Un tempo, l'Unione Europea era vista come un progetto di pace, tanto da ricevere il Premio Nobel per la Pace nel 2012. Sebbene questa storia sia recente, sembra ormai lontana a causa delle sfide di un presente incerto e molto diverso, anche per quel progetto di pace che ora assume nuove tonalità, narrative e retoriche. Infatti, mentre l'Europa potenzia la sua industria bellica, che definisce come industria della difesa, continua ad armare il resto del mondo. Questo è evidenziato dai finanziamenti approvati il 15 luglio dal Consiglio dell'Unione Europea a favore di Benin e Albania.
Il 15 luglio 2024, il Consiglio ha approvato la prima misura di assistenza di 13 milioni di euro per le forze armate albanesi, finanziata dallo Strumento europeo per la pace, con l'obiettivo di migliorare la loro efficienza operativa in termini di mobilità, protezione e manovrabilità. Nello stesso giorno, il Consiglio ha adottato anche misure di assistenza per le forze armate del Benin, per un valore di 5 milioni di euro, destinate a fornire equipaggiamento militare necessario a soddisfare i loro bisogni operativi e di formazione pre-schieramento. Con questa decisione, il sostegno complessivo dell'UE al Benin attraverso lo strumento per la pace raggiunge i 35 milioni di euro.
Cos’è lo Strumento europeo per la pace?
Lo Strumento europeo per la pace (European Peace Facility, EPF) è stato creato per potenziare la capacità dell'Unione Europea di prevenire conflitti, mantenere la pace e rafforzare la sicurezza internazionale in un'epoca segnata da minacce complesse alla sicurezza. Istituito il 22 marzo 2021, l'EPF ha ampliato e sostituito i precedenti meccanismi finanziari nel settore della sicurezza, come il Meccanismo Athena e il Fondo per la pace in Africa.
È uno strumento che funziona attraverso missioni e operazioni, oltre a misure di supporto per paesi partner e organizzazioni regionali e internazionali. L’EPF può, dunque, coprire una vasta gamma di di attività tra cui:
- Finanziamento di operazioni di peacekeeping e gestione delle crisi
- Fornitura di equipaggiamento militare e infrastrutture
- Addestramento e formazione delle forze di sicurezza dei paesi partner
- Supporto a programmi di disarmo, smobilitazione e reintegrazione
Lo Strumento Europeo per la Pace (EPF) è un fondo di oltre 17 miliardi di euro, finanziato separatamente dal bilancio dell'UE per il periodo 2021-2027. È progettato per sostenere tutte le azioni nel settore militare e della difesa nell'ambito della Politica Estera e di Sicurezza Comune (PESC). Al momento della sua creazione, l'EPF aveva un tetto finanziario iniziale di 5,69 miliardi di euro. Successivamente, il Consiglio ha aumentato questo tetto finanziario nel marzo 2023 (aggiungendo 2,29 miliardi di euro), nel giugno 2023 (aggiungendo 4,06 miliardi di euro) e nel marzo 2024 (aggiungendo 5 miliardi di euro). L'incremento di marzo 2024 include un fondo specifico per l'assistenza all'Ucraina nell'ambito dello Strumento europeo per la pace.
Quali sono le operazioni militari attive dell’UE che beneficiano dei finanziamenti di questo strumento?
Tutti gli Stati membri dell'UE, in linea di principio, partecipano al finanziamento delle operazioni militari nell'ambito della Politica di Sicurezza e Difesa Comune. Attualmente, sono diverse le operazioni militari dell’UE che beneficiano dei finanziamenti dello Strumento europeo per la pace.
Tra queste, troviamo la EUNAVFOR Atalanta, un'operazione anti-pirateria attiva al largo del Corno d'Africa e nell'Oceano Indiano occidentale. Questa missione ha come obiettivo la protezione delle navi del Programma Alimentare Mondiale e delle imbarcazioni dell'AMISOM (Missione dell'Unione Africana in Somalia). Un'altra operazione è EUNAVFOR ASPIDES, che si dedica a garantire la libertà di navigazione e a mantenere la sicurezza marittima, con particolare attenzione alle navi mercantili e commerciali nel Mar Rosso, nell'Oceano Indiano e nel Golfo. Questa missione fornisce monitoraggio marittimo, accompagna le navi e le protegge da potenziali attacchi provenienti da diversi ambiti marittimi. La missione EUNAVFOR MED Irini è focalizzata sull'attuazione dell'embargo sulle armi imposto alla Libia dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Essa monitora e raccoglie informazioni sulle esportazioni illecite di prodotti petroliferi dalla Libia e contribuisce a contrastare il traffico di esseri umani e le reti di contrabbando attraverso la raccolta di dati e il pattugliamento aereo.
Le missioni EUTM Somalia, EUTM Mozambico e EUTM RCA (Repubblica Centrafricana) si concentrano sull'addestramento delle forze armate dei rispettivi Paesi, con l'obiettivo di migliorarne le capacità militari e contribuire alla stabilizzazione e alla sicurezza del territorio. EUFOR Althea è un'importante operazione di mantenimento della pace in Bosnia ed Erzegovina, avviata dall'Unione Europea nove anni dopo la fine della guerra per garantire un ambiente sicuro e stabile.
La Missione di Assistenza Militare dell'UE a favore dell'Ucraina (EUMAM Ucraina) rappresenta la risposta coordinata dell'Unione Europea per migliorare le capacità militari delle Forze Armate ucraine e potenziare la loro resilienza a lungo termine. L'obiettivo è soddisfare le esigenze di addestramento sia immediate che future, rafforzando gli sforzi dell'Ucraina nella difesa del suo territorio e nella conduzione di operazioni militari efficaci per contrastare le minacce provenienti dalla Russia. Infine, l'Unione Europea prevede anche iniziative di sicurezza e difesa nel Golfo di Guinea, comprendendo i Paesi della Costa d'Avorio, Benin, Ghana e Togo.
Da progetto di pace e baluardo di sicurezza
L'Unione Europea, un tempo celebrata come progetto di pace globale, ha visto la sua missione evolversi di fronte alle complessità del mondo moderno. Non più solo un progetto di pace, l'UE ora affronta sfide di sicurezza su più fronti, potenziando le sue capacità militari e adattandosi a nuove realtà geopolitiche. Attraverso lo Strumento europeo per la pace, l'Unione supporta militarmente vari paesi, rafforzando le loro forze armate ed evidenziano un impegno rinnovato per la sicurezza globale.
Questo cambiamento riflette un'UE consapevole delle pressioni di un presente instabile e dei pericoli emergenti. Sebbene possa sembrare distante dal progetto di pace per cui fu premiata con il Nobel, l'obiettivo finale rimane la salvaguardia della stabilità e della sicurezza internazionale. In un mondo sempre più complesso e interconnesso, l'UE continua a ridefinire il suo ruolo, bilanciando tradizione di pace e necessità di difesa.
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L'Autore
Valentina Cannito
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Unione Europea Strumento per la pace EPF Consiglio dell'Unione Europea