Framing The World, Edizione CXLVIII
Nell’ultimo numero di Framing viene dato largo spazio agli eventi più significativi delle ultime settimane alla luce delle azioni intraprese dal Presidente Trump, insediatosi giorno 20 gennaio: partendo dal taglio degli aiuti umanitari, proseguendo con i piani per la gestione del conflitto israelo palestinese, sino all’uscita dall’Oms, all’imposizione dei dazi a Messico e Canada e alle tensioni con la Groenlandia.
Questo e molto altro nell’ultimo numero di FtW!
AFRICA SUB SAHARIANA
AMERICA DEL NORD
AMERICA LATINA E CARAIBI
ASIA ED ESTREMO ORIENTE
ECONOMIA E FINANZA INTERNAZIONALE
EUROPA OCCIDENTALE E UNIONE EUROPEA
EUROPA ORIENTALE E RUSSIA
MEDIO ORIENTE E NORD AFRICA (MENA)
TERRORISMO E SICUREZZA INTERNAZIONALE
AFRICA SUB SAHARIANA
Africa subsahariana, duro colpo agli aiuti umanitari. Tra i decreti firmati dal presidente statunitense Donald Trump all’inizio del suo secondo mandato, c’è il blocco per 90 giorni dei programmi di aiuti all’estero. Nel 2024 gli Stati Uniti hanno stanziato circa 8 miliardi di dollari per l’assistenza umanitaria nell’Africa subsahariana e alcuni paesi africani sono molto dipendenti da questi aiuti: in Sud Sudan contribuiscono al 10 per cento del pil, in Liberia al 3 per cento. Il 27 gennaio Washington ha bloccato anche la distribuzione dei farmaci antiretrovirali comprati con denaro statunitense, anche nelle cliniche all’estero. Come sottolineato dal New York Times, se s’interrompesse il programma globale contro l’aids (Pepfar), in Sudafrica rischierebbero di morire 600mila persone nei prossimi dieci anni.
Africa occidentale, il 29 gennaio la Comunità economica degli stati dell’Africa occidentale (Cédéao/Ecowas) ha ufficializzato l’uscita dall’organizzazione di Mali, Burkina Faso e Niger. I tre paesi, guidati da giunte golpiste, avevano deciso di creare un blocco alternativo, l’Alleanza degli stati del Sahel (Ass) dopo le sanzioni imposte dalla Cédéao in seguito ai colpi di stato. Hanno inoltre deciso di emettere un nuovo passaporto biometrico e di creare una forza militare congiunta, formata da cinquemila combattenti, per combattere i gruppi jihadisti.
(Aurelia Puliafito)
Congo, I ribelli dell’M23 hanno occupato Goma, da domenica oltre 700 morti. Almeno 700 persone sono state uccise e 2.800 ferite negli scontri per il controllo di Goma, nell’est della Repubblica Democratica del Congo, secondo le Nazioni Unite. Il portavoce ONU Stéphane Dujarric ha dichiarato che il bilancio potrebbe aumentare nei prossimi giorni. I ribelli dell’M23, sostenuti dal Ruanda, hanno dichiarato di aver preso il controllo della città, mentre il governo congolese afferma di detenere ancora l’80% del territorio urbano. La presenza di truppe ruandesi a Goma è stata confermata dalle Nazioni Unite, alimentando il timore di un’escalation regionale. L’ONU ha dunque convocato una riunione d’emergenza, mentre il governo congolese chiede sanzioni contro il Ruanda e il ritiro delle sue truppe.
Mozambico, missione UE denuncia gravi carenze elettorali. La Missione di Osservazione Elettorale dell’Unione Europea ha pubblicato il rapporto finale sulle elezioni generali del 9 ottobre in Mozambico, evidenziando “gravi carenze nel processo elettorale” e proponendo 18 raccomandazioni per migliorare le future elezioni. Secondo il rapporto, il censimento elettorale non ha garantito l’integrità del sistema, il conteggio dei voti è stato caratterizzato da anomalie e scarsa trasparenza. Otto delle raccomandazioni sono prioritarie, tra cui la riforma della Commissione Elettorale Nazionale e il miglioramento della gestione dei risultati. La capo missione Laura Ballarín ha incontrato il presidente Daniel Chapo, che ha espresso la volontà di avviare una riforma elettorale. L’UE si è detta pronta a fornire assistenza tecnica per rafforzare le istituzioni democratiche.
