Missile age: base industriale e nuovi impieghi dell'arma missilistica

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  16 November 2023
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Abstract.

L'analisi si propone di esaminare l'industria missilistica concentrandosi sulla complessità della base industriale che supporta lo sviluppo, la produzione e l'impiego di missili cruise e balistici. L'obiettivo è fornire gli elementi per fondamenta per la disamina delle dinamiche geopolitiche presenti che caratterizzano questo settore strategico, delineando le principali sfide e le tendenze emergenti. In particolare, si mira a offrire una visione dettagliata delle interazioni tra i principali europei e globali, le implicazioni sulla sicurezza internazionale e le prospettive future per lo sviluppo e di tali tecnologie missilistiche nella regione europea.

Autore, Matteo Frigoli, Head Researche Ares Difesa&Sicurezza, M.I. G.E.O.




Fin dalla loro concezione i missili sono stati un formidabile strumento di proiezione del potere statale. I missili forniscono ai loro operatori un mezzo per proiettare potenza su lunghe distanze. Per un periodo considerevole di tempo lo strumento missilistico fu concepito in stretta connessione con il ruolo di vettore di armi nucleari, soprattutto a causa della scarsa precisione dei primi vettori missilistici.

Attualmente, grazie al rilevante sviluppo tecnologico nel campo, gli elementi della precisione, portata, manovrabilità e velocità del vettore missilistico hanno subito un considerevole sviluppo; tanto che lo strumento missilistico è ad oggi un’importante opzione di attacco di obiettivi nemici nei conflitto armati. Inoltre è da evidenziare come il vettore missilistico non sia un’arma formata singolarmente dal missile ma è bensì parte di un complesso sistema d’arma che è composto dallo stesso missile in connessione con diversi sensori (come, ad esempio, radar e sistemi guida) che ne accrescono l’efficienza.

Un’avanzata tecnologia missilistica è oggi un prerequisito dell'inventario militare moderno. Dai missili anti-aerei e anti-carro, alle armi aria-aria e aria-terra a corto, medio e lungo raggio, i missili costituiscono ora un elemento centrale delle forze armate nazionali più capaci.

A livello globale, la crescente adozione di tecnologie missilistiche avanzate è in gran parte alimentata dalla loro riconosciuta efficacia militare, la quale ha portato molti paesi a investire nello sviluppo e nell'acquisizione di questi sistemi per rafforzare le proprie capacità difensive.

Un caso emblematico che ha determinato l’emersione di questa tendenza, a titolo esemplificativo, è stato l'uso da parte degli Stati Uniti e dei suoi alleati di missili "precisione" durante le guerre del Golfo. L’efficacia dei sistemi missilistici ha colpito sia gli alleati degli USA sia i relativi competitor. Infatti, gli stati con una base industriale avanzate nel settore della difesa hanno sviluppato in modo indipendente di tali armi anche in collaborazione con una nazione partner, mentre un numero più ampio di nazioni ha scelto la via dell’acquisizione dai produttori.

Ad esempio, dagli anni ‘90, l'Europa ha cominciato lo sviluppo di tre missili da crociera a testata convenzionale e uno a testata nucleare avio lanciati: lo SCALP EG/Storm Shadow anglo-francese, il Taurus KEPD-350 tedesco, il SOM turco e il sistema nucleare francese ASMPA. I primi tre sono progetti missilistici subsonici, mentre l'ASMPA ha una velocità di crociera di circa Mach 3. I missili SCALP EG/Storm Shadow e Taurus sono stati esportati in Europa, Medio Oriente e, nel caso del Taurus, nell'Asia-Pacifico. A livello europeo, lo sviluppo di missili da crociera con diverse capacità riflette l'impegno del continente nella ricerca e nello sviluppo di tecnologie militari avanzate. Da parte USA, il missile da crociera aereo AGM-158 JASSM degli Stati Uniti è stato acquistato in Europa da Finlandia e Polonia, con l'Australia come cliente nell'Asia-Pacifico. A livello europeo, lo sviluppo di missili da crociera con diverse capacità riflette l'impegno del continente nella ricerca e nello sviluppo di tecnologie militari avanzate.

