato con il Presidente della Guyana, Irfaan Ali, per rassicurarlo riguardo il supporto costante degli Stati Uniti per la sovranità legittima della Guyana.

Stati Uniti d’America: nuove accuse per crimini contro l’umanità verso la Russia. Gli Stati Uniti hanno accusato quattro soldati russi di aver commesso crimini di guerra nell’aprile del 2022 contro un americano residente nella provincia di Kherson, in Ucraina. Le accuse mosse sono quelle di aver rapito e successivamente torturato, fotografato nudo e minacciato il cittadino americano. Questa è la prima volta in cui il governo americano ha utilizzato una vecchia legge che gli permette di perseguire gli individui che hanno commesso crimini di guerra contro cittadini statunitensi. In un'intervista il procuratore generale Merrick Garland ha definito la vicenda come un importante passo nel definire le responsabilità dell’invasione illegale della Russia in Ucraina, anche se al momento le due superpotenze non hanno un accordo per l’estradizione.

Lorenzo Graziani



AMERICA LATINA

Venezuela, trattative con la Guyana per il territorio dell’Equisebo. Territorio colmo di ricchezze, tra cui petrolio e risorse naturali, l’Equisebo è riconosciuto a livello internazionale come parte della Guyana ma è rivendicato dal Venezuela da ormai due secoli. Ad inizio Dicembre il Venezuela aveva indetto un referendum per l’annessione del territorio alla Nazione, ottenendo un riscontro positivo da parte della popolazione. Giovedì 14 Dicembre i Presidenti dei due Stati si sono incontrati per dialogare e concordare una rivendicazione del territorio non violenta e che segua il diritto internazionale. Il comunicato a seguito dell’incontro resta vago con previsto però un nuovo dialogo, tra tre mesi in Brasile, dove Maduro, Irfaan Ali e una commissione composta da Ministri degli Esteri e tecnici si adopereranno per trovare una soluzione.

(Serena Basso)

Cile, l’ennesimo tentativo per cambiare la costituzione.

Da anni, la riforma della Costituzione è al centro della politica cilena e il 17 dicembre i cileni sono stati chiamati a votare il nuovo testo per la seconda volta. Il centrosinistra aveva come priorità sostituire quella introdotta da Pinochet oltre quarant'anni fa, considerata conservatrice nonostante vari emendamenti. Le proteste del 2019, iniziate per il carovita, ampliarono il malcontento sociale verso l'intero sistema cileno. Nel 2022, una proposta progressista e femminista del giovane presidente Gabriel Boric fu respinta con il 62% dei voti contrari, ritenuta eccessivamente identitaria e ambiziosa. La Costituzione bocciata del 2022 definiva il Cile "stato plurinazionale" per affrontare le questioni delle popolazioni mapuchee, ma il nuovo testo non fa menzione delle popolazioni indigene e semplifica l'espulsione dei migranti, soprattutto venezuelani. La Costituzione di Pinochet rimarrà probabilmente in vigore, evidenziando la profonda polarizzazione politica cilena e l’impossibilità per il paese di superare definitivamente le disposizioni del periodo dittatoriale.

(Alessia Boni)

Perù, l’ex presidente Alberto Fujimori è uscito di prigione. Questa la decisione del Tribunale Costituzionale di Lima del 4 dicembre. Due giorni dopo, Fujimori ha lasciato la sua cella nella prigione di Barbadillo. In condizioni di salute precarie, l’85enne ex capo di stato peruviano stava scontando una condanna a 25 anni di carcere per crimini contro l’umanità. In particolare, è stato ritenuto responsabile di due massacri nel Paese. Durante gli anni del suo governo, dal 1990 al 2000, il Perù ha vissuto un periodo di dittatura, con diverse limitazioni delle libertà per i cittadini. Per questa ragione la sua scarcerazione non è stata accolta positivamente, e nei giorni successivi alla decisione del tribunale si sono tenute a Lima varie manifestazioni di dissenso popolare. Sulla liberazione di Fujimori ha espresso contrarietà anche la Corte Interamericana dei Diritti Umani, dal momento che a una condanna come la sua non si sarebbe potuto applicare l’indulto.