(Giulio Ciofini)
Aurelia Puliafito e Giulio Ciofini
AMERICA DEL NORD
Stati Uniti d’America, Trump invita Netanyahu a Washington. Donald Trump ha invitato il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu alla Casa Bianca per il primo incontro ufficiale con un leader estero del suo secondo mandato. Secondo la lettera d’invito, le discussioni verteranno su una politica comune per portare la pace tra Israele e i suoi vicini e per contrastare i “nemici comuni”. Bisogna ricordare che, nonostante gravi su Netanyahu un mandato di arresto della Corte Penale Internazionale, gli Stati Uniti non sono firmatari dello Statuto di Roma e per questo motivo non hanno nessun obbligo in merito. A onor del vero, gli scontri che hanno in passato travagliato il rapporto tra le due cariche dello stato sembrano ormai dimenticati, con Trump che ha già cancellato il divieto imposto dall’amministrazione Biden sulla vendita di bombe da 900kg al governo israeliano.
Stati Uniti d’America, l’amministrazione Trump abbatte gli aiuti internazionali. Il nuovo Segretario di Stato americano Marco Rubio ha ordinato la sospensione di tutti gli aiuti internazionali, secondo una comunicazione interna del Dipartimento di Stato americano. L’ordine riguarda nello specifico sia l’assistenza allo sviluppo che gli aiuti militari, inclusi quindi potenzialmente anche quelli destinati all’Ucraina, che finora ha potuto contare sul supporto dell’amministrazione Biden. Sono solo due i paesi esplicitamente esclusi: Israele, con il quale Trump sta rafforzando un legame che già si era consolidato dallo scoppio dei conflitti in Medio Oriente; ed Egitto, affine agli States da dopo aver firmato un Trattato di Pace con Israele nel 1979.
(Lorenzo Graziani)
L'uscita degli Stati Uniti dal'OMS: qual è il futuro della sanità globale? Con l'inizio della nuova presidenza è stato avviato negli USA il processo di uscita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). La decisione, che si concretizzerà nel Gennaio io 2026, è conseguenza di quella che è stata definita dal governo Trump “una mala gestione delle emergenze sanitarie degli ultimi anni”. I fondi americani verranno quindi ritirati dell'OMS e la comunità internazionale non nasconde le sue preoccupazioni: infatti, senza il contributo degli USA, molte iniziative sanitarie potrebbero subire gravi rallentamenti. La scelta è stata definita dal direttore dell'OMS come "un duro colpo alla cooperazione sanitaria globale" con possibili effetti negativi anche per gli Stati Uniti stessi. Se questa decisione fosse definitiva, segnerebbe una svolta storica nei rapporti tra Washington e la sanità mondiale con il rischio che anche altri paesi seguano l'esempio degli Usa.
(Caterina De Rosa)
Lorenzo Graziani e Caterina De Rosa
AMERICA LATINA E CARAIBI
Venezuela, incontro tra Maduro e l’inviato speciale della Casa Bianca. Il presidente venezuelano Nicolas Maduro ha chiesto "un nuovo inizio nelle relazioni" con gli Stati Uniti durante l'incontro con Richard Grenell, inviato speciale di Donald Trump a Caracas, per parlare del rimpatrio dei migranti in Venezuela. In seguito, sei cittadini statunitensi detenuti in Venezuela negli ultimi mesi sono stati liberati. Il lungo viaggio di Grenell nel paese, secondo la Casa Bianca, si è concentrato sugli sforzi di Trump per deportare i venezuelani nel loro Paese d'origine, che attualmente non li accetta, e sul rilascio degli americani detenuti. Nonostante l’incontro, la Casa Bianca ha ritenuto opportuno sottolineare che gli Stati Uniti non riconoscono la legittimità del terzo mandato del governo Maduro.