Cina e Russia hanno esportato missili da crociera nell'Asia-Pacifico, ma tendenzialmente per il ruolo anti-nave. Pechino e Mosca hanno inoltre fornito supporto tecnico per lo sviluppo nazionale o per varianti di sistemi già sviluppati, come la versione indiana del missile russo 3M55 Onyx (SS-N-26) denominato Brahmos (IISS, 2022). Cina e Russia, oltre a esportare missili da crociera nella regione dell'Asia-Pacifico, hanno anche fornito supporto tecnico a nazioni partner o partecipato allo sviluppo di varianti locali di sistemi già esistenti. Questo sottolinea l'importanza della collaborazione internazionale nella promozione delle capacità tecnologiche e della sicurezza regionale (Ibid).

L’Europa e la carenza industriale nel settore missilistico: vulnerabilità a lungo termine?

Come già detto più sopra, le armi da attacco a lungo raggio sono di grande utilità nella conduzione delle guerre. La capacità di impegnare bersagli a profondità operativa e strategica consente in modo critico la conduzione di manovre offensive e difensive, plasmando le condizioni per la vittoria sul campo di battaglia.

In Europa, la situazione di conflitto in Ucraina, ha fatto emergere come a causa di una carenza strutturale e diverse priorità di approvvigionamento, gli stati europei hanno a lungo ignorato il ruolo dei sistemi d’arma missilistici nella guerra moderna. Ciò ha comportato che gli arsenali missilistici europei non siano adeguati per una guerra ad alta intensità.

In effetti, i missili soddisfano una vasta gamma di funzioni tattiche, operative e di livello strategico, conferendo allo stato possessore una capacità versatile. Queste armi consentono all'attaccante di minacciare obiettivi nel teatro operativo, potenzialmente estendendosi fino al territorio avversario, e forniscono agli stati possessore di armi da attacco a lungo raggio un forte potere coercitivo a livello politico. I benefici legati a una forza di attacco missilistica capace sono da considerare quindi significativi. Come già evidenziato, non sorprende quindi che un numero crescente di stati stia investendo sui vettori missilistici come capacità chiave nelle loro strategie militari (Hoffman 2022).

Numerose criticità sono apparse soprattutto con gli eventi legati al conflitto ucraino e alla necessità di rifornire di diversi sistemi d’arma l’esercito ucraino. Dall’altra parte, ben prima della guerra in Ucraina, la Russia è riuscita ad acquisire una considerevole capacità di attacco a lungo raggio (Jones 2022). La Cina ha acquisito un diversificato arsenale di attacco a lungo raggio, schierando oltre 2.200 missili da crociera e balistici convenzionali e oltre 800 piattaforme di lancio di missili che potrebbero svolgere un ruolo chiave in un'eventuale contingenza riguardante Taiwan (ibid). Gli Stati Uniti, invece, si sono impegnati in uno sforzo industriale che ha determinato la rapida crescita della produzione di missili negli ultimi anni, includendo capacità di lancio da superficie e da aria, e continuano ad ampliare il loro arsenale di attacco a lungo raggio (Hoffmann 2023). Inoltre, diversi altri stati, come il Giappone e l'Iran, hanno compiuto sforzi per potenziare i loro arsenali di attacco a lungo raggio al fine di dissuadere operazioni di potenze avversarie nelle rispettive regioni.

In confronto a questa espansione globale di missili, l'approccio europeo alle armi da attacco a lungo raggio è stato sottodimensionato rispetto alle attuali necessità. Prima della guerra in Ucraina, le armi da attacco a lungo raggio non occupavano un ruolo prominente nelle strategie militari della maggior parte degli stati europei della NATO. Anche dopo l'annessione della Crimea nel 2014, gli stati europei non hanno compiuto sforzi concertati per accrescere i loro arsenali di attacco a lungo raggio.

