Nel nuovo numero di Framing ci occupiamo delle violente proteste antigovernative esplose in Venezuela, in Bangladesh e in Nigeria. Un’attenzione particolare è inoltre rivolta agli scontri in corso in Mali e in Sudan e all’attentato in seguito al quale più quasi quaranta civili sono morti in Somalia. Ampio spazio è dedicato inoltre allo storico scambio di prigionieri tra Usa e Russia e all’omicidio del leader di Hamas.
Tutto questo e molto altro nel 136° numero di Framing The World!
DIRITTI UMANI
ECONOMIA E FINANZA INTERNAZIONALE
AFRICA SUB SAHARIANA
AMERICA DEL NORD
AMERICA LATINA
ASIA ED ESTREMO ORIENTE
EUROPA OCCIDENTALE E UNIONE EUROPEA
EUROPA ORIENTALE E RUSSIA
MEDIO ORIENTE E NORD AFRICA (MENA)
TERRORISMO E SICUREZZA INTERNAZIONALE
DIRITTI UMANI
Venezuela, violenza e repressione dopo le elezioni. Dopo le elezioni presidenziali del 28 luglio in Venezuela, si sono verificate proteste a causa dei dubbi sulla legittimità del processo elettorale, sollevati anche dalla comunità internazionale. Il Centro Carter, uno degli osservatori internazionali presenti, ha affermato che le elezioni non hanno rispettato gli standard internazionali di trasparenza e integrità democratica. Durante le manifestazioni, sono state registrate almeno 11 morti e segnalato l'uso di armi letali. Il periodo elettorale è stato caratterizzato da presunte violazioni dei diritti umani, tra cui arresti politici, restrizioni alla libertà di stampa e interruzioni dell'accesso a Internet. Dopo le elezioni, sono stati denunciati centinaia di arresti arbitrari. Inoltre, sono state documentate chiusure di Internet, che ostacolano la libertà di espressione e l'accesso all'informazione.
Sofia Ena
ECONOMIA E FINANZA INTERNAZIONALE
Stati Uniti, PIL migliore del previsto. Dopo l'aumento dell'1,4% nel primo trimestre, il PIL statunitense è aumentato del 2,8% (annualizzato) nel trimestre conclusosi a giugno, secondo la stima iniziale del Bureau of Economic Analysis statunitense. Gli analisti si aspettavano una crescita del 2,0%. I risultati sono stati trainati dai consumi personali, superiori alle attese (2,3% contro il 2,0% previsto), dalle vendite di beni durevoli e dalla spesa pubblica, in particolare nel settore della difesa, più che sufficienti a compensare i risultati negativi del settore immobiliare, ancora trascinato al ribasso dall'elevato tasso dei mutui. Tuttavia, gli economisti prevedono una decelerazione dell'economia nella seconda metà dell'anno, in quanto il mercato del lavoro dovrebbe indebolirsi (vedi sotto).
Stati Uniti, problemi nel mercato del lavoro? Il mercato del lavoro negli Stati Uniti ha rallentato in modo significativo a luglio, sollevando i timori che la Federal Reserve stia commettendo un errore di politica monetaria nel mantenere i tassi di interesse elevati e mandando i mercati azionari a subire la peggiore seduta degli ultimi anni. Venerdì, gli Stati Uniti hanno registrato solo 114.000 nuovi posti di lavoro (non agricoli), molto inferiori alle 185.000 posizioni previste e alla media di 215.000 su 12 mesi, e la disoccupazione è salita dello 0,2% al 4,3%. Questo dato è ora di mezzo punto superiore al minimo degli ultimi 12 mesi, pari al 3,8%, e soddisfa le condizioni della regola di Sahm per l’avvio di una recessione. La reazione dei mercati è stata brutale: il Nasdaq ha perso il 2,4% solo venerdì e risulta ora in calo di oltre il 10% rispetto ai suoi massimi, entrando così in una correzione, mentre l’S&P 500 ha perso l'1,8% ed è in calo del 5,7% rispetto ai suoi massimi storici. Risultati ancora peggiori per il Nikkei 225 di Tokyo che ha subito la peggiore seduta dal 2008 (-5,8%).