Alessia Boni
ASIA ED ESTREMO ORIENTE
La cinese DeepSeek fa scoppiare la bolla americana dell’AI. Lunedì 27 gennaio vari colossi tecnologici americani hanno subito un crollo significativo, fra cui spicca NVIDIA – azienda statunitense che detiene il 90% del mercato dei microchip usati per l’intelligenza artificiale – che ha perso il 17%, pari a quasi 600 miliardi di dollari di valore di mercato: la più grande riduzione di valore di sempre per una società quotata in borsa in termini assoluti. La startup cinese DeepSeek aveva presentato nelle scorse settimane il modello AI R1, che sembrerebbe in grado di tenere testa a 01, il modello AI più avanzato sviluppato da OpenAI. Ciò che sorprende di DeepSeek è che sostiene di aver raggiunto questi risultati spendendo solamente il 5% delle risorse investite da OpenAI, con una frazione minima di microchip rispetto a quelli utilizzati negli USA. E soprattutto, a differenza di ChatGPT, il modello R1 è open weight, ovvero senza restrizioni, flessibile e scalabile.
La Cina vuole controllare i minerali critici. Tra il 2000 e il 2021, una rete di 26 istituzioni finanziarie cinesi ha concesso prestiti per un totale di quasi 57 miliardi di dollari a 19 paesi a basso e medio reddito, secondo il database compilato da AidData presso il College of William & Mary negli Stati Uniti. La Cina avrebbe dunque impiegato le proprie riserve di valuta estera per assicurarsi un controllo a lungo termine sui giacimenti minerali strategici in paesi ricchi di risorse, ad esempio il nichel dall’Indonesia, il litio dall’Argentina e rame e cobalto dalla Repubblica Democratica del Congo e dal Perù. Il The Economist aveva già evidenziato come, solamente nel 2023, le aziende cinesi avevano investito circa 16 miliardi di dollari in miniere estere, contro i meno di 5 miliardi investiti nel 2022. Anche gli Stati Uniti si stanno muovendo in questo senso, avendo avviato piani di cooperazione sui minerali critici con il Canada nel 2019 e con l’Argentina nel 2024.
(Leonardo Di Girolamo)
Pakistan, espanso l’hub logistico di Gwadar. Il nuovo aeroporto di Gwadar, località di rilevanza strategica nell’ambito della Belt and Road Initiative (BRI), è ufficialmente operativo. Lo scalo rappresenta un tassello centrale del Corridoio Economico Cina-Pakistan (CPEC), il progetto finalizzato a trasformare Gwadar in un hub commerciale e logistico di rilevanza globale. Parallelamente, il Pakistan sta portando avanti la realizzazione di un porto adiacente allo scalo aeroportuale, in collaborazione con la Cina. L’importanza di Gwadar risiede nella sua posizione geografica, essendo un’alternativa allo Stretto di Malacca, una delle principali rotte del commercio marittimo globale oggetto di crescenti tensioni tra Pechino e Washington. L’apertura dell’aeroporto, tuttavia, ha suscitato preoccupazioni in India, dove si teme che l’infrastruttura possa rafforzare la presenza militare cinese nella regione e, potenzialmente, essere impiegata a fini militari.
Taiwan, aumentano le tensioni interne. Taiwan sta affrontando un'escalation di turbolenze politiche, in quanto il Partito Democratico Progressista (DPP) al governo e la coalizione di opposizione, composta dal Kuomintang (KMT) e dal Partito del Popolo di Taiwan (TPP) lanciano campagne di revoca rivali. Il conflitto, iniziato per i tagli al bilancio, si è ora trasformato in una più ampia lotta per il controllo del potere legislativo, sollevando preoccupazioni sulla paralisi dell’attività governativa e sulla stabilità democratica. Mentre il presidente William Lai Ching-te fa appello all'unità, i legislatori del DPP si stanno mobilitando per rimuovere i parlamentari dell'opposizione, una mossa ampiamente criticata come una presa di potere in vista delle elezioni del 2026. L'opinione pubblica è in gran parte contraria alle revoche di massa, con sondaggi che mostrano un'opposizione superiore al 60%.
