Le accuse a UNRWA, critiche, risposte ed effetti umanitari

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  Gaia De Salvo
  05 febbraio 2024
  3 minuti, 59 secondi

Dodici impiegati dell’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA) sono stati accusati di aver preso parte agli attacchi del 7 ottobre a Israele da parte di Hamas, ora più della metà dei fondi all’agenzia è stata sospesa dai donatori, mettendo a rischio la principale fornitrice di aiuto umanitario, sanità, educazione e servizi sociali della striscia di gaza e rendendo durissime le condizioni di vita per la popolazione.

Cos’è l’UNRWA?

UNRWA sta per United Nations Relief and Works Agency for Palestine Refugees in the Near East (Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente). L’Agenzia è stata infatti fondata nel 1949 in seguito a una risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite legata alla guerra arabo-israeliana, che ha costretto 700.000 palestinesi a fuggire dalle proprie case in quella che ora è ricordata come la Nakba (“catastrofe” in arabo).

L’agenzia ora impiega 30.000 palestinesi e si occupa dei bisogni di 5.9 milioni di discendenti dei rifugiati nella striscia di Gaza, in Cisgiordania, e in altri paesi come il Libano, la Giordania e la Siria. Dall’assedio di Gaza del 2005 il ruolo di UNRWA è diventato ancora più importante, in quanto il blocco ha collassato l’economia locale. Di recente, dall’attacco del 7 Ottobre, circa un milione di abitanti della striscia si sono rifugiati da UNRWA e la quasi interezza dei palestinesi a Gaza dipende dall’agenzia per cibo, acqua e forniture igieniche.

Le accuse di Israele

Un dossier israeliano di sei pagine condiviso con gli Stati Uniti e visionato da Reuters afferma che 12 membri del personale dell'UNRWA hanno preso parte agli attacchi del 7 ottobre, tra cui nove che lavoravano come insegnanti nelle scuole dell'agenzia. Dieci di loro hanno partecipato direttamente all'incursione in territorio israeliano, durante la quale i combattenti hanno ucciso 1.200 persone e catturato più di 240 ostaggi, mentre altri due sono stati chiamati per assistere all'incursione. Il dossier dice che Israele ha anche prove più ampie che l'UNRWA ha impiegato 190 militanti di Hamas e della Jihad islamica. Diverse affermazioni del dossier non sono però corroborate dalla stampa in quanto le prove non sono state rese pubbliche.

Le critiche

E’ importante notare che molte delle dichiarazioni, anche se vere, non coinvolgono direttamente l'UNRWA; come ironizza Moustafa Bayoumi sul Guardian: “Come termine di paragone, la riservista dell'esercito statunitense Sabrina Harman è stata condannata nel 2005 per maltrattamenti di detenuti in relazione allo scandalo di Abu Ghraib in Iraq. Harman lavorava come assistente manager per Papa John's Pizza ad Alexandria, in Virginia, poco prima di partire per l'Iraq. Anche Papa John's avrebbe dovuto essere perseguita per maltrattamento di detenuti? Papa John's è responsabile delle azioni di Harman? Ovviamente no.

Alcuni critici della risposta israeliana - fra cui Chris Gunness, direttore delle comunicazioni UNRWA per 13 anni, fino al 2020 - hanno inoltre indicato la possibilità di dossieraggio sottolineando il “sospetto” tempismo delle rivelazioni, subito dopo il verdetto per misure provvisorie della Corte Internazionale di Giustizia che ha ordinato al paese di garantire che le sue forze non commettano atti di genocidio contro i palestinesi di Gaza e a consentire l'ingresso di aiuti umanitari nel territorio.

La risposta dell UNRWA

L’UNRWA ha risposto alle accuse licenziando fulmineamente lo staff accusato di aver partecipato agli attacchi e iniziando una investigazione interna, reagendo comunque con sconcerto alla sospensione dei fondi, già insufficienti da anni. "È scioccante vedere una sospensione dei fondi all'agenzia come reazione alle accuse contro un piccolo gruppo di dipendenti, soprattutto se si considera l'azione immediata che l'UNRWA ha intrapreso, rescindendo i loro contratti e chiedendo un'indagine indipendente e trasparente", ha dichiarato il capo dell'UNRWA Philippe Lazzarini.

Antonio Guterres, Segretario Generale ONU, seppur dichiarandosi sconvolto dalle accuse, ha reiterato che UNRWA è il capo saldo della risposta umanitaria globale a Gaza e che è importante garantire la continuità del suo lavoro.

La ricezione internazionale

L’89% dei fondi dell’agenzia provengono infatti da stati membri delle nazioni unite, nel 2022 i principali donatori erano USA, Germania, UE, Svezia, Norvegia, Giappone, Francia, Arabia Saudita, Svizzera e Turchia. L'ondata di sospensioni dei finanziamenti è iniziata con gli Stati Uniti venerdì, subito dopo l'annuncio dell'indagine. A Washington si sono aggiunti lunedì Canada, Australia, Gran Bretagna, Germania, Italia, Paesi Bassi, Svizzera, Finlandia, Estonia, Giappone, Austria e Romania.

L’Irlanda e la Norvegia hanno invece espresso supporto all’agenzia per il suo ruolo vitale al sostentamento di milioni di palestinesi, “dobbiamo distinguere fra cosa hanno fatto degli individui e cosa rappresenta UNRWA” ha affermato il governo Norvegese. La Spagna ha anche espresso sostegno all’agenzia sottolineando che gli accusati sono 12 su 30.000 impiegati UNRWA.

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Gaia De Salvo

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