(Alessandro Dowlatshahi)

Serena Basso, Alessia Boni e Alessandro Dowlatshahi

ASIA ED ESTREMO ORIENTE

Hong Kong, al via il processo farsa contro Jimmy Lai. Lunedì 18 Novembre comincerà il processo finale per Jimmy Lai che dovrebbe durare tre mesi. Nel 2020, Lai, attivista pro-democrazia di Hong Kong e fondatore dell’Apple Daily, era stato arrestato per aver sostenuto il movimento di opposizione con il suo giornale e per aver partecipato ai grandi cortei popolari del 2019. Da oltre 3 anni Lai detenuto è in isolamento per 23 ore al giorno e ha diritto a soli 50 minuti all’aria aperta. Inoltre, contrariamente alla consuetudine giudiziaria di Hong Kong, gli è stato negato il diritto alla cauzione e gli è stato impedito di scegliere il proprio avvocato. Sarah Brooks, vicedirettrice regionale di Amnesty International per la Cina, ha criticato le autorità di Hong Kong parlando di “attacco alla libertà di stampa e alla libertà di espressione” ed ha chiesto l’immediato rilascio, senza condizioni, di Jimmy Lai

(Lorenzo Franceschetti)

Cina, peggiora la deflazione. A novembre i prezzi al consumo cinesi sono scesi dello 0,5% su base annua, registrando il calo più marcato degli ultimi tre anni, con la seconda economia mondiale alle prese con il peggioramento della deflazione. I prezzi al consumo sono scesi più dello 0,2% previsto da un sondaggio Bloomberg tra gli economisti e hanno superato il calo dello 0,2% di ottobre. I prezzi alla produzione, influenzati dal costo delle materie prime, sono invece scesi del 3%. La tendenza deflazionistica si aggiunge a una serie di pressioni economiche che i responsabili politici del Paese devono affrontare, tra cui la crisi di liquidità nel settore immobiliare, la debolezza dei dati commerciali e il rallentamento della ripresa dopo tre anni di politiche zero Covid e chiusura delle frontiere, con la domanda dei consumatori che ha faticato a riprendersi completamente nel 2023.

(Leonardo Adelghi)

EUROPA OCCIDENTALE E UNIONE EUROPEA

UE, trovato accordo su piattaforme digitali e agenzia anti-riciclaggio. Il 13 dicembre l'Europarlamento ha comunicato che il Consiglio e il Parlamento hanno trovato un accordo politico relativamente alle nuove norme che mirano a migliorare le condizioni di impiego di chi lavora per piattaforme digitali. Gli addetti del settore in Europa sono circa 40 milioni (di cui una gran parte sono precari); questo accordo rappresenta il primo quadro normativo per questi lavoratori. Allo stesso tempo, il Consiglio e il Parlamento UE hanno trovato un ulteriore accordo, quello per creare l'Autorità europea anti-riciclaggio. A questa spetterà la supervisione dell'applicazione delle norme che mirano a combattere il fenomeno del riciclaggio. Nel corso del 2024 verrà resa nota la sede della nuova agenzia.

(Bianca Franzini)

Polonia, Donald Tusk eletto nuovo presidente del consiglio dei ministri. Donald Tusk, ex presidente del Consiglio europeo, è stato eletto primo ministro dal parlamento polacco con 248 voti a favore e 201 contro. Il primo ministro in carica, Mateusz Morawiecki, ha perso un voto di fiducia lunedì 11 dicembre: la nuova elezione pone fine a otto anni di governo del partito nazionalista Diritto e Giustizia (Pis), criticato per aver fatto strumento di propaganda i media dello Stato, per aver minacciato l'indipendenza della magistratura e per aver accresciuto pregiudizi contro le minoranze. Tusk ha promesso di voler ricucire le relazioni tra Polonia e Unione Europea e di ottenere i fondi destinati al Paese che sono stati trattenuti in seguito a preoccupazioni sullo stato di diritto. Tusk ha inoltre dichiarato che la Polonia sosterrà di più l'Ucraina, sarà alleata fidata degli Stati Uniti e un membro più coinvolto della NATO.

