La Green Monetary Policy della Banca Centrale Europea e il Green Bonds Market

  Focus - Allegati
  15 July 2022
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La Green Monetary Policy della Banca Centrale Europea e il Green Bonds Market

Francisco Durán Herrera


Abstract

Il cambiamento climatico sta mettendo sotto stress l'economia mondiale. Ha messo in evidenza una serie di problematiche quali la continuità delle catene di approvvigionamento, la diminuzione del PIL reale in conseguenza delle catastrofi naturali, la mancanza di risorse naturali, la produttività del lavoro, la deglobalizzazione, ed altre ancora. L'Unione Europea, attraverso le istituzioni che la compongono, ha risposto con l’European Green Deal e, in particolare, la Bance Centrale Europea ha annunciato la revisione della propria strategia e ha dichiarato apertamente il proprio impegno ad integrare i criteri di sostenibilità nel quadro di attuazione della politica monetaria. Nel seguente documento analizzeremo la posizione della BCE in merito al cambiamento climatico, il suo mandato legale e se realmente il compito di affrontare la crisi ambientale ricade all’interno delle sue competenze, per poi verificare la neutralità della politica monetaria e il mercato dei green bond.

I. Introduzione

Il cambiamento climatico sta esercitando stress sull'economia mondiale. Questo fenomeno, che possiamo definire come uno shock esogeno e asimmetrico (simmetrico nell'origine) mette in evidenza una serie di problematiche quali la continuità delle catene di approvvigionamento, la diminuzione del PIL reale in conseguenza delle catastrofi naturali, la mancanza di risorse naturali, la produttività del lavoro, la deglobalizzazione, ed altre ancora.

L'entità della crisi ha fatto sì che diverse organizzazioni si siano impegnate e coinvolte nell'affrontare questa sfida; l'Unione Europea (in seguito UE), attraverso le istituzioni che la compongono, ha risposto con l’European Green Deal. Nel gennaio 2020, la Commissione ha comunicato questa strategia che mira a trasformare l'UE in una società equa e prospera, con un'economia moderna, competitiva ed efficiente sotto il profilo delle risorse, senza emissioni di gas serra entro il 2050, in cui l'ambiente e la salute dei cittadini siano protetti e dove la crescita economica sia svincolata dall'uso delle risorse. (Banca Centrale Europea, 2020)

Nel luglio 2021, il Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea (in seguito BCE) ha annunciato, non senza critiche e dubbi, la revisione della propria strategia e ha dichiarato apertamente il proprio impegno ad integrare i criteri di sostenibilità nel quadro di attuazione della politica monetaria (Banca Centrale Europea, 2021b). L'obiettivo della BCE, in accordo con i Trattati, è la stabilità dei prezzi. Dato il suo obiettivo primario, la BCE fungerà da obiettivo secondario che sosterrà l'altra finalità della politica economica dell'Unione: in questo contesto che compare per la prima volta il cambiamento climatico. Inoltre, i cambiamenti nella temperatura nel globo e l’aumentata incidenza di catastrofi ambientali avranno effetti dannosi sul sistema dei prezzi, entrando direttamente nella sfera di interesse della BCE.

Nel seguente documento analizzeremo la posizione della BCE in merito al cambiamento climatico, il suo mandato legale e se è davvero di sua pertinenza il compito di affrontare la crisi ambientale per poi verificare la neutralità della politica monetaria e il mercato dei green bond.

II. Missione della Banca Centrale Europea

La BCE è l'autorità preposta alla conduzione della politica monetaria nell'eurozona, di cui ha il monopolio della gestione. Individua il suo mandato nel Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (in avanti TFUE). In particolare l’art. 127 (1) afferma che il mantenimento della stabilità dei prezzi è l'obiettivo primario della BCE, e prioritario rispetto ad altri che lo stesso articolo indica ed in seguito sancisce (2). Fatto salvo tale obiettivo, la BCE sostiene le politiche economiche generali dell'Unione al fine di contribuire al raggiungimento degli obiettivi sanciti dall'art. 3 del Trattato sull'Unione Europea (in seguito TUE).

