Nord Stream 1: geopolitica di un gasdotto al tramonto

La guerra del gas tra occidente e Russia

  Articoli (Articles)
  Federico Cortese
  16 luglio 2024
  4 minuti, 13 secondi

Il gasdotto è uno strumento di geopolitica: prepara il terreno degli scontri, come quello tra occidente e Russia, fortifica le alleanze, come quella storica Germania-Russia.

Per anni, il gasdotto Nord Stream, è stato un punto nevralgico di tensione tra l'occidente e la Russia. Questo corridoio energetico, che ha trasformato la Germania in un hub per il gas russo, ha trasportato miliardi di metri cubi di gas ogni anno, bypassando Paesi Baltici, Ucraina e Bielorussia. Il flusso ha rafforzato i legami tra Berlino e Mosca, suscitando preoccupazioni tra gli Stati Uniti e i membri orientali della NATO. L'invasione russa dell'Ucraina ha ulteriormente inasprito queste tensioni.

La storia del Nord Stream inizia nel 1997, con la collaborazione tra Gazprom e la finlandese Neste, finalizzata alla costruzione di un gasdotto dalla Russia alla Germania attraverso il Mar Baltico. Dopo anni di studi di fattibilità e diverse partecipazioni societarie, nel 2005 venne fondata la North European Gas Pipeline Company, che nel 2006 è diventata Nord Stream AG, assumendo la gestione del progetto.

Il 2011 fu l’anno di inaugurazione del gasdotto alla presenza dei più importanti capi di Stato, in testa Angela Merkel e Dmitrij Medvedev, segnando un nuovo capitolo nelle relazioni energetiche tra Europa e Russia e sollevando preoccupazioni negli Stati Uniti e nei Paesi dell'Europa orientale.

Il Nord Stream 1, con due linee parallele, collega Vyborg (Russia) a Greifswald (Germania), evitando i complicati passaggi in Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia. Questo tracciato offshore ha una capacità annua di 55 miliardi di metri cubi di gas. Una volta in Germania, il gas entra nella rete europea attraverso i gasdotti Opal e Nel, rendendo la Germania un nodo cruciale nella distribuzione del gas russo in Europa.

Nel 2011, gli azionisti del Nord Stream decisero di raddoppiare la capacità della conduttura. Nonostante le sanzioni europee a Gazprom dopo l'annessione della Crimea, nel 2015 venne firmato un accordo tra Gazprom e altre società europee per la costruzione di due nuove linee, portando la capacità totale a 110 miliardi di metri cubi all'anno.

Il progetto del Nord Stream 2, però, andò incontro a numerose opposizioni. Polonia, Paesi baltici e Stati Uniti vedevano nel raddoppio una minaccia alla sicurezza energetica europea e un rafforzamento del legame tra Mosca e Berlino. Nonostante queste resistenze, i lavori proseguirono fino al 2021, quando il cancelliere tedesco Olaf Scholz sospese la certificazione del gasdotto in risposta all'invasione russa dell'Ucraina.

Il Nord Stream 2, con i suoi 200.000 tubi di acciaio e cemento, segue un percorso simile al primo gasdotto, ma parte dalla stazione di compressione di Slavyanskaya, vicino a San Pietroburgo. Attraversa le acque finlandesi, svedesi, danesi e tedesche, concludendosi a Lubmin, in Germania. La costruzione di queste linee ha incontrato la ferma opposizione di vari Paesi e degli Stati Uniti, preoccupati per la crescente dipendenza europea dal gas russo.

Anche l’Ucraina e gli altri Paesi dell'Europa centro-orientale hanno espresso timori per la perdita di transito e proventi derivanti dal gas russo. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha definito il Nord Stream 2 una minaccia, prevedendo una perdita di 1,7 miliardi di euro all'anno per l'Ucraina.

Ma il posizionamento in guerra va rispettato e l'invasione russa dell'Ucraina ha cambiato il contesto. Gli Stati Uniti e i loro alleati europei hanno deciso di bloccare il progetto del Nord Stream 2 come risposta alle azioni russe. Victoria Nuland, sottosegretaria agli esteri USA fino a marzo 2024, ha dichiarato che il Nord Stream 2 è ormai "morto", rappresentando solo un "grosso pezzo di metallo in fondo al mare".

Il 26 settembre 2022, alcune esplosioni sottomarine hanno colpito sia il Nord Stream 1 che il Nord Stream 2, provocando fuoriuscite di gas vicino all'isola danese di Bornholm. Sebbene le cause esatte non siano ancora oggi state accertate e confermate dagli esperti, le autorità svedesi e russe hanno parlato di un’azione di sabotaggio. Mosca ha accusato le forze NATO, mentre il versante occidentale ha ipotizzato un auto-sabotaggio in “salsa sovietica”. Le indagini, ancora in corso, non hanno identificato con certezza di diritto i responsabili. 

La Cina ha richiesto un'indagine internazionale più ampia, mentre UEStati Uniti hanno negato ogni coinvolgimento.

Il Nord Stream, gigante che si avvia alla sua fase crepuscolare, rappresenta un elemento chiave nella geopolitica energetica europea, che simboleggia la complessa relazione tra Russia e occidente. Il progetto del Nord Stream 2, concepito per raddoppiare la capacità di trasporto del gas della Federazione, ha suscitato notevoli opposizioni e, alla fine, è stato bloccato per via dell'invasione dell’Ucraina. Ma le esplosioni del 2022 hanno aperto uno scenario inedito di guerra ibrida, allontanando sempre di più l’Europa dai rubinetti di Mosca, impegnata lungo la strada delle nuove alleanze del gas.

Mondo Internazionale APS - Riproduzione Riservata ® 2024

Condividi il post

L'Autore

Federico Cortese

Categorie

Europa

Tag

Russia Nord Stream Nord Stream 2 Unione Europea guerra ibrida European Union Hybrid War