(Francesco Oppia)
Francesco Oppia e Leonardo Di Girolamo
ECONOMIA E FINANZA INTERNAZIONALE
USA, dazi anche per gli alleati. Il presidente Donald Trump ha confermato l'imposizione dazi del 25% sulle importazioni da Canada e Messico a partire da sabato 1° febbraio, motivando la decisione con il traffico di fentanyl, gli eccessivi deficit commerciali e i sussidi concessi ai due paesi. Trump ha sottolineato che le tariffe potrebbero aumentare nel tempo, ma ha lasciato aperta la possibilità di esentare il petrolio da questa misura. Inoltre, sono entrati in vigore dazi del 10% anche per la Cina, accusata di non aver rispettato gli impegni sulla lotta al traffico di fentanyl. L'annuncio ha causato oscillazioni nei mercati, con impatti significativi sulle valute di Canada e Messico e sulle azioni di aziende automobilistiche come Ford e GM, proprietarie di diversi stabilimenti nei due paesi. Entrambi i paesi hanno promesso di rispondere con tariffe ritorsive, rischiando così di generare un'escalation commerciale.
USA, investimenti record. Nel 2024, la quota degli Stati Uniti negli investimenti diretti esteri (FDI) ha raggiunto il livello più alto di sempre, riflettendo una crescita economica più forte rispetto a Europa e Cina. Gli USA hanno attratto oltre 2.100 nuovi progetti FDI, mentre la Cina ha visto un calo significativo, con meno di 400 progetti. Tra i fattori che hanno spinto l'aumento, ci sono la domanda interna e gli incentivi governativi, come quelli legati al "Chips Act" e all' "Inflation Reduction Act", oltre ai minori costi per l'energia e il ruolo centrale degli USA nella ricerca sull'IA. Inoltre, la tendenza al "reshoring" e al "friendshoring" per ridurre i rischi delle catene di approvvigionamento ha favorito la crescita di investimenti provenienti dall'Europa, mentre, viceversa, gli investimenti americani all'estero sono scesi a 2600, ai minimi da 20 anni.
Eurozona, ancora in difficoltà. Alla fine del 2024, la zona euro ha registrato una stagnazione inattesa, con una crescita del PIL invariata nel quarto trimestre rispetto al periodo precedente. La fiducia di imprese e consumatori è stata scossa da crisi politiche in Germania e Francia, con cali del PIL rispettivamente dello 0,2% e dello 0,1%. Nel complesso, il PIL dell’area euro è cresciuto dello 0,7% nel 2024. La regione fatica a trovare motori di crescita, con la Germania in difficoltà e il timore di misure commerciali punitive dagli USA, mentre la Spagna è l'unica grande economia a registrare una crescita sostenuta (+0.8% trimestrale, +3.5% annuo). Un aiuto potrebbe arrivare dalle politiche monetarie, con la BCE che ha ridotto nuovamente i tassi di interesse di 25 punti base, portandoli al 2.75%, e segnalando che ulteriori tagli nel corso dell'anno sono possibili, seppur temperati dalla "significativa e crescente incertezza".
FED, tassi invariati. Il presidente della Fed, Jerome Powell, ha confermato che i tassi d’interesse resteranno tra il 4,25% e il 4,5% nel prossimo futuro. L’incertezza sulle politiche di Donald Trump, tra cui immigrazione, dazi e regolamentazione, induce la banca centrale alla prudenza. Powell ha dichiarato che la Fed attenderà dettagli sulle nuove misure prima di valutare il loro impatto sull’economia, e la solidità del mercato del lavoro e la crescita economica sostenuta permettono di rimandare i tagli ai tassi. Dopo la decisione della Fed, i rendimenti dei Treasury sono aumentati, mentre l’S&P 500 ha chiuso in ribasso. Nonostante Powell abbia ribadito che la Fed non ha fretta di ridurre i tassi e attende segnali chiari sul calo dell’inflazione, gli investitori attendono un taglio entro luglio e un secondo entro dicembre.