L'articolo numero 3 del TUE (3) sancisce che l'Unione instaura un mercato interno. Si adopera per lo sviluppo sostenibile dell'Europa, basato su una crescita economica equilibrata e sulla stabilità dei prezzi, su un'economia sociale di mercato fortemente competitiva, che mira alla piena occupazione e al progresso sociale, e su un elevato livello di tutela e di miglioramento della qualità dell'ambiente. Essa promuove il progresso scientifico e tecnologico. Questo ultimo riferimento da spazio alla considerazione della componente ambientale nelle decisioni della BCE.

La decisione di considerare il fattore climatico nelle decisioni di politica monetaria non è stata priva di critiche. Un nutrito gruppo di esperti indicherebbe che l'obiettivo principale della BCE è il mantenimento della stabilità dei prezzi e che i problemi ambientali dovrebbero essere oggetto del programma di altre istituzioni. Precisano, inoltre, che un intervento del genere contrasta direttamente contro la neutralità del mercato perseguita dalla BCE.

III. L´Asset Pucharse Programme e cambiamento climatico

L´Asset Purchase Programme (in seguito APP) corrisponde ad uno strumento di politica monetaria non convenzionale introdotto nel 2014 con l'obiettivo di sostenere il meccanismo di trasmissione della politica monetaria e prevedere un quadro di aggiustamento per assicurare la stabilitá dei prezzi. Formano parte di questo programma il Corporate Sector Purchase Programme (CSPP), il Public Sector Purchase Programme (PSPP), l’Asset-backed Securities Purchase Programme (ABSPP) e il Third Covered Bond Purchase Programme (CBPP3)

Questa nuova forma di “quantitative easing” ha comportato l’ampliamento dei portafogli delle banche centrale di tutto il mondo, senza particolare considerazione del fattore ambientale nell’acquisto di beni. In particolare, il CSPP col suo disegno favorisce il finanziamento di società legate alle attività più inquinanti. Questa pratica dà origine a una "carbon bias", in quanto solitamente le società ad alta intensità di carbonio sono anche ad alta intensità di capitale, acquisendo così un peso maggiore nei mercati delle obbligazioni. (Matikainen, 2017)

Figura 1. APP acquisti netti cumulati, per programma





Fonte: Banca Centrale Europea

IV. Preferenza della BCE per High Carbon Bonds nel CSPP

Scegliendo le obbligazioni societarie, la BCE deve prendere decisioni di acquisto tra i settori. Anche l'allocazione degli acquisti secondo la struttura esistente del mercato obbligazionario è una decisione relativa alla distribuzione di capitale a quelle società particolarmente esposte ai mercati del debito. In questo modo si è verificata una sovra-allocazione de capitale negli high-carbon sectors e una sotto-allocazione negli low-carbon sectors. Matikainen et al. (2017) calcolano che il 62,1% degli acquisti di obbligazioni societarie della BCE (ai sensi del CSPP) sono stati perfezionati nel settore manifatturiero e nella produzione di elettricità e gas. Questi settori sono responsabili del 58,5 % delle emissioni di gas serra dell’area Euro, ma solo del 18% del valore aggiunto lordo dell’Eurozona.

Figura 2. Acquisti del CSPP della BCE, contributi al valore aggiunto lordo (GVA) dell'area dell'euro e alle emissioni di gas serra (anidride carbonica equivalente), per settore NACE






Fonte: (Matikainen, 2017), Data: 2017

V. Green Bond Markets

Quando si parla di green bonds, sorge l'eterno dibattito sulla loro definizione. Cos’è effettivamente un “green bond”? Quali caratteristiche dovrebbe possedere? Quali settori economici possono emetterne? Il timore di cadere nelle pratiche di green washing rende necessario stabilire criteri comuni. In ragione di ciò, i green bond sono definiti come obbligazioni destinate a finanziare progetti di investimento apportanti un beneficio ambientale, in opposizione alle obbligazioni legate alle industrie ad alta intensità di carbonio, che contribuiscono al riscaldamento globale. In tale rispetto, avremo la presenza di “brown bond”.

La Commissione ha tentato di rispondere alle domande citate nel paragrafo precedente con lo European Green Bond Standard (in seguito EUGBS), che stabilisce una serie di regole e parametri sia per privati che per l'autorità pubblica, attraverso i quali è possibile adoperare i green bond al fine di raccogliere fondi sui mercati dei capitali per finanziare investimenti. Questo standard di carattere volontario è una garanzia sia per gli emittenti che per gli investitori in green bond, soddisfacendo al contempo severi requisiti di sostenibilità e proteggendo gli investitori.