Regno Unito, taglio dei tassi d'interesse. Per la prima volta in quattro anni, la Banca d'Inghilterra ha tagliato i tassi di interesse di 25 punti base, portando il tasso di riferimento al 5%. La decisione è stata presa con una maggioranza di 5 a 4 nel comitato di politica monetaria. In una dichiarazione, il governatore Bailey ha affermato che "le pressioni inflazionistiche si sono allentate abbastanza da permetterci di tagliare i tassi di interesse oggi (...), ma dobbiamo assicurarci che l'inflazione rimanga bassa e fare attenzione a non tagliare i tassi di interesse troppo rapidamente o in misura eccessiva". Questa decisione è arrivata dopo prove contraddittorie sullo stato dell'economia britannica: l'inflazione a giugno è stata più alta del previsto (5,7% contro 5,1%), ma anche le stime di crescita per il 2024 sono state aggiornate dallo 0,5% all'1,25%. Secondo i verbali della riunione, non sono state concordate indicazioni specifiche sui tassi di interesse, ma solo indicazioni sul fatto che il ritmo dell'allentamento monetario potrebbe essere lento. Gli analisti finanziari si aspettano quindi solo un ulteriore taglio prima della fine dell'anno.
UE-Regno Unito, dati opposti. I risultati del sondaggio di S&P Global sui manager degli acquisti dell'Eurozona indicano che l'economia europea ha subito un brusco rallentamento a causa di una crescita più debole del previsto nei servizi e di un calo più marcato nel settore manifatturiero. Il sondaggio ha segnalato che il mese scorso l'attività delle imprese è stata appena al di sopra della contrazione, in quanto l'indice composito è sceso a 50,1, solo 0,1 punti al di sopra della soglia che separa la crescita dalla contrazione. La lettura è stata più debole rispetto alle previsioni degli economisti, che si aspettavano un leggero aumento dal 50,9 del mese scorso al 51,1. I dati mostrano una divergenza tra la flessione del settore manifatturiero e la crescita del settore dei servizi, con il primo che scende ulteriormente in territorio di contrazione da 45,8 a 45,6, mentre il secondo cala da 52,8 a 51,9 ma è rimasto in espansione. Dall'altra parte della Manica, invece, l'attività manifatturiera del Regno Unito ha raggiunto un massimo di due anni a luglio, con l'indice per il settore manifatturiero salito di 0,9 punti a 51,8, ai massimi da 24 mesi, e quello dei servizi che ha raggiunto 52,4 (+0,3).
Leonardo Aldeghi
AFRICA SUB SAHARIANA
Somalia: 32 Civili Uccisi in Attacco sulla Spiaggia a Mogadiscio. Un attacco terroristico su un hotel sulla spiaggia di Mogadiscio ha causato la morte di almeno 32 civili, secondo la polizia somala. L'attacco, attribuito al gruppo al-Shabab affiliato ad al-Qaida, è avvenuto venerdì sera. Testimoni hanno riportato un'esplosione seguita da colpi di arma da fuoco alla spiaggia di Lido, una zona popolare nella capitale. Un attentatore suicida si è fatto esplodere, mentre cinque terroristi hanno aperto il fuoco sui presenti. La polizia ha confermato che un soldato è stato ucciso e un altro ferito, con il resto delle vittime tra i civili. L'attacco ha causato anche 63 feriti. In un incidente separato, una bomba a bordo strada ha ucciso sette persone vicino alla capitale. Il presidente somalo Hassan Sheikh Mohamud ha dichiarato una "guerra totale" contro al-Shabab mentre il paese prende in carico la propria sicurezza.
(Giulio Ciofini)
Sudan: 22 Civili Uccisi in Bombardamento a Al-Fashir. Le forze paramilitari sudanesi hanno bombardato Al-Fashir, uccidendo 22 persone, secondo testimoni e una fonte ospedaliera. Al-Fashir, l'ultima città del Darfur fuori dal controllo delle forze paramilitari di supporto rapido (RSF), è diventata un campo di battaglia cruciale nella guerra che da 15 mesi oppone RSF all'esercito regolare. La città, strategica per gli aiuti umanitari in una regione sull'orlo della carestia, è stata sottoposta a pesanti bombardamenti di artiglieria da parte di RSF. Il bombardamento del mercato del bestiame e del quartiere di Redayef ha causato 22 morti e 17 feriti. I combattimenti per Al-Fashir, iniziati il 10 maggio, hanno provocato un assedio con centinaia di migliaia di civili intrappolati. Il Consiglio di sicurezza dell'ONU ha chiesto la fine dell'assedio, e i mediatori statunitensi tenteranno nuovi negoziati in Svizzera il 14 agosto per porre fine ai combattimenti.
