Framing The World, Edizione XCV

Le principali notizie dal mondo

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  Redazione
  07 novembre 2022
  26 minuti, 40 secondi

Framing The World, Edizione XCV

Nel nuovo numero di FtW ci occupiamo di elezioni, da quelle in Israele dove ha vinto la coalizione di centro destra, fino al trionfo di Lula in Brasile. Continuano inoltre ad arrivare notizie dall’Iran, dove le giornaliste che per prime denunciarono il caso di Mahsa Amini rischiano la pena di morte. Si tratterà poi la ripresa dell’economia mondiale, che tocca tanto l’UE come gli Stati Uniti. Tutto questo e molto altro nel 95° numero di Framing the World!

DIRITTI UMANI

ECONOMIA E FINANZA INTERNAZIONALE

AFRICA SUB SAHARIANA

AMERICA DEL NORD

AMERICA LATINA

ASIA ED ESTREMO ORIENTE

EUROPA OCCIDENTALE E UNIONE EUROPEA

EUROPA ORIENTALE E RUSSIA

MEDIO ORIENTE E NORD AFRICA (MENA)

TERRORISMO E SICUREZZA INTERNAZIONALE


DIRITTI UMANI 

Sudan, ragazza di 20 anni condannata alla lapidazione per adulterio. Si tratta del primo caso di lapidazione in Sudan da dieci anni. La giovane donna, dopo essersi separata dal marito, era tornata a vivere dai genitori. Ed è lì che le è stata comunicata l’accusa di adulterio: la polizia ha riportato una confessione ottenuta illegalmente dopo averle negato un avvocato difensore. L’antica usanza della lapidazione in Sudan prevede che sia la comunità a rendersi responsabile dell’atto, in quanto rappresenta l’espiazione pubblica della presunta colpa. La ragazza è attualmente in prigione in attesa che la corte d’appello si pronunci. Secondo la Convenzione internazionale sui diritti civili e politici, di cui il Sudan fa parte, la pena di morte per lapidazione deve essere riconosciuta come violazione del diritto internaizonale in quanto viola il diritto alla vita e il divieto di tortura.

(Chiara Giovannoni)

Italia, varato il decreto legge anti-rave. Il 31 ottobre, durante il primo Consiglio dei ministri operativo, il governo di Giorgia Meloni ha varato il decreto-legge sui rave party. Il testo, nella forma attuale, introduce 434-bis del Codice penale, che istituisce un nuovo reato: “Invasione di terreni o edifici per raduni pericolosi per l’ordine pubblico o l’incolumità pubblica o la salute pubblica”. Chiunque organizzi questa “invasione” – commessa da almeno 50 persone – può essere punito con la reclusione da tre a sei anni e con la multa da 1.000 a 10.000 euro. Inoltre, il decreto permette di utilizzare intercettazioni su chat e social network per conoscere in anticipo luoghi e date in cui tali manifestazioni si svolgeranno. Il 3 novembre il decreto è stato ufficialmente presentato al Senato e, dopo le polemiche sorte, il governo ha aperto alla possibilità di modifiche.

(Lorenzo Franceschetti)

Iran, le due giornaliste che parlarono per prime della morte di Mahsa Amini rischiano la pena di morte. Accusate di essere spie internazionali, Niloofar Hamedi e Elahe Mohammadi, sono state coloro che hanno denunciato la morte della giovane ventiduenne, arrestata per aver indossato incorrettamente l’hijab. Hamedi, la prima a pubblicare le foto dei genitori della ragazza fuori dal reparto in cui era ricoverata, era stata trasferita ed isolata nel carcere di Evin, a nord di Teheran, senza che venissero rese note le accuse a suo carico. Mohammadi, che ha raccontato il funerale, è stata prelevata dalle autorità senza accuse formali, privata di telefono e computer ed incarcerata a sua volta. In una dichiarazione congiunta del Ministero dell’intelligence iraniano e dell’organizzazione di intelligence delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche, le proteste della morte di Amini vengono riconosciute come un’azione pianificata da varie agenzie di intelligence internazionali, tra cui la Cia e il Mossad.

(Chiara Giovannoni)

Nigeria, Human Rights Watch condanna la chiusura dei campi profughi. Il 2 Novembre, Human Rights Watch ha pubblicato un report di 59 pagine in cui condanna la decisione dello Stato nigeriano di Borno di chiudere i suoi campi per gli sfollati a causa del conflitto di Boko Haram. Il governo non ha fornito alle oltre 200.000 persone sfollate nessun sostegno alimentare e nessuna alternativa adeguata, violando i loro diritti all'alloggio, al cibo e ai mezzi di sussistenza. Anietie Ewang, ricercatrice nigeriana di Human Rights Watch e autrice del rapporto, ha esortato le Nazioni Unite a rispondere in modo più attivo ed efficace per prevenire e mitigare i danni agli sfollati nello Stato di Borno e a sospendere la chiusura di ulteriori campi fino a quando non saranno realizzati piani adeguati.

