Hubdate - ''Svizzera condannata dalla Cedu - Sentenza storica sui diritti umani''

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  19 April 2024
  4 minutes, 15 seconds

MIPP - Diritti umani

A cura di Martina Maria Bruselles, Junior Policy Analyst.

La Corte europea dei diritti dell'uomo (Cedu) ha emesso una sentenza di condanna nei confronti della Svizzera collegando, per la prima volta nella storia, la difesa del clima ai diritti umani.

Per la prima volta, infatti, la Cedu ha condannato la Svizzera per non aver preso sufficienti misure per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici, stabilendo una connessione diretta tra il rispetto degli obblighi climatici internazionali, stabiliti nell’accordo di Parigi, e il diritto al rispetto della vita privata e familiare sancito dall'articolo 8 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo.
Un gruppo di anziane signore (componenti dell’associazione Senior women for climate protection Switzerland) ha accusato la Svizzera di poca attenzione alla difesa dell'ambiente e all’aumento della temperatura globale.

La CEDU analizza i casi di Svizzera, Portogallo e Francia

I giudici della CEDU hanno analizzato tre casi: Francia, Svizzera e Portogallo.

La condanna della Svizzera

Il caso Verein KlimaSeniorinnen Schweiz and Others v. Switzerland rappresenta un momento significativo nella storia giuridica internazionale, poiché è stato il primo caso sul tema del cambiamento climatico esaminato dalla Grande Camera della Corte europea dei diritti dell'uomo.

L'associazione elvetica Senior women for climate protection Switzerland (Anziane per il clima Svizzera) e altri querelanti hanno presentato un ricorso chiedendo alla Corte di obbligare la Svizzera a intervenire per proteggere i loro diritti umani e ad adottare misure legislative e amministrative necessarie per evitare un aumento della temperatura media globale di oltre 1,5 gradi centigradi. Questo includeva l'applicazione di obiettivi concreti di riduzione delle emissioni di gas serra.

È importante notare che l'Italia ha partecipato a questo procedimento come terza parte, attraverso l'Avvocatura generale dello Stato, per sostenere la posizione della Svizzera. Questo indica un interesse internazionale diffuso nella questione e sottolinea l'importanza della causa sia per la Svizzera che per altri paesi.

Il fatto che la Cedu abbia esaminato questo caso e abbia emesso una sentenza in merito dimostra il crescente riconoscimento dell'interconnessione tra i cambiamenti climatici e i diritti umani nell'ambito del diritto internazionale. Questa decisione potrebbe avere un impatto significativo sulla futura giurisprudenza e sulle politiche ambientali degli Stati membri del Consiglio d'Europa e potrebbe essere un precedente importante per azioni legali simili in futuro.


Portogallo e Francia

Il caso Duarte Agostinho and Others v. Portugal and 32 Other States è un'altra importante azione legale che evidenzia il legame tra cambiamenti climatici e diritti umani. In questo caso, un gruppo di giovani portoghesi ha intentato una causa contro 32 Stati, incluso il Portogallo, accusandoli di non fare abbastanza per ridurre le emissioni di gas serra e affrontare i cambiamenti climatici.

Questo caso solleva la questione della responsabilità degli Stati nel proteggere l'ambiente e garantire un futuro sostenibile per le generazioni future. È significativo che il ricorso sia stato intentato non solo contro il Portogallo, ma anche contro altri 32 Stati, sottolineando l'ampiezza e l'urgenza della sfida climatica a livello globale.

Il caso Carême v. France, che ha come protagonisti l'ex sindaco di Grande-Synthe contro il governo francese, solleva la questione delle misure adottate dai governi nazionali per limitare il riscaldamento globale e affrontare i cambiamenti climatici. L'ex sindaco ha sostenuto che la Francia non ha preso misure sufficienti in questo senso.

Per Portogallo e Francia, la sentenza è diversa rispetto a quella della Svizzera: in entrambi i casi la CEDU ha archiviato i casi come irricevibili.

Cosa dovrà fare concretamente la Svizzera dopo la condanna?
La decisione della Corte europea dei diritti dell'uomo (Cedu) ha imposto alla Svizzera di versare all'associazione ricorrente 80.000 euro per le spese legali, oltre ad aumentare gli sforzi nella lotta al cambiamento climatico. Questo significa che la Svizzera sarà tenuta a intensificare le azioni e adottare misure più rigide per affrontare i cambiamenti climatici.

Il governo federale svizzero ha dichiarato che esaminerà attentamente la decisione della Cedu insieme alle autorità interessate. Saranno valutate le misure specifiche che la Svizzera dovrà adottare per il futuro. Alain Chablais, rappresentante del governo svizzero davanti alla Cedu, ha spiegato che ‘’spetta alle varie autorità del Paese analizzare il verdetto e delineare i modi’’ per rispondere alle richieste della Cedu. Tuttavia, ha anche precisato che ci vorrà del tempo per definire esattamente quali azioni saranno implementate.

La Svizzera - come gli altri stati che vorranno evitare percorsi simili - dovrà agire con maggiore urgenza e determinazione nella lotta contro i cambiamenti climatici, sottolineando l'importanza del rispetto degli obblighi internazionali in materia ambientale e dei diritti umani.

Sono nati nei precedenti giuridici
Come Greenpeace ha sottolineato, le decisioni della Grande Camera della Cedu su questi casi potrebbero stabilire un importante precedente nella giurisprudenza in materia di clima e diritti umani. È probabile che tali sentenze rappresentino una pietra miliare nel riconoscimento delle responsabilità degli Stati nel contrastare i cambiamenti climatici e proteggere i diritti umani, e potrebbero quindi essere utilizzate come riferimento per futuri casi giudiziari in materia ambientale.

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