(Giulio Ciofini)
Nigeria, venerdì a Lagos i manifestanti si sono scontrati con i militari nel corso di una manifestazione contro la peggiore crisi del costo della vita del Paese. Le proteste hanno riguardato principalmente la carenza di cibo e le accuse di malgoverno e corruzione nel Paese più popoloso dell’Africa. I funzionari pubblici nigeriani sono tra i meglio retribuiti in Africa, un dato che stride con la povertà diffusa della sua popolazione, nonostante la Nigeria sia uno dei maggiori produttori di petrolio del continente. "Il potere d'acquisto del mio stipendio è stato completamente eroso", ha dichiarato un manifestante all'Associated Press. I manifestanti, per lo più giovani, hanno intonato canti mentre elencavano le loro richieste, tra cui il ripristino dei sussidi per il gas e l'elettricità, cancellati nell'ambito di una riforma economica. Le violenze e i saccheggi si sono concentrati negli Stati settentrionali della Nigeria, tra i più colpiti dalla fame e dall’insicurezza. L'ufficio nigeriano di Amnesty International ha dichiarato che almeno nove persone sono state uccise dalle forze di sicurezza in Nigeria durante le proteste.
(Aurelia Puliafito)
Aurelia Puliafito e Giulio Ciofini
AMERICA DEL NORD
Stati Uniti d’America, Storico scambio di prigionieri tra USA e Russia. Il primo agosto, in quello che è considerato il più grande scambio di prigionieri tra Russia e Stati Uniti dai tempi della Guerra Fredda, 16 prigionieri incarcerati in Russia sono stati liberati, in uno scambio che è avvenuto all'aeroporto di Ankara, in Turchia. Putin ha incontrato personalmente i prigionieri russi all’aerorto Vnukovo di Mosca, dove ha abbracciato l’assassino Vadim Krasikov, imprigionato in Germania per l’assassinio di un cittadino ceceno a Berlino. Dal lato americano, tra quelli liberati dalla Russia ci sono Evan Gershkovich, il reporter del Wall Street Journal accusato di azioni di spionaggio per conto della CIA, l’ex marine Paul Whelan e la giornalista russo-americana Alsu Kurmasheva.
Stati Uniti d’America, la vittoria della diplomazia di Biden. Dopo il rilascio dei prigionieri, alla base aerea Andrews, vicino a Washington, Joe Biden e Kamala Harris hanno incontrato tre dei cittadini americani liberati: il reporter del Wall Street Journal Evan Gershkovich, Paul Whelan e Alsu Kurmasheva. “È stato bello salire su quel bus oggi e vedere non solo americani e tedeschi ma anche prigionieri politici russi” ha detto Gershkovich quando gli è stato chiesto come si sentiva dai suoi colleghi giornalisti. Harris ha invece definito l’accordo “una straordinaria prova dell’importanza di avere un presidente che comprende il potere della diplomazia”. Anche Jake Sullivan, Consigliere per la Sicurezza Nazionale, ha glorificato Joe Biden, dichiarando: “questo non sarebbe successo senza di lui”.
Lorenzo Graziani
AMERICA LATINA
Venezuela, proteste popolari e tensioni internazionali dopo il presunto broglio elettorale di Nicolás Maduro. A Caracas la tensione è alle stelle tra polizia e manifestanti per l’ipotesi di broglio elettorale: il 28 luglio 2024 infatti, con un ritardo di diverse ore rispetto alla chiusura dei seggi, Maduro si autodichiara presidente del Venezuela, scatenando una rivolta popolare che lui stesso ha definito “un tentato colpo di Stato”. Milioni di venezuelani non accettano la vittoria elettorale assegnata a Maduro dal Consiglio elettorale nazionale (Cne) vicino al governo, che però viene contestata anche a livello internazionale, dopo il rifiuto della pubblicazione dei risultati ufficiali. Pendono pressioni sulla Corte Penale Internazionale per un mandato di cattura su Maduro per crimini contro l’umanità. L’America Latina rimane divisa, con paesi che hanno provveduto a congratularsi prontamente con Maduro, tra cui Cuba, Bolivia, Honduras e Nicaragua, mentre sono sorte molte perplessità in Colombia e Cile. Diversamente, i commenti del presidente argentino Javier Milei hanno espresso tutta la sua ostilità nei confronti di questa rielezione, come anche Perù, Uruguay e Costa Rica.