Leonardo Aldeghi
EUROPA OCCIDENTALE ED UNIONE EUROPEA
La Danimarca chiede aiuto all’Europa contro Trump. Negli scorsi giorni, la prima ministra danese Mette Frederiksen ha intrapreso una serie di incontri con leader europei per rafforzare l'unità e la solidarietà dell'Unione Europea di fronte alle rinnovate ambizioni di Donald Trump riguardo alla Groenlandia. Frederiksen ha visitato Berlino, Parigi e Bruxelles, incontrando il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il presidente francese Emmanuel Macron e il segretario generale della NATO, Mark Rutte. Durante questi colloqui, è stato espresso il sostegno alla Danimarca e sottolineata l'importanza di rispettare la sovranità territoriale e l'inviolabilità delle frontiere. Parallelamente, il governo danese ha annunciato un investimento di circa 2 miliardi di euro per rafforzare la presenza militare nell'Artico. Il premier groenlandese Múte Egede ha dichiarato che l’isola non è in vendita e ha promesso di portare avanti un referendum sull’indipendenza, nonostante la forte dipendenza economica dalla Danimarca.
La Commissione Europea ha presentato la bussola della competitività, la nuova dottrina economica dell’UE per i prossimi cinque anni, che punta a rendere l’Europa più competitiva. La presidente Ursula von der Leyen ha sottolineato la necessità di correggere le debolezze senza abbandonare gli obiettivi del Green Deal, adottando un approccio più flessibile e pragmatico. Il piano si basa su tre pilastri: innovazione tecnologica, equilibrio tra decarbonizzazione e competitività, e riduzione delle dipendenze strategiche dall’estero. Tra le misure chiave, ci sono il potenziamento dell’intelligenza artificiale, il sostegno alle startup e un nuovo regime giuridico per le imprese. Sul fronte energetico, verranno introdotti incentivi per abbassare i costi e accelerare la transizione ecologica. Cinque principi guideranno l’attuazione delle riforme: semplificazione normativa, integrazione del mercato unico, nuovi strumenti finanziari, sviluppo delle competenze e un miglior coordinamento tra Bruxelles e i governi nazionali.
Bianca Franzini
EUROPA CENTRO-ORIENTALE E RUSSIA
Bielorussia, Lukashenko confermato per il settimo mandato. Il 26 gennaio si sono tenute le elezioni presidenziali in Bielorussia, e il presidente uscente Aleksandr Lukashenko ha ottenuto la vittoria con l’87% dei voti. La riconferma di Lukashenko era già data per scontata, e gli altri quattro candidati erano in realtà persone a lui vicine e sostenitori del leader attuale. Unione Europea e Stati Uniti hanno aspramente criticato la rielezione dell’ “ultimo dittatore d’Europa”, in quanto avvenuta senza una reale opposizione, i cui esponenti sono tutti in carcere o in esilio all’estero, e in un paese in cui non esiste un’informazione libera e indipendente. Nel frattempo, il 26 gennaio l’opposizione bielorussa ha organizzato una manifestazione di protesta a Varsavia.
Ucraina, spariti i soldati nordcoreani dal fronte. Secondo alcune fonti militari ucraine, i soldati nordcoreani arrivati a novembre in Russia per combattere contro l’Ucraina nella regione di Kursk non si vedrebbero da due settimane. I soldati di Pyongyang sarebbero stati mandati per rimpolpare le fila dell’esercito russo, ma avrebbero dimostrato una scarsa preparazione alle condizioni di guerra e molte difficoltà a coordinarsi con i russi a causa delle differenze linguistiche. A causa di ciò, secondo Kiev sarebbero morti circa la metà degli oltre undicimila uomini mandati da Kim Jong-un.