Dentro la norma proposta ci sono quattro requisiti chiave:

  • Allineamento della tassonomia: i fondi raccolti dall'obbligazione dovrebbero essere interamente assegnati a progetti allineati alla tassonomia dell'Ue;
  • Trasparenza: piena trasparenza su come vengono allocati i proventi dell'obbligazione attraverso requisiti di rendicontazione dettagliati;
  • Revisione esterna: tutti i green bond europei devono essere verificati da un revisore esterno per garantire la conformità al regolamento e l'allineamento tassonomico dei progetti finanziati;
  • Vigilanza sui revisori da parte dell'Autorità Europea degli Strumenti finanziari e dei Mercati (ESMA).

L'approvazione di questa iniziativa richiederebbe uno stretto allineamento con l'Accordo di Parigi del 2015 e i criteri della tassonomia dell'UE, creando un regime per la registrazione e la supervisione dei revisori esterni. L'EUGBS stabilirà un nuovo parametro di riferimento per i green bond a cui possono essere confrontati altri standard di mercato, potenzialmente cercando di allinearli.

Attualmente, l'EUGBS è in fase di prima lettura nelle mani del Consiglio dell'Unione Europea inquadrata nel procedimento legislativo ordinario.

Parallelamente, esistono altre certificazioni verdi che possono essere ottenute da vari enti. Ad esempio, la certificazione nell'ambito del Climate Bonds Standard della Climate Bonds Initiative, definita come uno schema di etichettatura per obbligazioni, prestiti e altri strumenti di debito. Rigorosi criteri scientifici assicurano che ciò sia coerente con gli obiettivi dell'accordo di Parigi, come la limitazione del riscaldamento globale al di sotto di 2 gradi. Lo Schema è utilizzato a livello globale da emittenti obbligazionari, governi, investitori e mercati finanziari per dare priorità agli investimenti che contribuiscono realmente ad affrontare il cambiamento climatico.

A Gennaio 2022, essa gestisce un volume di debito certificato su 451 strumenti equivalenti a 218 miliardi di dollari, utilizzando i tassi di cambio alla data di emissione.

VI. Incentivi alle imprese per intraprendere progetti verdi

Dopo aver analizzato l'incorporazione dei criteri di sostenibilità nella politica monetaria della BCE e il funzionamento del mercato dei green bond, è importante evidenziare i vantaggi e gli incentivi offerti alle imprese private, nella loro scelta di perseguire la strada della green economy. Essi sono finanziari, fiscali, di marketing e di crescita.

1. Crescita del Green Bond Market: il mercato dei green bond ha visto una crescita esponenziale. A dicembre 2020, aveva già accumulato 1 trilione di dollari di emissioni dall’apertura del mercato nel 2007. La pratica ha iniziato a prendere il via nel 2014. Da allora ha chiuso ogni anno ai massimi storici. Questa crescita, insieme alle policy e ai trattati che le nazioni stipulano, suggeriscono che la preferenza per gli strumenti verdi sarà maggiore e che gli investitori preferiranno sempre più progetti di questo tipo.

Figura 3. Emissioni annuali delle green bond






Fonte: Bloomber New Energy Finance

2. Green Tax: attraverso la fissazione di un prezzo per i costi sociali si promuove scoraggiare lo sviluppo di progetti inquinanti.

3. L'UE finanzia la transizione verde: essa rappresenta un'importante opportunità per l'industria europea. L'UE finanzia attraverso le seguenti iniziative.

Just Transition Mecanism: un totale di 65-75 miliardi di euro sono stati stanziati per affrontare gli effetti sociali ed economici del cambiamento verso un'economia verde, concentrandosi sulle regioni, sulle industrie e sui lavoratori. Questa iniziativa si divide in tre rami.

Il Just Transition Fund, dal quale 17,5 miliardi dovrebbero mobilitare circa 30 miliardi in progetti concentrati su energia pulita e rinnovabile, riqualificazione di persone in cerca di lavoro, miglioramento dell'economia circolare e ripristino del territorio e altro, il Just Transition Scheme e gli strumenti di prestito del settore pubblico.

Modernisation Fund: tra il 2021 e il 2030, saranno destinati circa 14 miliardi a 10 lower-income member states. Questo fondo sarà finanziato attraverso la vendita all'asta di quote nell'ambito del EU Emissions Trading System (in avanti EU ETS).