Perù, la procura generale accusa la presidente Dina Boluarte di omicidio aggravato durante le repressioni avvenute tra il 2022 e il 2023. Le accuse nei confronti della Presidente e di altri sei ministri si riferiscono alle proteste sociali che hanno causato 44 morti e 116 feriti in nove regioni del Paese, tra il 7 dicembre 2022 e il 9 febbraio 2023. Tra i morti, ci sono 41 vittime di proiettili da armi da fuoco e tre vittime di colpi con oggetti contundenti.
Alessia Boni
ASIA ED ESTREMO ORIENTE
Bangladesh, arresti di massa di leader studenteschi e manifestanti. Lo scorso fine settimana, oltre 9.000 persone sono state arrestate in Bangladesh, inclusi leader studenteschi, partecipanti alle manifestazioni e membri dei partiti di opposizione. Gli arresti sono stati effettuati in risposta alle proteste contro una riforma che riserva quote di impiego pubblico ai figli dei veterani della guerra d'indipendenza del 1971.Dal 16 luglio, le forze di sicurezza hanno continuato a utilizzare forza illegale e letale contro i manifestanti. Secondo fonti di stampa, quasi 200 manifestanti sono stati uccisi e diverse migliaia sono rimasti feriti. Le autorità bengalesi sono state accusate di mantenere un clima di repressione e paura, con un uso eccessivo della forza per reprimere le proteste.
(Sofia Ena)
EUROPA OCCIDENTALE E UNIONE EUROPEA
UE, erogati i primi finanziamenti dagli assett russi. Bruxelles ha dato il via libera al primo pagamento di 1,5 miliardi di euro destinati al sostegno militare dell'Ucraina, finanziati con i proventi degli asset russi congelati nell'Unione Europea. La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha sottolineato l'importanza simbolica di utilizzare i fondi provenienti dal Cremlino per contribuire alla sicurezza dell'Ucraina. Con questi fondi, Bruxelles prevede di garantire annualmente circa 3 miliardi di euro per l’Ucraina, a seconda dei tassi di interesse. La tranche iniziale di 1,5 miliardi sarà canalizzata attraverso il Fondo europeo per la pace e il Fondo per l’Ucraina, destinata per il 90% a sostenere le capacità militari ucraine e per il restante 10% alla ricostruzione del Paese.
(Sofia Ena)
UE, al via il sostegno di emergenza per l'Autorità palestinese. L'Unione Europea ha erogato una prima parte di sostegno finanziario d'emergenza a breve termine all'Autorità nazionale palestinese, dopo l'annuncio del 19 luglio nella lettera d'intenti tra Bruxelles e Ramallah. Sono stati quindi erogati 150 milioni di euro con la priorità di contribuire ad affrontare le esigenze finanziarie dell'Autorità nazionale palestinese e di sostenere il suo programma di riforme. La prima tranche, a cui seguirà un'altra tra agosto e settembre, servirà per gli investimenti all'Autorità monetaria palestinese e servirà a pagare gli stipendi e le pensioni dei dipendenti pubblici, e a sostenere le famiglie più vulnerabili in Cisgiordania e nei territori palestinesi occupati. La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha dichiarato che "La nostra assistenza d’emergenza di 400 milioni di euro sostiene un programma di riforme sostanziali e apre la strada alla ripresa e alla ricostruzione di Gaza" e che "un’Autorità palestinese forte e riformata è fondamentale per il nostro obiettivo comune di una soluzione a due Stati".
(Bianca Franzini)
UE, entrata in vigore la prima legge sull'Intelligenza Artificiale al mondo. Si tratta della prima legge al mondo sull'Intelligenza Artificiale e per la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen si tratta di un "quadro pionieristico europeo per un’intelligenza artificiale innovativa e sicura, di un approccio che mette le persone e i loro diritti al centro". La nuova legislazione sarà pienamente applicabile fra 24 mesi: entro il 2 agosto 2026 tutti i Paesi dell'Unione dovranno adeguarsi alle disposizioni del nuovo regolamento, seppur con qualche eccezione. Il nuovo regolamento valuterà le aziende che utilizzano l'intelligenza artificiale in base a livelli di rischio e verranno vietate le pratiche che raccolgono dati personali dell'utente o ne manipolano il processo decisionale. Considerate le tempistiche di entrata in vigore della legge e l'impatto delle nuove tecnologie, lo scorso novembre era stato lanciato il Patto UE sull'Intelligenza Artificiale con l'obiettivo di agevolare l'applicazione delle nuove norme.