Silvia Pasetto
MEDIO ORIENTE E NORD AFRICA (MENA)
Cairo, il comunicato dei ministri degli esteri di alcuni Paesi arabi contro le dichiarazioni di Trump. Nella giornata di sabato i ministri degli esteri di Egitto, Giordania, Arabia Saudita, Qatar, Emirati Arabi Uniti, Autorità Nazionale Palestinese e Lega Araba si sono riuniti nella capitale egiziana per rilasciare un comunicato congiunto in cui si oppongono fermamente alle dichiarazioni di Trump. Il Presidente americano suggeriva la deportazione degli abitanti della Striscia di Gaza verso l’Egitto e la Giordania. Tuttavia, Trump ha rilanciato insistendo che Egitto e Giordania “lo faranno perchè facciamo tanto per loro” riferendosi agli aiuti militari elargiti ai due Paesi in questione. Infine, i ministri hanno accolto l’idea egiziana di tenere una conferenza internazionale con le Nazioni Unite per la ricostruzione di Gaza. Dalla riunione è emersa la volontà di questi Paesi di lavorare ancora per una soluzione “a due Stati”.
(Matteo Francescucci)
Turchia, nuova ondata di repressione. Nelle ultime settimane il paese ha sperimentato una nuova ondata di arresti. In pochi giorni sono stati arrestati alcuni membri minori del CHP impegnati nella politica municipale, come Rıza Akpolat. Un altro arresto che ha destato scalpore e indignazione è quello del leader del partito della Vittoria, Ümit Özdağ. Le accuse sono palesemente pretestuose e politicamente motivate. Nel mirino della magistratura controllata dal partito di governo, l’islamista AKP, vi sono anche i due leader dell’opposizione, il carismatico sindaco di Istanbul, Ekrem Imamoğlu, e il leader del CHP, Özgür Özel.
(Michele Magistretti)
Matteo Francescucci e Michele Magistretti
TERRORISMO E SICUREZZA INTERNAZIONALE
Trump, ultimatum ai BRICS: no a una nuova valuta o dazi al 100%. Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha minacciato i paesi BRICS di imporre dazi del 100% se tenteranno di creare una valuta alternativa al dollaro. La dichiarazione riprende un avvertimento già lanciato dopo la sua rielezione. Intanto, le discussioni tra i BRICS su una moneta comune hanno guadagnato slancio dopo le sanzioni contro la Russia, sebbene il dollaro resti dominante nei mercati globali. Trump sta inoltre valutando dazi del 25% su Messico e Canada per contrastare l’immigrazione clandestina e il traffico di fentanyl negli Stati Uniti.
Tensione USA-Groenlandia, la Francia discute un possibile intervento. La Francia ha avviato colloqui con la Danimarca sull’eventuale dispiegamento di truppe in Groenlandia, in risposta alle minacce del presidente USA Donald Trump di annetterne il territorio. Tuttavia, Copenaghen non ha espresso volontà di procedere, ha dichiarato il ministro degli Esteri francese Jean-Noël Barrot. La premier danese Mette Frederiksen è impegnata in una serie di incontri con leader europei per rafforzare il sostegno alla sovranità danese. Barrot ha ribadito che la Francia sarà pronta ad agire se richiesta, pur escludendo la possibilità di un’invasione statunitense del territorio artico.
Gonzalo Pereyra
Framing The World è un progetto ideato e creato grazie alla collaborazione di un team di associati di Mondo Internazionale.
Alessia Boni: America Latina e Caraibi
Aurelia Puliafito: Africa Sub-Sahariana
Bianca Franzini: Europa Occidentale e Unione Europea
Caterina De Rosa: America del Nord
Davide Shahhosseini: Terrorismo e Sicurezza Internazionale
Francesco Oppia: Asia ed Estremo Oriente
Giulio Ciofini: Africa Sub-Sahariana
Gonzalo Pereyra: Terrorismo e Sicurezza Internazionale
Leonardo Aldeghi: Economia e Finanza Internazionale
Lorenzo Graziani: America del Nord
Matteo Francescucci: Medio Oriente e Nord Africa
Michele Magistretti: Medio Oriente e Nord Africa
Ratì Mugnaini Provvedi: Asia ed Estremo Oriente
Silvia Pasetto: Europa Centro-Orientale e Russia
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