(Bianca Franzini)

UE, via libera ai negoziati con Ucraina, Moldova, Bosnia. Mentre il Consiglio europeo prosegue a Bruxelles, importanti decisioni sono già state prese. I leader UE hanno deciso di concedere a Ucraina e Moldavia l’apertura dei negoziati di adesione e ha inoltre concesso lo status di Paese candidato alla Georgia. Il presidente Charles Michel ha precisato che l'Ue aprirà i negoziati con la Bosnia-Erzegovina “una volta raggiunto il necessario grado di conformità ai criteri di adesione e ha invitato la Commissione a riferire entro marzo in vista di tale decisione". La decisione è stata presa dopo un'iniziale opposizione di Orban, successivamente superata dalla scelta di non usare il veto optando invece per l’astensione costruttiva.

(Sofia Ena)

Italia-Albania, sospesa la ratifica dell’accordo sui migranti. La ratifica dell'accordo sui migranti tra Italia e Albania è stata temporaneamente sospesa in attesa della pronuncia della Corte Costituzionale albanese sulla sua legittimità. Questa decisione è stata presa a seguito di due ricorsi presentati dall'opposizione, membri del Partito Democratico d’Albania, di orientamento centrodestra e contrari al primo ministro socialista Edi Rama. La Corte Costituzionale ha annunciato di esaminare i ricorsi che sostengono che l'accordo violi la costituzione albanese e le norme internazionali. Il parlamento albanese avrebbe dovuto avviare il processo di ratifica giovedì scorso, ma la procedura è stata sospesa fino a quando la Corte non emetterà il suo verdetto, previsto per il 18 gennaio. Se la Corte dovesse dare ragione all'opposizione, l'accordo rischierebbe di essere bloccato.

(Sofia Ena)

Francia, la camera respinge il nuovo disegno di legge sull’immigrazione di Macron: Il governo francese ha annunciato la sua intenzione di adottare misure rigorose nei confronti dei migranti sprovvisti di documenti, affrontando una crisi politica in seguito al rifiuto del suo disegno di legge sull'immigrazione chiave nell'Assemblea nazionale. L'opposizione ha sorprendentemente votato contro la legislazione senza discussione, generando una crisi politica e rappresentando una sconfitta per il presidente Emmanuel Macron. In seguito a un incontro di crisi, Macron ha deciso di mantenere l'offerta del disegno di legge e rimandarlo a una commissione parlamentare. Il presidente ha denunciato il "cinismo" dell'opposizione e ribadito la necessità di una legge sull'immigrazione. Il disegno di legge inizialmente proposto da Macron è stato criticato sia dall'estrema destra che dall'estrema sinistra, generando un acceso dibattito sulla questione. La legislazione sarà ora esaminata da una commissione parlamentare mista nel tentativo di raggiungere un testo di compromesso. La decisione di respingere la legislazione iniziale ha evidenziato la complessità del controllo governativo in mezzo a tensioni sociali e politiche.

(Francesca Pasqualino)

Bianca Franzini, Sofia Ena e Francesca Pasqualino

EUROPA CENTRO-ORIENTALE E RUSSIA

Slovacchia, in migliaia protestano contro la riforma del codice penale proposta dal premier Robert Fico. Negli ultimi giorni migliaia di cittadini slovacchi sono scesi in piazza nella principali città del Paese, per manifestare contro la riforma del codice penale voluta dal nuovo premier Fico. Attraverso questa riforma, il governo intende abolire l'ufficio del procuratore speciale, responsabile di indagini su reati gravi, come frode e crimine organizzato, trasferendo tali competenze agli uffici regionali. La proposta include anche una riduzione delle pene per la corruzione. Anche la presidente della Repubblica slovacca, Zuzana Caputova e la Commissione europea, si dicono critiche sull’impatto che questa riforma potrebbe avere sullo stato di diritto nel Paese. La legislazione deve ancora essere approvata, tuttavia la probabilità che essa venga promulgata è alta dato che la coalizione di governo detiene la maggioranza in Parlamento.