(Lorenzo Franceschetti)

Lorenzo Franceschetti e Chiara Giovannoni



ECONOMIA E FINANZA INTERNAZIONALE

Europa, torna il sereno? A scacciare, almeno per il momento, i venti di recessione ci pensano il pil tedesco del terzo trimestre, cresciuto a sorpresa dello 0.3% (previsto -0.2%), quello italiano (+0.5%) e quello svedese (+0.7%), dati che confermano il trend europeo di una crescita debole ma sufficiente ad evitare una recessione dopo che Francia e Spagna hanno entrambe registrato un +0.2%, dato che corrisponde anche al risultato dell’eurozona e dell’EU. Più contrastanti i dati sull’inflazione, che cala solo in Spagna (terzo calo consecutivo) dal 10.7 al 7.3%, mentre è in forte aumento nelle altre maggiori economie: da 6.2 a 7.1% in Francia, da 9.4 a 12.8% in Italia (previsto 9.9%), da 10 a 11.6% in Germania (ai massimi dagli anni50), per un risultato complessivo, per l’eurozona, di +10.7%. La BCE ha quindi avuto pochi dubbi nell’alzare i tassi di riferimento di 75 punti base, portando il principale al 2%, quello sui depositi all'1,5% e il tasso sui prestiti marginali al 2,25%.

USA, l’economia è in forma. Come l’Europa, anche gli Stati Uniti sembrano aver evitato (o rimandato) l’ingresso in recessione: dopo i due trimestri di crescita negativa che tanto avevano fatto discutere sulla definizione di recessione tecnica, nel terzo trimestre il pil ha battuto largamente le previsioni raggiungendo il +2.6% grazie all’ottimo dato della bilancia commerciale (export +14%, import -7%). Altre indicazioni positive giungono dalla fiducia dei consumatori, misurata dal MCSI dell’Università del Michigan, in salita a 59.9 dal 58.6 di settembre, il quarto mese consecutivo di aumenti, da una riduzione dei sussidi di disoccupazione, scesi a 217,000, e dalla forte crescita del mercato del lavoro, che ad ottobre ha aggiunto 261,000 posti di lavoro contro i 200,000 attesi dagli economisti e che fa passare in secondo piano il leggero aumento del tasso di disoccupazione, salito dai minimi storici del +0.2% a 3.7%.

Federal Reserve, delusione per i mercati. Dopo la BCE e la Bank of England, anche la Fed ha optato per un aumento dei tassi di 75 punti base, il quarto consecutivo di tale entità, raggiungendo un intervallo tra 3.75 e 4.0%, il massimo dal 2008. Nel verbale diffuso la banca ha comunicato che per le prossime decisioni terrà in considerazione i rialzi già effettuati e il ritardo con il quale questi si faranno sentire sull’inflazione e sull’attività economica, parole interpretate dai mercati come il segnale di una pausa imminente dei rialzi. Tuttavia, nella successiva conferenza stampa il presidente Powell ha chiarito che è “molto prematuro” parlare di pausa visto che l’inflazione non è ancora sotto controllo, ma ha poi aperto a rialzi più contenuti a partire dal meeting di dicembre o quello successivo. La reazione di Wall Street è stata immediata: cali tra l’1.6% (Dow) e il 3.4% (Nasdaq) per la seduta, mentre per la settimana il Dow perde l’1.4%, l’S&P 500 il 3.3% e il Nasdaq il 5.6%.

OPEC, domanda in crescita. Dall’inizio dell’anno, il settore petrolifero è quello che ha registrato il miglior rendimento sui mercati (+62%), grazie ovviamente ai rialzi delle quotazioni del greggio causati dalle tensioni geopolitiche ma anche per il recupero della domanda in seguito al ritorno ad una normalità post-pandemica, seppur con la significativa eccezione della Cina. Il cartello degli esportatori, l’OPEC, prevede ora che nel medio termine la domanda continuerà ad aumentare nonostante la transizione verso le energie alternative, arrivando nel 2025 a 105,5 milioni di barili al giorno, 9 milioni in più rispetto ad oggi e 5 milioni in più rispetto al 2019. Inoltre, se le economie sviluppate raggiungeranno il picco dei consumi entro il 2024, i paesi in via di sviluppo sosterranno la domanda fino almeno al 2044 grazie alla crescita economica e della popolazione, e per essere soddisfatta ciò richiederà investimenti per $12.1 trilioni.