(Bianca Franzini)
Bianca Franzini e Sofia Ena
EUROPA CENTRO-ORIENTALE E RUSSIA
Grande scambio di prigionieri tra USA e Russia dalla fine della Guerra Fredda ad Ankara.
La Russia e la Bielorussia hanno rilasciato 16 prigionieri, ricevendo in cambio 10 detenuti provenienti da Stati Uniti, Germania, Polonia, Slovenia e Norvegia. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha definito l'operazione "un capolavoro della diplomazia". Tra i prigionieri rilasciati, ci sono figure di spicco come il giornalista del Wall Street Journal Evan Gershkovich, arrestato per spionaggio nel marzo 2023 e condannato a 16 anni, e l'ex marine americano Paul Whelan, arrestato nel 2018 e condannato anch'egli a 16 anni per spionaggio. Inoltre, è stato liberato il russo Ilya Yashin, noto oppositore del regime, condannato a otto anni e mezzo per aver criticato l'invasione dell'Ucraina, e la giornalista Alsu Kurmasheva, di nazionalità russa e americana, che lavorava per Radio Free Europe/Radio Liberty.
Federico Cortese
MEDIO ORIENTE E NORD AFRICA (MENA)
Israele, gli omicidi del leader di Hamas e del comandante di Hezbollah. Dopo la morte di 12 bambini a Majdal Shams, Israele ha risposto colpendo direttamente Hezbollah con un raid nella periferia sud di Beirut. Due giorni dopo, il partito sciita ha confermato che il comandante Fuad Shukr si trovava nel palazzo colpito dal raid, senza però confermare la sua morte. Il 31 luglio è stato ucciso a Teheran Ismail Haniyeh, capo dell’ufficio politico di Hamas. Il leader si trovava in Iran per assistere alla cerimonia di insediamento del nuovo presidente della Repubblica Islamica, Masoud Pezeshkian. Hamas ha sostenuto che Haniyeh sia stato colpito da un raid israeliano, mentre il New York Times riporta che la sua morte sia stata provocata da una bomba piazzata all’interno della struttura in cui era ospitato già "mesi prima". In risposta, stando a quanto riportato da ANSA, Khamenei avrebbe ordinato di colpire direttamente Israele. Il 4 agosto l’IDF ha comunicato di aver eliminato un comandante di Hamas a Tulkarem, in Cisgiordania.
(Matteo Francescucci)
Conflitto in Medio Oriente, le reazioni delle potenze regionali all’omicidio del leader di Hamas: mentre, ovviamente, i principali alleati dell’organizzazione terroristica palestinese hanno minacciato e promesso vendetta, gli altri attori si sono divisi tra una reazione di condanna più o meno dura. I funerali celebrati a Doha, in Qatar, hanno visto la presenza del vicepresidente iraniano, di un ministro malese, del ministro degli esteri turco, Hakan Fidan, e dello stesso emiro di Doha, Tamin Bin Ahmad al-Thani, accompagnato dal proprio primo ministro e ministro.degli esteri Il presidente turco ha annunciato un giorno di lutto per commemorare il leader islamista ucciso. Rilevante l’assenza a Doha del leader di Fatah e dell’Autorità Nazionale Palestinse, Mahmoud Abbas, e degli altri paesi della penisola arabica insieme all’Egitto.
(Michele Magistretti)
Conflitto in Medio Oriente, la risposta americana e gli appelli di Roma: In seguito agli ultimi eventi e dinanzi al concreto rischio di un allargamento del conflitto, il Pentagono ha annunciato che gli USA schiereranno un numero di maggiore di navi da guerra e aerei da combattimento per “mitigare la possibilità di un'escalation regionale da parte dell'Iran o dei partner e degli alleati”. Mentre la quasi totalità delle rappresentanze diplomatiche e consolari preparano l’evacuazione del personale e dei civili in territorio libanese, Roma ha richiesto espressamente, lo scorso martedì, la protezione del proprio contingente UNIFIL situato in Libano, rimarcando l’importanza del rispetto della risoluzione ONU 1701. Il Ministro della Difesa Crosetto ha riaffermato lo stesso principio, aggiungendo di aver chiesto da mesi ai vertici delle Nazioni Unite “di cambiare le regole di ingaggio e ridefinire una strategia. Oggi il tempo è scaduto”.