(Alessandro Alloro)

Serbia e Bulgaria, inaugurato gasdotto per ridurre dipendenza dal gas russo. Nella giornata di domenica 10 dicembre è stato inaugurato un gasdotto di 170 km tra Bulgaria e Serbia che permetterà a quest’ultima di importare fino a 400 milioni di metri cubi di gas naturale all’anno dall’Azerbaigian. La cerimonia di apertura ha visto la partecipazione dei presidenti serbo, bulgaro e azero, e il progetto è visto come una mossa per diversificare le forniture energetiche della Serbia e garantire l'accesso a nuove fonti di gas, riducendo la dipendenza dalla Russia. La Serbia ha firmato un contratto a lungo termine per importare gas russo l'anno scorso, attirando l'attenzione critica dell'Unione Europea mentre cerca di ridurre la sua dipendenza energetica dalla Russia.

(Alessandro Alloro)

Russia, offerta di 300 miliardi di dollari come contributo al fondo del clima: La Russia sta valutando la possibilità di utilizzare le sue riserve d'oro congelate per finanziare il fondo per i danni climatici, fornendo assistenza ai paesi in via di sviluppo. In un'apparente sforzo per evitare il sequestro delle sue riserve congelate da parte dell'Occidente, l'inviato per il clima russo ha dichiarato al vertice COP28 che questa mossa potrebbe contribuire a ridurre il divario tra paesi sviluppati e in via di sviluppo nell'affrontare la crisi climatica. Tuttavia, è improbabile che venga concordata, poiché l'Occidente ha già congelato oltre 300 miliardi di dollari delle riserve internazionali russe in risposta all'offensiva in Ucraina. Kiev auspica che i proventi possano contribuire alla ricostruzione del paese, ma questioni legali e future complicazioni potrebbero rendere difficile il loro utilizzo. Il rappresentante russo del clima ha annunciato questa possibile iniziativa al palco principale della COP28 di Dubai.

(Francesca Pasqualino)

Georgia, celebrazioni per l’ottenimento dello status di candidato europeo: La decisione storica dell'Unione Europea giovedì ha scatenato festeggiamenti nelle strade di Tbilisi, con il palazzo del governo illuminato nei colori dell'Unione. Sebbene la Georgia celebri l'ottenimento dello status di candidato all'adesione, la Russia interpreta questa mossa come un tentativo di provocazione. Venerdì a Kutaisi, l'assemblea parlamentare si è aperta con l'inno dell'UE, mentre Tbilisi è stata invasa da cittadini esultanti con bandiere georgiane ed europee. Il primo ministro Gharibashvili ha congratulato il popolo georgiano per questa "vittoria storica". L'UE, inviando un "messaggio importante alla Russia", ha sottolineato il simbolismo di questa decisione, sebbene il percorso completo richieda tempo. La risposta irritata del Cremlino ritiene la mossa "assolutamente politicizzata", temendo una destabilizzazione dell'UE.

(Francesca Pasqualino)

Francesca Pasqualino e Alessandro Alloro

MEDIO ORIENTE E NORD AFRICA (MENA)

Arabia Saudita, firma di un piano di collaborazione “multisettoriale” con l’Italia. Il Ministro dell’Interno italiano Matteo Piantedosi si è incontrato a Riad con il suo omologo saudita Abdul Aziz bin Saud per discutere di un rafforzamento delle relazioni bilaterali in ambito sicurezza e lotta al crimine organizzato. Tale incontro ha avuto come esito la firma di un piano di collaborazione in vari settori tra cui, oltre a quelli già citati, quello di sicurezza ambientale, informatica e infrastrutturale, controllo degli stupefacenti e lotta alla migrazione irregolare. Il ministro Piantedosi ha affermato che l’Arabia Saudita è “un partner di assoluto rilievo”, su cui l’Italia può contare per raggiungere “una maggiore sicurezza nell’area mediterranea”. Italia e Arabia Saudita intrattengono forti relazioni in ambito difesa e sicurezza, nonostante tali tematiche siano meno note al vasto pubblico, a partire dalla fondazione del regno degli al-Saud, con la formazione e la donazione del primo nucleo dell’aeronautica saudita da parte italiana e con la partecipazione di entrambi i Paesi ad una task force operante nel contrasto allo Stato Islamico a partire dal 2015.

