L'eredità di Navalny

La protesta portata avanti da Yulia Navalnaya

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  Maria Pol
  12 marzo 2024
  2 minuti, 47 secondi

Yulia Navalnaya è la moglie di Alexei Navalny, dissidente russo morto il 16 febbraio 2024 in "circostanze naturali" secondo il Cremlino.


La morte di Navalny

Il decesso del più animato oppositore di Putin ha creato non poco dibattito sui motivi della sua morte. Navalny si trovava rinchiuso nella colonia penale IK-3, dove sarebbe deceduto per "cause naturali" il 16 febbraio 2024, presumibilmente una trombosi o un'embolia.

Eppure, l’avvenimento sconvolge il mondo intero, in particolare la madre che aveva visitato il figlio solo quattro giorni prima e lo aveva trovato in "perfetta salute".

Da qui sono partite diverse accuse nei confronti del governo russo, in particolare da Joe Biden che ha accusato Putin di essere responsabile dell’accaduto. In Italia lo stesso Antonio Tajani ha dichiarato che "Si può anche non uccidere una persona direttamente ma la si può anche far morire, che è la stessa cosa. Non lo so se lui è stato fatto morire per come era tenuto in carcere ma comunque di fatto è stato ucciso, o direttamente o indirettamente il regime lo ha ucciso."

In particolare, una personalità che ha fatto sentire la sua voce è stata la vedova Yulia Navalnaya, la quale attraverso la piattaforma X, odierno Twitter, ha pubblicato un video messaggio.


Yulia Navalnaya su X

La prima apparizione su X di Navalnaya risale al 19 febbraio 2024 quando, attraverso un videomessaggio, esprime la sua volontà di portare avanti l’attivismo politico del marito dopo la morte voluta, secondo lei, dallo stesso Putin. Il giorno successivo, il 20 febbraio 2024, il suo profilo viene bloccato per circa un’ora sulla stessa piattaforma.

Da quel momento continuano le sue apparizioni sui social media.


Yulia Navalnaya al Parlamento europeo

Il 28 febbraio 2024 Yulia Navalnaya visita il Parlamento europeo a Strasburgo dove tiene un discorso. In questa occasione sostiene che “Putin è capace di tutto" e che "non si può negoziare con lui”, oltre alla sua preoccupazione davanti all’impossibilità di fermarlo. Inoltre, dichiara la necessità di scegliere una politica diversa per combattere un “mafioso” come Putin. Infine, conclude il suo discorso facendo riferimento agli “alleati affidabili” che avrebbero sostenuto e appoggiato le azioni europee: “i russi contro Putin”.

A oggi l’ultima significativa apparizione di Yulia Navalnaya è un ulteriore videomessaggio su X pubblicato il 6 marzo 2024. In questo caso si rivolge al popolo russo e, in occasione delle elezioni presidenziali in Russia che si terranno tra il 15 e il 17 marzo, Yulia Navalnaya ripropone il progetto del defunto marito: andare ai seggi alle ore 12.00 del 17 marzo. Infatti, dice "Se andiamo tutti assieme la nostra voce risuonerà molto più forte. In ogni caso non saranno elezioni, ma ci potremo vedere e vedere che siamo tanti, e forti”. 

Insomma, questo messaggio lancia una vera e propria protesta con l’obiettivo di farsi notare e far sentire la propria voce. 

“17 marzo. Mezzogiorno. Per Navalny" questo è il nome della lotta portata avanti da Yulia Navalnaya.

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Maria Pol

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