Killers of the Flower Moon: maestria e cast eccezionale

DiCaprio, De Niro, Fraser, Pelmons, Lithgow e il resto del magnifico cast vi attendono al cinema per l'ultimo film di Martin Scorsese

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  Jacopo Cantoni
  26 ottobre 2023
  4 minuti, 33 secondi

Senza dubbio, Killers of the Flower Moon è stato uno dei film più attesi dell'anno. Martin Scorsese e il suo team hanno affrontato una sfida significativa, considerando l'ampia risonanza mediatica del film Oppenheimer, diretto da uno dei colleghi più illustri del panorama mondiale, e Barbie, il cui regista è la stella emergente della settima arte, Greta Gerwig.

Quello che sicuramente bisogna ammettere è che il film va oltre al concetto di “prodotto cinematografico" e diventa un’esperienza come tanti critici del passato auspicavano il cinema fosse.

Il regista esplora una terra incognita, lontana dai suoi classici "gangster movies", con un film che si focalizza sulla spiritualità. Scorsese sente il dovere di rispondere all'appello del Papa di raccontare l'amore e lancia un messaggio sulla fine che si avvicina e la necessità di gestire il tempo rimasto. Il film diventa quindi una riflessione di valore sul tempo e sui cicli che si ripetono nella storia americana. Il nucleo della narrazione si concentra sugli omicidi della tribù nativa Osage tra il 1918 e il 1931, rivedendo e riscrivendo i miti dei pionieri americani e dei capitani d'industria che hanno contribuito a unificare il paese sotto la bandiera della potenza che oggi conosciamo, forse troppo bene.

Il film è anche una saga familiare incentrata su un triangolo di odio, amore e avidità. I tre personaggi principali - interpretati da DiCaprio, Gladstone e De Niro - sono l'essenza stessa del film. Il regista svela il lato oscuro dell'America in crescita, dove il petrolio ha portato ricchezza ma anche corruzione. Il film esplora la violenza e la corruzione senza però mai mostrarceli davvero, concentrandosi sugli sguardi dei personaggi e sui dialoghi che fanno da padrone per tutta la durata del film.

La lunghezza del film è sicuramente in linea con la tendenza attuale e non darei a Scorsese il merito di aver creato questa tendenza. Rielaborando una sua frase, il motivo della lunghezza del film dovrebbe sottostare a necessità narrative e quindi “non poteva che essere di questa lunghezza”. Nel cinema abbiamo molti esempi precedenti, Histoire(s) du Cinéma di Jean-Luc Godard che dura quasi cinque ore o ancora prima l’imponenza del progetto Napoleon, mai terminato di Abel Gance che oltre alla necessità temporale (supera le 5 ore) aggiunge quella spaziale. Durante la sua riproduzione il regista utilizzò infatti la polivisione, ovvero la proiezione del film su tre differenti schermi, tecnica che ancora oggi sconvolge e per la quale stiamo parlando di necessità che nascono ad inizio novecento, quando il cinema aveva circa trent’anni.

Scorsese continua a esplorare la storia della sua nazione, e in questo caso, ci offre una visione avvincente sulla nascita dell'America attraverso gli occhi delle vittime degli omicidi degli Osage. Il film è una testimonianza dell'ingiustizia e dell'avidità umana, e Scorsese utilizza il cinema per raccontare una storia sconosciuta a molti.

Per chi ama e desidera ancora vedere un cinema d’autore e di livello sicuramente troverà in Killers of the Flower Moon un modo di riflettere sulla storia e anche un po’ sulla propria condizione, quella umana. È un'opera che mostra la maestria di Scorsese nel raccontare storie complesse e profonde, dimostrando che il cinema può ancora essere una forma d'arte potente e coinvolgente.

C’è però anche un altro concetto che va necessariamente preso in considerazione ed è quello di chi il cinema lo vive solo ed esclusivamente come un momento di svago o di comunità senza riuscire a capire quanto ciò che la luce ci mostra sullo schermo sia ponderato. Ma anche loro servono al botteghino e forse sono loro che permettono al cinema di “sopravvivere”, loro che guardano al cast e al regista. Sicuramente due fattori che fanno di questo film un vincitore dal punto di vista economico.

Vero, Nolan ci ha mostrato uno dei film migliori del secolo che verrà sicuramente studiato e elogiato per molto tempo ma faccio un elenco dei motivi per cui anche senza aver idea della storia andrete a vedere questo film:

  • Martin Scorsese
  • Leonardo Dicaprio
  • Robert De Niro
  • Brendan Fraser
  • Jesse Plemons
  • John Lithgow

Credo che un paio siano noti. Forse Jesse Plemons vi dice poco. Di seguito alcuni degli ultimi film partendo dal 2019 (sono 4 anni, non dimentichiamoci): The Irishman, El camino - Il film di Breaking Bad, Judah and the Black Messiah, Jungle Cruise, Il potere del cane.

In definitiva, Killers of the Flower Moon si distingue come un'opera cinematografica eccezionale che trascende i limiti del semplice intrattenimento per offrire una profonda esplorazione della storia americana, dell'avidità umana e del valore del tempo. Martin Scorsese dimostra ancora una volta la sua maestria nella narrazione di storie complesse, e il cast di attori rinomati contribuisce a rendere questo film una tappa imprescindibile del cinema contemporaneo.

In una società in cui il cinema può essere considerato sia un'arte che un intrattenimento, questo film incarna entrambi gli aspetti. Perciò, che siate appassionati di cinema d'autore o che cerchiate una serata di puro intrattenimento, questo film merita sicuramente un posto nella vostra lista dei must-see.


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Fonti: https://www.ilpost.it/2023/10/21/killers-of-the-flower-moon-osage/

https://www.rivistastudio.com/killers-of-the-flower-moon-martin-scorsese-recensione/
https://www.cinefacts.it/cinefacts-articolo-1501/killers-of-the-flower-moon-recensione-omicidio-testimonianza-colpa.html
https://www.badtaste.it/cinema/articoli/incassi-italia-me-contro-te-vacanze-transilvania-batte-killers-of-the-flower-moon-weekend/

https://www.metacritic.com/movie/killers-of-the-flower-moon/
https://www.treccani.it/enciclopedia/napoleon-vu-par-abel-gance_%28Enciclopedia-del-Cinema%29/
Fonte Foto:https://www.flickr.com/photos/34937847@N05/8192907827

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L'Autore

Jacopo Cantoni

Laureato in Cinema presso l'Alma mater Studiorum di Bologna, mi cimento nella scrittura di articoli inerenti a questo bellissimo campo, la Settima Arte. Attualmente frequento il corso Methods and Topics in Arts Management offerto dall'università Cattolica del Sacro Cuore.

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