Chi di noi non è mai andato, almeno una volta nella vita, in un fast food? Chi non ha mai comprato cibo già pronto perché aveva poco tempo o era troppo tardi per cucinare la cena? Chi non ha mai sgranocchiato merendine o patatine fritte mentre guardava un bel film o la sua serie tv preferita? Ecco elencate solamente alcune di molte occasioni in cui ognuno di noi si ritrova o si è ritrovato a consumare quello che viene comunemente definito "junk food", ovvero il cibo spazzatura di derivazione industriale.
Ovviamente, mangiare hamburger e patatine ogni tanto - magari al sabato sera quando si esce con gli amici - non comporta nessun danno alla nostra salute. L’importante è che non diventi un’abitudine, un'azione ripetuta per mancanza di tempo o voglia; questo, infatti, potrebbe portare a conseguenze anche gravi sul nostro organismo.
Un’ampia indagine pubblicata sul Journal of the Academy of Nutrition and Dietetics da un gruppo di ricercatori francesi della Aix-Marseille Università di Marsiglia, ci dice che il consumo elevato di junk food porta al sovrappeso, al colesterolo alto, al maggiore rischio cardiovascolare, a essere di cattivo umore, ma non solo. Consumare spesso cibo spazzatura - dicono gli esperti - ci porta anche a vivere in un pianeta più inquinato. L’impatto negativo di questa tipologia di cibo come patatine fritte, salse ipercaloriche, snack, merendine etc., è stato riscontrato anche sull'ambiente, oltre che sul nostro organismo.
Pensiamo, nel dettaglio, all’impatto ambientale del “junk food” ai giorni nostri; quante sono le emissioni di gas pericolosi per il nostro clima, quanti sono gli sprechi di risorse preziose, quanta acqua viene irrimediabilmente persa... ed ecco che vivere e mangiare in modo più sano diventa una vera necessità per tutti, non solo in termini di salute. Gli esperti dicono che per risparmiare, le grandi catene, non osservano la regola del chilometro zero e perciò le emissioni nell'ambiente per il trasporto dei prodotti sono molto elevate.
Uno studio condotto da ricercatori svedesi ha messo in evidenza come alcune caramelle possono essere dannose per l’ambiente quanto la carne di maiale. Anche le patatine fritte non sono da meno: per la produzione di un chilo di patatine fritte si sprigionano circa 2,2 chilogrammi di gas serra.
Ma non basta parlare di emissioni generate dal junk food. Un
enorme dispendio energetico, uno spreco d’acqua e anche un
grandissimo spreco alimentare sono serie conseguenze del consumo elevato di cibo spazzatura dalla popolazione mondiale. Il tutto in un'era in cui le risorse sono sempre più limitate e il cibo scarseggia ancora in alcune parti del mondo.
Il cibo spazzatura produce, infine, un quantità elevata di rifiuti, oltre che di emissioni. Altra tematica rilevante, dato che scarti di cibo sono un ulteriore danno all’ambiente, incisivo per noi e soprattutto per le generazioni future. Quello che adesso per noi è un semplice rifiuto senza importanza sarà, infatti, una parte dei problemi ambientali che dovranno affrontare le future generazioni.
Quanto al packaging del junk food, poi, questo è spesso eccessivo e serve solo a rendere il prodotto appagante alla vista. Tutti i cibi industriali (o quasi) sono messi in imballaggi di plastica, spesso sovradimensionati che alla fine devono essere smaltiti senza possibilità di essere riutilizzati. Tanta, troppa plastica che poi va a finire nei nostri fiumi, nei laghi e nei mari di tutto il mondo, contribuendo ad aumentare i problemi ambientali.
Insomma, la
nostra impronta ecologica a causa del consumo di cibo industriale è
enorme.
E
allora perché mangiare cibo poco sano, se è proprio quello che fa
soffrire l’ambiente, oltre che la nostra salute? Il junk food è una vera e propria bomba ad orologeria per corpo e ambiente, motivo per cui dovremmo essere più consapevoli di quello che mangiamo e dei risvolti che le nostre abitudini alimentari possono avere.
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Burger Hamburger Panino - Foto gratis su Pixabay
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L'Autore
Valeria Fraquelli
Mi chiamo Valeria Fraquelli e sono nata ad Asti il 19 luglio 1986. Ho conseguito la Laurea triennale in Studi Internazionali e la Laurea Magistrale in Scienze del governo e dell’amministrazione presso l’Università degli Studi di Torino. Ho anche conseguito il Preliminary English Test e un Master sull’imprenditoria giovanile; inoltre ho frequentato con successo vari corsi post laurea.
Mi piace molto ascoltare musica in particolare jazz anni '20, leggere e viaggiare per conoscere posti nuovi ed entrare in contatto con persone di culture diverse; proprio per questo ho visitato Vienna, Berlino, Lisbona, Londra, Malta, Copenhagen, Helsinki, New York e Parigi.
La mia passione più grande è la scrittura; infatti, ho scritto e scrivo tuttora per varie testate online tra cui Mondo Internazionale. Ho anche un mio blog personale che tratta di arte e cultura, viaggi e natura.
La frase che più mi rappresenta è “Volere è potere”.
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