Turchia, un record negativo. Gli ultimi dati sull’inflazione dimostrano che l’approccio non convenzionale deciso dal presidente Erdogan di tagliare i tassi d’interesse in una condizione di inflazione elevata, in totale contrasto con la dottrina economica, non sta funzionando, anzi. Per il 17-esimo mese consecutivo, il tasso d’inflazione è infatti risultato in crescita e ad ottobre è arrivato all’85.5%, ben 17 volte più alto dell’obiettivo prefissato dalla banca centrale e ai massimi da 24 anni. In particolare, cibi e bevande non alcoliche sono raddoppiati in 12 mesi, mentre i costi per il trasporto sono cresciuti del 120%. Il dato turco, uno dei più alti al mondo e preceduto da pochi paesi come Zimbabwe, Venezuela e Libano, è probabilmente destinato a peggiore viste le promesse di stipendi più alti e mutui meno cari fatte dal governo in vista delle elezioni del prossimo anno e i futuri tagli ai tassi che indeboliranno ulteriormente la lira.

Leonardo Aldeghi



AFRICA SUB SAHARIANA

Kenya, centinaia di bambini sepolti in una fossa comune. Il quotidiano Daily Nation ha evidenziato l’inquietante situazione del Kenyatta National Hospital, ospedale della capitale del Kenya, Nairobi, dove da mesi i corpi di più di duecento bambini giacciono nella camera mortuaria. I corpi non sono stati reclamati da nessuno, per legge, i parenti o conoscenti dei deceduti hanno 21 giorni di tempo per ottenere i corpi dei loro cari, ma spesso non si presenta nessuno. Questo fatto è dovuto spesso all’impossibilità delle famiglie, data una condizione di povertà molto diffusa nel paese, di affrontare le spese funerarie. Il direttore dell'ospedale, Evanson Kamuri, ha spiegato che sono molti i pazienti che muoiono ogni mese nella struttura, i cui corpi non vengono mai reclamati. Per esigenza di smaltimento dell’ospedale non è più possibile tenere i corpi dei bambini nella camera mortuaria, per questo si è deciso che verranno sepolti in una fossa comune. Il direttore ha specificato, giustificando la decisione di seppellire i 233 corpi in uno stesso spazio, che c’è la necessità di creare spazio per nuovi corpi e che questo non sarà possibile finché non verrà eseguita la giusta procedura di sepoltura.

(Andrea Ghilardi)

Rete internet universale, per l’Africa necessari 100 miliardi. Un recente rapporto pubblicato da Ecofin Pro evidenzia come l’Africa avrà bisogno di ingentissimi investimenti, pari a circa 100 miliardi di dollari, per costruire quasi 250mila torri di telecomunicazioni e almeno 250mila chilometri di fibre ottiche aggiuntive, necessarie per raggiungere la copertura internet universale entro il 2030. Il medesimo rapporto sottolinea come nel 2021 le torri di comunicazioni già presenti nel continente fossero possedute al 60% da operatori mobili, mentre il resto era detenuto dai gestori dell'infrastruttura di telecomunicazioni dei vari paesi.

(Andrea Ghilardi)

Sud Sudan, decine di morti sospette nel Parlamento. Sono più di 50 i decessi di esponenti della camera bassa del parlamento sudsudanese da quando, nell’agosto 2021, l’Assemblea legislativa nazionale di transizione, ovvero la cosiddetta camera bassa del parlamento nazionale, è stata ricostituita. Una media di circa quattro vittime ogni mese, un decesso alla settimana. Come riportato dal sito d’informazione The City Review, questo insolito numero di morti tra le fila dei parlamentari sta suscitando una profonda preoccupazione per l’intero parlamento, come confermato anche dal vicepresidente della commissione parlamentare per gli affari, l’etica e l’integrità dei membri del parlamento, Alier Samuel Ateny, il quale ha sottolineato le importanti ripercussioni che questi decessi hanno sulle attività dell’assemblea e degli uffici ad essa collegati. Sebbene la maggior parte dei deceduti fossero persone anziane, mancate a causa di attacchi di cuore, l’elevato numero suscita comunque sospetti. Questo anche perché in diversi casi il decesso è avvenuto senza che si fosse a conoscenza di particolari patologie o rischi.

