L’esodo californiano

Dopo il primo calo record a seguito della pandemia da Covid-19, la popolazione dello Stato della California continua a diminuire senza sosta

  Articoli (Articles)
  Giulia Pavan
  17 ottobre 2022
  4 minuti, 24 secondi

Dopo il primo calo record a seguito della pandemia da Covid-19, la popolazione dello Stato della California continua a diminuire senza sosta. Meno nascite, prezzi degli immobili troppo alti, emigrazioni superiori alle immigrazioni e molti decessi a causa del Covid, sono tutti fattori che spiegherebbero questo fenomeno demografico che sembra aver spazzato via il sogno californiano.

I numeri

La California è da sempre lo stato più popoloso degli Stati Uniti d’America ed è sempre stata una delle mete preferite degli immigrati che sbarcavano sul continente americano alla ricerca di fortuna. Verso la fine del ventesimo secolo, le autorità californiane hanno registrato il più grande aumento di popolazione mai visto, raggiungendo in breve tempo una soglia di 37 milioni di persone nel 2000. Nei vent’anni successivi questo aumento è stato progressivo, fino al 2020 quando l’arrivo della pandemia ha sconvolto ogni equilibrio preesistente. Per la prima volta in oltre un secolo, infatti, la California ha registrato 182.083 residenti in meno, complici le restrizioni pandemiche e le morti impreviste a causa del virus.

Gli effetti secondari, derivati dall’impatto della pandemia sulla società e sull’economia americana, hanno contributo al calo demografico che si è registrato anche negli anni immediatamente successivi. Nel 2021 lo Stato della California ha perso 117.552 abitanti, registrando una contrazione significativa per il secondo anno consecutivo. Nel gennaio del 2022 i dati hanno registrato un nuovo calo della popolazione che ha portato ad un totale di 39,2 milioni di abitanti, 400mila in meno rispetto al 2020. Dopo anni di crescita demografica costante, la California, che aveva raggiunto quasi la soglia 40 milioni di residenti, oggi sembra essere tornata al punto in cui era nel 2016.

Le cause

Sono diverse le motivazioni attribuibili a questo inaspettato calo demografico che ha colpito uno stato che ha sempre visto nel corso degli anni un notevole afflusso di persone. Un fattore determinante è legato alle dinamiche migratorie che hanno subito un’inversione di rotta. Sembra che, se in passato il flusso migratorio verso la California fosse in costante aumento vista l’appetibilità della destinazione, negli ultimi anni è invece aumentato il numero di persone che ha scelto di lasciare il Golden State per dirigersi verso mete più economiche. In questo modo il flusso immigratorio, ridotto ma pur sempre considerevole, non è riuscito a compensare il flusso emigratorio che è aumentato notevolmente rispetto al passato. Tra il 2000 e il 2020 lo stato ha perso tre milioni di abitanti che si sono trasferiti in altre aree degli Stati Uniti. Negli ultimi anni il declino è stato incrementato dalla pandemia e dai controlli alle frontiere, due fenomeni che hanno colpito soprattutto i migranti stranieri.

Cosa ha spinto milioni di persone a lasciare definitivamente la California? La risposta è in parte nel mercato immobiliare, nello specifico nell’aumento sproporzionato dei prezzi delle abitazioni, specialmente nelle località costiere e nei centri urbani più rinomati come Los Angeles, Santa Barbara, San Francisco, Sacramento, Oakland e Anaheim. Questo aumento ha portato molte persone, che in passato si erano dimostrate restie allo spostamento, a trasferirsi nelle periferie oppure in un nuovo stato.

Anche i fenomeni atmosferici che negli ultimi anni hanno colpito il suolo californiano sono motivo di spostamento da parte di una buona parte della popolazione. La siccità e gli incendi hanno causato molti danni e non sorprende che, soprattutto le giovani famiglie, abbiano optato per città più al riparo da questi imprevisti ambientali.

Un altro fattore che ha contribuito al calo demografico è la riduzione del tasso di fertilità che è passato da 2,2 figli nel 2006 a 1,5 nel 2020. D’altro canto, il tasso di mortalità, fatta eccezione per il Covid, è diminuito e ha influenzato l’età media della popolazione. Nel 2010 le persone sopra i 65 anni rappresentavano solamente l’11% della popolazione, mentre secondo le previsioni nel 2030 si raggiungerà la soglia del 19%. Ad oggi, l’età media è di 37,3 anni, un anno e mezzo al di sotto della media nazionale, è aumentata di due anni nel periodo tra il 2010 e il 2020.

Prospettive future

Nonostante questo calo demografico, la California resta ancora oggi il Paese più popoloso degli Stati Uniti con oltre 39 milioni di abitanti e questo difficilmente cambierà. Gli esperti prevedono che quei due fattori, decessi da Covid e restrizioni pandemiche, che hanno aperto la strada al calo demografico, siano destinati a retrocedere nei prossimi mesi. Le nuove varianti del virus sembrano essere meno letali e la campagna vaccinale ha contribuito efficacemente a ridurre i decessi. Sulla base di queste ipotesi, il governo ritiene che nel 2022 il bilancio pubblico della California avrà un saldo positivo che rifletterà un rallentamento decisivo del calo demografico.

Fonti consultate:

https://dof.ca.gov/wp-content/uploads/Forecasting/Demographics/Documents/E-1_2022PressRelease.pdf

https://www.latimes.com/california/story/2022-07-29/california-exodus-continues-l-a-san-francisco-lead-the-way

https://www.nytimes.com/2022/05/04/us/california-population-decline.html#:~:text=California%20lost%20117%2C552%20residents%20last,century%20that%20California%20got%20smaller.

https://www.theguardian.com/us-news/2022/may/02/california-population-decline-trend-covid

https://www.latimes.com/california/story/2022-05-02/california-population-decline-inland-empire-growing

https://www.rawpixel.com/image...

Copyright © 2022 – Mondo Internazionale APS – Tutti i diritti riservati

Condividi il post

L'Autore

Giulia Pavan

Tag

California USA demografia popolazione