(Sara Oldani)

Israele, tra errori e orrori. la situazione umanitaria nella Striscia di Gaza diventa sempre più critica. L’esercito israeliano ha iniziato anche le operazioni nella parte meridionale dell’enclave palestinese. Mentre continua a salire il numero di morti da entrambe le parti, con notevoli perdite di civili da parte palestinese, iniziano a presentarsi con maggior frequenza incidenti ed episodi pochi chiari. Le forse di difesa israeliane hanno ammesso di aver ucciso per errore tre ostaggi, la Francia lamenta l’omicidio di un proprio diplomatico e anche il patriarcato di Gerusalemme condanna l’attacco israeliano ad una parrocchia cattolica di Gaza in cui hanno perso la vita due fedeli. Nel mentre, aumentano i timori riguardo una possibile offensiva israeliana nel Libano meridionale. Nel caso in cui Israele ed Hezbollah si scontrassero al massimo del proprio potenziale bellico, la regione rischierebbe di cadere in un vortice di violenza difficile da arrestare.

(Michele Magistretti)

Michele Magistretti e Sara Oldani



TERRORISMO E SICUREZZA INTERNAZIONALE

Germania, 27 persone accusate di alto tradimento. 27 persone legate al movimento Reichsbürger, arrestate nel dicembre 2022 nell’ambito di un’operazione di antiterrorismo - sono state ufficialmente accusate di cospirazione e preparazione di atti eversivi e terroristici mirati a rovesciare l'ordine costituito del paese. Gli imputati, tra cui una ex deputata appartenente al partito di estrema destra AfD e il principe Heinrich XIII, discendente di un’antica casata nobiliare, affronteranno udienze distinte presso le corti di Francoforte, Stoccarda e Monaco. Il presunto piano prevedeva che il principe Heinrich XIII diventasse il nuovo capo di stato, mentre un sistema di 286 cellule armate avrebbe imposto l’autorità dei golpisti nel resto del paese. Secondo la teoria dei Reichsbürger, la Germania moderna non è uno stato sovrano bensì una società commerciale creata da potentati internazionali, dei quali bisogna liberarsi al fine di riacquisire la propria sovranità e ricostituire un grande Reich tedesco.


Hong Kong, caccia a 5 attivisti del movimento pro-democrazia. La polizia di Hong Kong ha offerto una ricompensa di un milione di dollari hongkonghesi per informazioni che conducano all'arresto di cinque attivisti pro-democrazia fuggiti all'estero: Johnny Fok, Tony Choi, Simon Cheng, Hui Wing-ting e Joey Siu. Questi ultimi sono accusati di aver violato la legge sulla sicurezza nazionale introdotta nel 2020 su pressione di Pechino. All’approvazione della legge erano seguite numerose proteste in tutta la provincia autonoma cinese, le quali avevano portato a centinaia di arresti. Simon Cheng, ex dipendente del consolato britannico, già arrestato durante un viaggio nella Cina continentale nel 2019, ha ottenuto lo status di rifugiato in Regno Unito. Secondo quanto trapelato dagli organi di sicurezza hongkonghesi , gli altri quattro avrebbero trovato riparo negli Stati Uniti. Tanto Washington quanto Londra hanno criticato la decisione sulla ricompensa.

Davide Shahhosseini

Framing The World è un progetto ideato e creato grazie alla collaborazione di un team di associati di Mondo Internazionale.

Alessandro Alloro: Europa Centro-Orientale e Russia

Alessandro Dowlatshahi: America Latina

Alessandra Tamponi: Asia ed Estremo Oriente

Alessia Boni: America Latina

Aurelia Puliafito: Africa Sub-Sahariana

Bianca Franzini: Europa Occidentale e Unione Europea

Davide Shahhosseini: Terrorismo e Sicurezza Internazionale

Francesco Lorenzini: Medio Oriente e Nord Africa, Terrorismo e Sicurezza Internazionale

Francesco Oppia: Asia ed Estremo Oriente

Francesca Pasqualino: Europa occidentale e Unione Europea, Europa Centro-Orientale e Russia

Giulio Ciofini: Africa Sub-Sahariana

Leonardo Aldeghi: Economia e Finanza Internazionale

Lorenzo Franceschetti: Diritti Umani

Lorenzo Graziani: America del Nord

Ludovica Costantini: America Latina

Michele Magistretti: Medio Oriente e Nord Africa

Sara Oldani: Medio Oriente e Nord Africa

Serena Basso: America Latina

Sofia Ena: Europa occidentale e Unione Europea, Diritti Umani



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