(Andrea Ghilardi)


Somalia: Centinaia di morti a Mogadiscio dopo una doppia esplosione. La scia di sangue continua in Somalia dopo che due autobomba sono esplose a Mogadiscio, la capitale del paese. Il conteggio dei morti ha superato il centinaio mentre sarebbero addirittura più di 300 i feriti. Nel giro di pochi minuti si sono susseguite due esplosioni, una nelle vicinanze del ministero dell’istruzione mentre la seconda nella stessa zona di fronte ad un ristorante affollato. Hassan Sheikh Mohamud, presidente della Somalia, ha difatti diramato un appello per l’aiuto internazionale nella città, in particolar modo per l’arrivo di personale medico. Le vittime sono tutte civili, tra cui molte donne e bambini. Secondo le autorità dietro alle esplosioni ci sarebbe ancora il gruppo terroristico di Al-shabaab nonostante ancora non sono arrivate rivendicazioni.

(Giulio Ciofini)

Giulio Ciofini ed Andrea Ghilardi



AMERICA DEL NORD

Trump, verso la ricandidatura. Donald Trump potrebbe annunciare la ricandidatura alla Casa Bianca nelle elezioni del 2024 il prossimo 14 novembre, a ridosso del voto Midterm. Lo stesso tycoon aveva anticipato le sue intenzioni in un comizio in Iowa, lasciando trasparire la volontà di una nuova corsa elettorale. «Per rendere il nostro paese prospero e sicuro e glorioso , ha detto Trump.

Twitter, al via il licenziamento di massa voluto da Musk. L'imprenditore prevede di eliminare 3.700 posti di lavoro, circa la metà della forza lavoro della società di social media, in tutto 7.500 dipendenti, nel tentativo di ridurre i costi. Musk, che ha recentemente acquisito la piattaforma per 44 miliardi di dollari, intende anche invertire la politica esistente dell’azienda sul lavoro in remoto, chiedendo ai dipendenti rimanenti di presentarsi negli uffici. Un gruppo di ormai ex dipendenti di Twitter ha presentato una class action, presso il tribunale di San Francisco, contro l’azienda di Elon Musk, accusandola di non aver ricevuto il preavviso di 60 giorni stabilito dalla legge.

Biden, "La nostra democrazia è sotto attacco". Secondo il presidente Usa, Joe Biden, la democrazia statunitense è sotto attacco. Il Capo della Casa Bianca ha messo in guardia l'America a meno di una settimana dalle elezioni di metà mandato, cercando di rilanciare i democratici in calo nei sondaggi. Riferendosi a Donald Trump, ha spiegato che "la democrazia americana è sotto attacco perché l'ex presidente sconfitto ha rifiutato di accettare i risultati delle elezioni del 2020".

Federico Pani

AMERICA LATINA

Brasile, Lula vince al ballottaggio. Il 30 ottobre in Brasile si è tenuto il secondo turno elettorale per la carica di Presidente: lo scontro è stato tra l’ex Presidente leader del PT - Partito dei lavoratori - Lula, e l’attuale presidente di destra Bolsonaro. Nonostante gli ultimi sondaggi avessero fatto vacillare le sicurezze di vittoria di Lula, il 77enne ha vinto con il 50,9% dei voti. Nelle sue parole subito dopo la notizia tutta la sua felicità: “Hanno cercato di seppellirmi vivo, ma io sono rinato”.

(Ludovica Costantini)


Cile, il paese è nuovamente investito da proteste studentesche. Nella capitale cilena, a Santiago del Cile, gli studenti delle scuole superiori si sono radunati per protestare contro la disuguaglianza presenti nella maggior parte delle scuole del paese. Gli studenti chiedono principalmente un sistema educativo e sanitario migliore, e le proteste si ricollegano a quelle del 2019, poco prima dello scoppio della pandemia del Coronavirus, le quali avevano scosso il Cile e avevano creato un subbuglio politico. I protestanti si chiedono perché cinque anni dopo non sono state date risposte, mentre il governo cileno ha dichiarato che resta aperto al dialogo e al confronto con gli studenti.

(Francesco Andrea Rossi)

Messico, arrivano Boric e Fernández. Il presidente del Messico, Andrés Manuel López Obrador, ha annunciato che incontrerà alla fine di novembre il presidente del Cile, Gabriel Boric, e il presidente dell'Argentina, Alberto Fernández. Nell'aria c'è l'invito rivolto a Luiz Inácio Lula da Silva dopo essersi congratulato lunedì con lui per la vittoria alle elezioni presidenziali brasiliane. I leader arriveranno nel Paese pochi giorni prima del Summit dell'Alleanza del Pacifico, che si terrà il 24 e 25 novembre a Puerto Escondido, la città più popolosa della costa di Oaxaca.