Innovation Fund: tra il 2020 e il 2030, circa 10 miliardi saranno forniti per sviluppare tecnologie innovative a basse emissioni di carbonio in tutti gli Stati membri. Questo fondo sarà finanziato attraverso la vendita all'asta di almeno 450 milioni di quote nell'ambito dell'EU ETS.

4. Percezione Pubblica: secondo l’Eurobarometro, i cittadini europei identificano il cambiamento climatico come il problema più grave che il mondo deve affrontare. Il 93% dei cittadini dell'UE considera il cambiamento climatico un problema serio e il 78% lo vede come un problema molto serio. Il 90% degli intervistati - e almeno tre quarti in ciascuno Stato membro - concorda sul fatto che le emissioni di gas serra dovrebbero essere ridotte al minimo, compensando al contempo le emissioni rimanenti, al fine di rendere l'economia dell'UE a impatto climatico zero entro il 2050.

VII. Conclusioni

Il fattore climatico è e sarà considerato dalla BCE nella gestione della sua politica monetaria. Lo hanno dimostrato le dichiarazioni della presidente Christine Lagarde, per la sua chiarezza nel sottolineare che l'obiettivo principale, in armonia con il suo mandato, è la stabilità dei prezzi. Pertanto, l’impegno sul cambiamento climatico della BCE è di natura sussidiaria e perseguito finché sarà coerente con il target inflazionario.

Sembra ragionevole aspettarsi che questo nuovo indirizzo della BCE abbia un effetto importante sui mercati, dove le attività a basse emissioni di carbonio incontreranno sempre condizioni di credito più facili. I concorrenti ad alte emissioni di carbonio saranno progressivamente penalizzati.(Fitch Ratings, 2021)

Inoltre, la crescita vissuta dal mercato dei green bond e l'interesse della BCE ad avere nel loro portafoglio questa tipologia di strumenti, oltre agli obblighi internazionali espressi nei vari trattati internazionali in materia, motivano la transizione verde delle industrie. L'Unione Europea, attraverso le sue diverse istituzioni, ha deciso di sostenere e finanziare il passaggio a una green economy. Il problema in questione è diventato di interesse primario per i cittadini europei e non, sempre più consapevoli delle conseguenze negative del cambiamento climatico e sempre più partecipi nel portare avanti tutte le azioni possibili per contrastarlo.

VIII. Bibliografia e Classificazione delle fonti

Badenhop. (2022). “Green Bonds: an assessment of the proposed EU Green Bond Standard and its potential to prevent greenwashing”. European Parliament Study, pp. 14-34, Disponibile presso: https://www.europarl.europa.eu... [Ultimo acceso: 11 Luglio 2022] (B-1)

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Banca Centrale Europea (2021 b). “To be or not to be “green”: how can monetary policy react to climate change?”. Ocassional Paper Series, Disponibile presso: https://papers.ssrn.com/sol3/p... [Ultimo acceso: 11 Luglio 2022] (A-1)

Comissione Europea (2020). “Communication from the Comission to the European Parliament, the Council. the European Economic and Social Committee and the Committee of regions”. European Green Deal Investmen Plan, Disponibile presso: https://ec.europa.eu/commissio... [Ultimo acceso: 11 Luglio 2022] (A-1)

Fitch Ratings. (2020). “ECB's Green Bonds Buying to Boost Eligible Issuers' Liquidity”. Disponibile presso : https://www.fitchratings.com/research/banks/ecb-green-bonds-buying-to-boost-eligible-

issuers-liquidity-09-07-2020 [Ultimo accesso: 11 Luglio 2022]

Lagarde C. (2020). “Climate change and the financial sector”, Discorso, Disponibile presso: https://www.ecb.europa.eu/pres... [Ultimo acceso: 11 Luglio 2022] (A-1)

Matikainen, Campiglio, Zenghelis (2017). “The climate impact of quantitative easing”, Policy Paper, Disponibile presso: https://www.lse.ac.uk/grantham... content/uploads/2017/05/ClimateImpactQuantEasing_Mtikainen-et-al.pdf [Ultimo acceso: 11 Luglio 2022] (B-1)

Schoenmaker D. (2021). "Greening monetary policy". Climate Policy, Disponibile presso: https://doi.org/10.1080/146930... [Ultimo acceso: 11 Luglio 2022] (B-1)

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