(Matteo Francescucci)
Michele Magistretti e Matteo Francescucci
TERRORISMO E SICUREZZA INTERNAZIONALE
Bangladesh, arrestate più di 10mila persone nelle proteste antigovernative. Il governo del Bangladesh ha messo al bando il Congresso islamico, il cosiddetto Jamaat-e-Islami, e la sua sezione studentesca (Islami Chhatra Shibir), accusandoli di infiltrare estremisti nelle proteste contro il sistema di quote per gli impieghi pubblici. Le proteste, iniziate nei campus universitari, si sono diffuse a macchia d’olio nel paese costringendo il governo a violente repressioni: ad oggi il bilancio è di 266 morti, oltre 7mila feriti e più di 10mila arresti, Nonostante la Corte Suprema abbia ridotto il sistema delle quote, le manifestazioni non sono cessate, con critiche crescenti verso la gestione autoritaria del governo della Prima ministra Sheikh Hasina.
(Davide Shahhosseini)
Venezuela, Gli USA riconoscono Edmundo González Urrutia come vincitore delle elezioni presidenziali. Gli Stati Uniti hanno ufficialmente respinto la dichiarazione del Consiglio nazionale elettorale che aveva annunciato la vittoria del presidente uscente Nicolás Maduro con il 51,2% dei voti. L'opposizione, rappresentata da González Urrutia, che ha ottenuto il 44% secondo i dati ufficiali, ha contestato i risultati accusando Maduro di brogli su larga scala. La vittoria di Maduro è stata particolarmente controversa poiché i sondaggi pre-elettorali lo davano in netto svantaggio. Le opposizioni e alcuni governi stranieri hanno chiesto a Maduro di pubblicare le ricevute del voto elettronico per dimostrare la legittimità dei risultati, ma finora non è stato rilasciato alcun documento.
(Davide Shahhosseini)
NATO, la Turchia mette nuovamente a repentaglio l’unità del blocco occidentale. Il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan ha dichiarato che il suo governo non esclude la possibilità di un intervento armato in Israele in difesa del popolo palestinese. In risposta, il Ministro degli Esteri israeliano Israel Katz ha pubblicamente esortato la NATO a espellere la Turchia dall’alleanza. All’ondata di avversità nei confronti di Ankara si sono aggiunte figure importanti della destra europea, come il leader della destra olandese Geert Wilders, che ha definito Erdogan un “islamofascista”, mettendo in discussione le sue capacità mentali e chiedendo l’espulsione della Turchia dalla NATO. Poiché la NATO non dispone di alcun meccanismo per sospendere o espellere uno Stato membro e considerando il valore strategico della Turchia, non è previsto che quest’ultima esca dall’alleanza.
(Gonzalo Pereyra)
Mali, progressi nella lotta contro i gruppi insurrezionisti. Martedì 30 luglio, le forze armate del Mali, insieme a quelle del Burkina Faso, hanno condotto bombardamenti aerei sulla città di Tinzaouatene, nel nord-est maliano e al confine con l'Algeria. Le forze armate saheliane hanno agito in risposta agli scontri armati tra le loro forze, supportate dalla Wagner russa, e un'alleanza tra gruppi islamisti e tuareg, che hanno causato numerose vittime. I bombardamenti hanno colpito infrastrutture logistiche fondamentali per l'insurrezione e i civili sono stati evacuati in zone sicure. Questo rappresenta un ulteriore passo avanti nella lotta contro il terrorismo nel Sahel, potenziata dall'intensa cooperazione tra i paesi della regione.
(Gonzalo Pereyra)
Davide Shahhosseini e Gonzalo Pereyra
Framing The World è un progetto ideato e creato grazie alla collaborazione di un team di associati di Mondo Internazionale.
Alessandro Alloro: Europa Centro-Orientale e Russia
Alessia Boni: America Latina
Aurelia Puliafito: Africa Sub-Sahariana
Bianca Franzini: Europa Occidentale e Unione Europea
Davide Shahhosseini: Terrorismo e Sicurezza Internazionale
Federico Cortese: Europa Centro-Orientale e Russia
Francesco Oppia: Asia ed Estremo Oriente
Giulio Ciofini: Africa Sub-Sahariana
Gonzalo Pereyra: Terrorismo e Sicurezza Internazionale
Leonardo Aldeghi: Economia e Finanza Internazionale
Lisa Pasolini: Diritti Umani
Lorenzo Franceschetti: Diritti Umani
Lorenzo Graziani: America del Nord
Matteo Francescucci: Medio Oriente e Nord Africa
Michele Magistretti: Medio Oriente e Nord Africa
Sofia Ena: Europa occidentale e Unione Europea, Diritti Umani
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L'Autore
Redazione
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