(Ludovica Costantini)

Uruguay-Argentina, strette nuove alleanze con il servizio esterno dell’Unione Europea. L’alto responsabile per le relazioni esterne dell’Unione Europea, il ministro Joseph Borrel, è stato recentemente a Buenos Aires dove ha incontrato numerosi leader politici uruguaiani e argentini, per cercare di avere una maggiore cooperazione internazionale tra l’Unione Europea e l’America Latina. In particolare, sono stati affrontati i temi delle energie rinnovabili, poiché l’Uruguay è considerato un leader a livello mondiale in quanto le maggiori produzioni del paese, circa il 97% viene da fonti energetiche rinnovabili. Sono stati toccati anche altri temi per la cooperazione tra i due continenti, in particolare quelli di intensificare il dialogo politico, di modernizzare i network e gli accordi economici per una maggiore integrazione economica in Sudamerica, e di promuovere la pace e la democrazia nel continente.

(Francesco Andrea Rossi)

Colombia, approvata la riforma tributaria di Petro. Il Senato colombiano ha approvato giovedì la riforma fiscale proposta dal governo Gustavo Petro che mira a raccogliere 20 miliardi di pesos (circa 4.000 milioni di dollari) nel 2023. Durante i dibattiti è stata decisa l'eliminazione di un articolo che mirava a tassare alcune attività delle chiese, mentre tra i punti che sono stati approvati, si evidenzia che le royalties delle compagnie petrolifere non saranno deducibili, e la creazione di maggiorazioni per banche e compagnie idroelettriche e petrolifere.

(Ludovica Costantini)

Francesco Andrea Rossi e Ludovica Costantini


ASIA ED ESTREMO ORIENTE


Corea del Sud, continuano le proteste a Seoul dopo la strage di Itaewon. Nella notte dello scorso sabato 29 ottobre, 156 persone hanno perso la vita in una calca nel quartiere di Itaewon, noto tra i giovani per la sua vita notturna. La tragedia si è consumata durante le celebrazioni per Halloween, le prime senza restrizioni relative al Covid dopo gli ultimi tre anni. La popolazione sudcoreana è scesa in piazza per protestare e chiedere giustizia, mentre diverse autorità hanno chiesto scusa per la mancanza di prevenzione e gestione della folla. Tra loro, il ministro dell’Interno Lee Sang-min, il presidente Yoon Suk-yeol e il capo della polizia di Stato. Sarà proprio la polizia a dover rispondere adesso alla rabbia della popolazione ancora in lutto che li accusa di non aver gestito correttamente la situazione (pare infatti che solo 58 poliziotti siano stati mandati sul posto quella notte) e per il ritardo nella loro risposta (nonostante la prima chiamata che avvertiva della folla sia arrivata alle 18:34, ore prima dell’incidente). La polizia non è entrata in azione finché la situazione non è diventata più grave.

(Laura Salvemini)

Tokyo, inizia la distribuzione dei certificati di unione alle coppie omosessuali. La capitale del Giappone ha iniziato a distribuire i documenti che certificano l’esistenza di una relazione sentimentale tra persone dello stesso sesso. Questa documentazione, istituita nel 2015 in uno dei distretti di Tokyo, sarà regolarizzata per circa 14 milioni di persone in tutta l’area della capitale. Nonostante non abbia valenza legale, il documento permette alle coppie di accedere con più facilità ad alcuni servizi, pubblici e sanitari, oltre alla possibilità di acquisto di case. Essendo ancora un Paese profondamente conservatore, ed essendo Tokyo l’unica isola felice nel Paese per tale questione, le coppie omosessuali non hanno ancora la possibilità di adottare o avere diritti sui figli biologici.

(Chiara Giovannoni)


Cina, Xi e Scholz si incontrano a Pechino e discutono di armi nucleari per la guerra in Ucraina. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha incontrato il presidente cinese Xi Jinping nella prima visita in Cina di un leader del G7 dall’inizio della pandemia Covid nel 2020. Si sono incontrati nella Grande Sala del Popolo di Pechino e hanno discusso di armi nucleari e della guerra in Ucraina. In particolare, entrambi si sono detti contrari all’uso di qualsiasi arma nucleare durante il conflitto in Ucraina; inoltre, Scholz avrebbe chiesto a Xi di usare la sua influenza su Mosca per spingere verso una fine della guerra. Tra i temi affrontati vi è anche la questione di Taiwan, verso la quale Scholz si è detto favorevole alla politica dell’“Unica Cina” (One China policy), tuttavia ha ribadito che qualsiasi cambiamento nei rapporti con l’isola dovrebbe essere di natura consensuale e pacifica.

(Laura Salvemini)

Laura Salvemini e Chiara Giovannoni

EUROPA OCCIDENTALE E UNIONE EUROPEA 

Elezioni in Danimarca, il centrosinistra ha ottenuto la maggioranza. Lo scorso 1° novembre la coalizione di centrosinistra ha vinto le elezioni. I Socialdemocratici, guidati dalla prima ministra Mette Frederiksen, hanno ottenuto il 27,5% dei voti (la percentuale più alta dal 2001); gli altri partiti della coalizione di centrosinistra hanno ottenuto risultati in linea con le previsioni. La coalizione controllerà 90 seggi, contando anche quelli della Groenlandia e delle Isole Faroe. Mette Frederiksen, che era stata costretta a convocare elezioni anticipate dopo le polemiche riguardo l’abbattimento dei visoni nel 2020, come da prassi, si è già recata dalla regina Margrethe II per presentare le dimissioni di governo e in questi giorni comincerà i negoziati per provare a formare un governo di centro.

UE, si è concluso il Consiglio europeo sull’energia. Dopo lunghe e complicate trattative per via delle divergenze nazionali, a Bruxelles è stato raggiunto l’accordo di dare mandato alla Commissione europea di sottomettere ora ai Ventisette decisioni di azioni concrete per limitare l’impatto della crisi energetica in Europa. In particolare, si attende ora che la Commissione e il Consiglio presentino decisioni relativamente al limite dinamico di prezzo per le transazioni di gas naturale, con l’obiettivo di evitare prezzi eccessivi del gas. Tra le altre decisioni discusse, norme relative agiti acquisti comuni di gas ed eventuali misure di solidarietà energetica verso alcuni Paesi nel caso in cui ci dovessero essere problemi con le forniture. Si attendono ora le decisioni della Commissione.

Polonia, incertezza sui fondi europei. La Commissione europea ha di nuovo minacciato di bloccare i fondi Next Generation EU destinati a Varsavia a causa delle minacce all’indipendenza del sistema giudiziario in Polonia. Continuano gli scontri tra l’Unione Europea e il governo polacco guidato dal partito Diritto e Giustizia, di estrema destra, che, tra le altre, negli ultimi anni ha introdotto riforme sulla giustizia (che permettono al partito stesso si controllare tribunali e magistratura), dichiarando di non voler rispettare la supremazia delle leggi europee su quelle polacche. Insieme all’Ungheria, la Polonia è uno dei pochi paesi dell’Unione Europea a non avere ancora ricevuto i soldi del Next Generation EU.

Bianca Franzini


EUROPA CENTRO-ORIENTALE E RUSSIA

Bielorussia, la Russia prosegue l’escalation di armamenti utilizzati nell’invasione dell’Ucraina. Lo scorso 1 Novembre il report giornaliero dell’intelligence Britannica ha riferito che, secondo immagini satellitari, la Russia avrebbe “parcheggiato” ben due Mig-31K presso la base militare dell’aviazione Bielorussa di Machulishchy. La peculiarità di tale mossa, sta nell’implementazione su tali aerei del sistema ipersonico missilistico AS-24 Killjoy (anche noto come "Kinzhal"). La Russia è nota per essere altamente all’avanguardia riguardo lo sviluppo di sistemi missilistici, proprio per questo, la notizia avrebbe attirato l’attenzione anche degli USA poiché in tale settore, gli armamenti russi sarebbero più avanzati anche di quelli americani. Importante dettaglio, i sistemi Killjoy sarebbero in grado di essere equipaggiati all’occorrenza anche con testate nucleari.

(Rosario Giorgio Maria Saffioti)

Croazia, il paese si prepara a diventare una potenza regionale per l’esportazione di gas. A seguito al rigassificatore inaugurato nell’isola di Krk nel 2021, il paese balcanico si prepara a diventare una potenza regionale per quanto riguarda l’offerta del gas. Il progetto, co-finanziato dall’Unione Europea e con dei fondi di circa 124 milioni di euro, ha una capacità di circa 2,6 metri cubici annuali, che sono essenziali per coprire la maggior parte della popolazione croata. Per concludere, il ruolo della Croazia nel campo energetico nei prossimi 3 anni potrebbe crescere a livello significativo.

(Francesco Andrea Rossi)


Repubblica Ceca, il governo inizia a pianificare la futura legalizzazione della Cannabis. A seguito della legalizzazione della cannabis da parte della Germania, la coalizione di maggioranza del governo Ceco starebbe stilando una proposta di legge atta alla legalizzazione della cannabis, a scopo ricreativo, per gli adulti. I lavori riguardanti la scrittura di tale bozza sarebbero già iniziati lo scorso Settembre; la proposta starebbe prendendo forma proprio in questi giorni, e dovrebbe esser pronta per essere presentata verso Marzo 2023. A seguito della sua presentazione, la coalizione mira a rendere tale legge effettiva entro Gennaio 2024. A tal proposito, la cooperazione tra Rep. Ceca e il governo Tedesco sarà di vitale importanza; proprio per questo il commissario incaricato alla stilatura di tale proposta - Jindřich Vobořil – ha annunciato di essere in contatto con I suoi colleghi Tedeschi, al fine di armonizzare le rispettive legislature in materia al meglio.

(Rosario Giorgio Maria Saffioti)

Romania, iniziati i negoziati per l’ingresso nell’area Schengen. A dicembre di quest’anno la Romania dovrebbe entrare nell’area Schengen, aspettando il via libera da parte del Consiglio europeo. Le autorità romene affermano che Bucarest ha tutti i requisiti necessari per l’ingresso nell’area. In particolare, il presidente romeno ha affermato che già da tempo il paese sta partecipando a programmi affini alla burocrazia dei paesi Schengen. L’entrata della Romania nell’Area è supportata anche da numerosi europarlamentari romeni, i quali stanno cercando di espandere la loro voce, e anche altri paesi della comunità europea. I principali vantaggi della Romania nell’ingresso in Schengen riguardano la libera circolazione dei cittadini all’interno dell’Unione.

(Francesco Andrea Rossi)

Russia, il Gruppo Wagner apre il suo primo Quartier Generale. Lo scorso venerdì, il tanto discusso Gruppo paramilitare Wagner ha inaugurato, presso la città di San Pietroburgo, il suo primo quartier generale. Il Gruppo paramilitare, a lungo accusato dall’Unione Europea di diverse violazioni dei diritti umani durante le sue “missioni”, delle quali però lo stesso Gruppo non ha mai confermato o smentito l’esistenza poiché da sempre opera nell’ombra. Proprio per questo, la scelta di uscire allo scoperto con questa nuova “sede centrale” potrebbe essere interpretata come una manovra politica. La Wagner infatti e fondata da Yevgeny Prigozhin, noto alleato di lunga data del presidente Putin; La decisione di mostrare pubblicamente l’esistenza e la forza del Gruppo sarebbe una scelta di Prigozhin di supportare la politica di Putin e al contempo dimostrare l’attiva partecipazione del gruppo nella politica Russa. I benefici delle operazioni Wagner per la Russia sono da notare soprattutto in scenari internazionali in cui, proprio grazie al suo coinvolgimento, la simpatia nei confronti della Russia è cresciuta enormemente.

(Rosario Giorgio Maria Saffioti)

Slovenia, si va al ballottaggio. La Slovenia ha votato per le elezioni presidenziali lo scorso 23 ottobre. Il risultato è stato che il paese si ritroverà a votare nuovamente, poiché nessun candidato è stato eletto vincitore. La sfida principale è stata tra i candidati Anze Logar e Nataša Pirc. Logar rappresenta il partito conservatore democratico sloveno (SDS) mentre la Pirc si è candidata come figura indipendente.

In Caso della vittoria di Natasa Pirc, la Slovenia avrebbe la prima presidentessa donna in tutta la storia politica del paese. In ogni modo, il candidato Logar, ex ministro degli esteri sloveno, sembrerebbe essere il favorito nei sondaggi elettorali per il ballottaggio, il che significherebbe che la Slovenia sceglierà un candidato di destra.

(Francesco Andrea Rossi)

Francesco Andrea Rossi e Rosario Giorgio Maria Saffioti




MEDIO ORIENTE E NORD AFRICA (MENA) 

Algeria, il ministero dell’educazione promuove la lingua inglese. Il ministero dell’educazione e della ricerca scientifica ha stanziato ingenti fondi per la promozione della lingua inglese nelle scuole. Tale attività è la diretta conseguenza della decisione dello scorso giugno del Presidente algerino Tebboune: in seno al comitato intergovernativo, Tebboune ha affermato la necessità di superare “l’egemonia culturale francese” nel Paese e l’importanza di favorire lo studio della lingua inglese, la lingua del presente e del futuro. In base ad un recente sondaggio proprio del ministero dell’educazione, infatti, il 94% dei votanti è a favore dell’insegnamento della lingua inglese fin dalle scuole primarie. L’inglese, secondo la maggioranza di genitori, insegnanti e vertici dello Stato, sarebbe fonte di maggiori opportunità lavorative e accademiche per i giovani algerini.

(Sara Oldani)

Libano, Michel Aoun alla fine del mandato presidenziale. Il Presidente della Repubblica libanese Michel Aoun ha lasciato il palazzo presidenziale domenica 30 ottobre, in attesa della cerimonia ufficiale della fine del suo mandato di 6 anni contestata o acclamata dai partiti in base alla vicinanza al leader del Movimento Patriottico Libero. Aoun, cristiano maronita come previsto dalla spartizione di potere su base settaria, prima di lasciare l’incarico, ha firmato un decreto in cui contesta il governo dell’attuale premier dimissionario Najib Mikati, musulmano sunnita. Mikati non avrebbe pensato al bene del Libano, data la sua incapacità di formare un nuovo governo in seguito alle elezioni legislative. Tale netta presa di posizione del Presidente uscente provocherà un aumento della polarizzazione politica e sociale in Libano, Paese già allo stremo per la crisi finanziaria ed istituzionale che va avanti dal 2019. La mancata scelta del successivo Presidente della Repubblica in seno al Parlamento, dopo i due mesi stabiliti dalla Costituzione, lascia infatti il Libano ancora nel caos.

(Sara Oldani)

Israele, il ritorno di Re Bibi. La colazione di destra guidata dal leader Benjamin Netanyahu ha ottenuto una decisiva vittoria alle elezioni israeliane del primo novembre. Ma i veri vincitori di questa tornata elettorale sono gli alleati di Netanyahu. In particolare, avanzano il partito ultraortodosso Shas e la coalizione di partiti estremisti, riuniti sotto il cartello elettorale Sionismo Religioso. La coalizione di destra ottiene in totale 64 seggi, assicurandosi quindi una solida maggioranza. Anche il partito liberal del principale avversario di Bibi e attuale capo di governo, Yair Lapid, aumenta i propri consensi, mentre i suoi alleati di destra e di sinistra subiscono una sonora sconfitta elettorale. I laburisti, il cartello elettorale di Benny Gantz e Gideon Sa’ar e il partito nazionalista laico di Lieberman perdono alcuni seggi. Gli islamisti aumentano i consensi mentre uno dei due partiti nazionalisti arabi non passa la soglia dello sbarramento, come il partito progressista Meretz.

(Michele Magistretti)

Sara Oldani e Michele Magistretti




TERRORISMO E SICUREZZA INTERNAZIONALE

Corea del Nord, nuovi test missilistici verso il mar del Giappone. Sono stati in tutto 23 i test missilistici condotti tra mercoledì e giovedì da parte di Pyongyang, uno di questi è stato diretto verso l’area del mar del Giappone, costringendo le autorità di Tokyo a far scattare l’allarme nei centri abitati, lungo la costa occidentale. Secondo le autorità nipponiche, a sorvolare le acque territoriali è stato un missile balistico intercontinentale. Tuttavia, secondo quanto dichiarato dal Ministero della Difesa, il test sarebbe fallito, in quanto le tracce di quest’ultimo sarebbero state perse dai radar di controllo, il che fa presupporre che la testata contenente l’esplosivo abbia ceduto durante il volo.

Etiopia, verso un accordo di pace tra governo e ribelli del Tigray. Secondo quanto affermato dal presidente nigeriano Obasanjo, uno dei mediatori designati per assistere il processo di pace, il governo di Addis Abeba ed esponenti del Fronte Popolare di Liberazione del Tigray avrebbero raggiunto un accordo per sospendere in misura permanente il conflitto. Il dialogo tra le parti era stato ufficialmente ripreso lo scorso 25 ottobre in Sudafrica, con la mediazione degli Stati Uniti. L’accordo prevede il ripristino degli aiuti umanitari nella regione del Tigray, dove l’osservanza dello stesso sarà garantita da una commissione ad hoc dell’Unione Africana.

Davide Shahhosseini

Framing The World è un progetto ideato e creato grazie alla collaborazione di un team di associati di Mondo Internazionale.

Andrea Ghilardi: Africa Sub-Sahariana

Bianca Franzini: Europa Occidentale e Unione Europea

Davide Shahhosseini: Terrorismo e Sicurezza Internazionale

Elisa Maggiore: America Latina

Federico Pani: America del Nord

Francesco Rossi: America Latina, Europa Centro-Orientale e Russia

Giulio Ciofini: Africa Sub-Sahariana

Laura Salvemini: Asia ed Estremo Oriente

Leonardo Aldeghi: Economia e Finanza Internazionale

Lorenzo Franceschetti: Diritti Umani

Ludovica Costantini: America Latina

Michele Magistretti: Medio Oriente e Nord Africa

Rosario Giorgio Maria Saffioti: Europea Centro-Orientale e Russia

Samuele Abrami: Medio Oriente e Nord Africa

Sara Oldani: Medio Oriente e Nord Africa, Terrorismo e Sicurezza internazionale


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Redazione

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