Ciò è rilevante in quanto un avanzato arsenale missilistico offre notevoli vantaggi militari e politici, specialmente nel teatro europeo. Infatti, la natura relativamente compressa della geografia europea comporta che i missili da attacco possono teoricamente raggiungere un più ampio insieme di obiettivi con maggiore facilità. Inoltre, in caso di attacco, gli arsenali missilistici potrebbero fungere come una rapida forma di reazione per interrompere rapidamente le linee di approvvigionamento nemiche o neutralizzare concentrazioni di truppe.

Le capacità numeriche nel teatro europeo.

È stato rilevato che nel 2023, gli stati europei della NATO disponevano complessivamente un arsenale di circa 3.000 sistemi missilistici (Hoffmann 2023). La stima comprende capacità di lancio da aria e da superficie, inclusi sia missili da crociera che balistici con una gittata di 150 chilometri o superiore.

La stragrande maggioranza delle attuali armi da attacco a lungo raggio in Europa consiste in missili da crociera aviolanciati, come lo Storm Shadow/SCALP-EG britannico-francese, il KEPD 350 Taurus tedesco-svedese e il Joint Air-to-Surface Standoff Missile americano. Solo Francia e Regno Unito dispiegano una capacità di lancio di missili da crociera da superficie e sottomarina, mentre un numero limitato di stati dispone anche di missili balistici a breve gittata.

Il numero totale potrebbe essere fuorviante, poiché il numero di capacità operative, rispetto ai sistemi stoccati, potrebbe essere inferiore. In Germania, ad esempio, solo circa 150 dei 600 missili da crociera Taurus sono dichiarati operativi. È improbabile che i dati di efficienza operativa tedeschi siano rappresentativi dello stato complessivo delle capacità europee di attacco a lungo raggio. Tuttavia, estrapolando dai dati precedenti sulla prontezza dell'equipaggiamento difensivo europeo, è ragionevole presumere che l'efficienza operativa complessiva sia inferiore al 100 percento.

Le riserve di missili variano da paese a paese, con alcune eccezioni. Ad esempio, la Turchia ha acquisito una considerevole capacità di attacco a lungo raggio nell'ultimo decennio, che continua a migliorare sia in termini di dimensioni che di qualità dell'arsenale. Inoltre, diversi stati europei hanno recentemente siglato accordi ad hoc per procurarsi sistemi di missili e razzi a seguito dell’osservazione dell’utilizzo di queste armi da parte dell'Ucraina contro la Russia sul campo di battaglia (EUCOM 2021).

Ciò include i Paesi Bassi, che hanno annunciato l'intenzione di procurarsi una triade di attacco a lungo raggio convenzionale equipaggiando le proprie navi da superficie e sottomarine, nonché la flotta di aeromobili da combattimento con armi da attacco a lungo raggio prodotte negli Stati Uniti. Inoltre, i paesi baltici e la Polonia hanno stipulato contratti per la fornitura di sistemi di artiglieria missilistica e munizioni a lungo raggio, tra cui missili a corto raggio americani e sudcoreani (ibid).

Le capacità di attacco in Europa sono in ritardo rispetto alle esigenze operative, soprattutto per quanto riguarda una componente dedicata di attacco a lungo raggio a terra. Questo è particolarmente vero per i quattro maggiori stati europei per PIL - Francia, Germania, Italia e Regno Unito.

Inoltre, gli arsenali limitati di missili in Europa saranno ulteriormente sotto pressione a causa delle richieste di fornire all'Ucraina la propria capacità di attacco a lungo raggio. L'Ucraina ha infatti negoziato con gli Stati Uniti per diversi mesi riguardo alla fornitura di missili balistici a breve gittata ATACMS.

Nel complesso, i paesi europei si trovano di fronte ad una evidente carenza e vulnerabilità in questo settore. Le attuali riserve di capacità missilistiche sembrano essere insufficienti per affrontare una futura guerra ad alta intensità. Inoltre, la domanda ucraina per questo tipo di armi rafforzerà ulteriormente le carenze esistenti. Di conseguenza, è necessario un nuovo approccio europeo alle capacità di attacco a lungo raggio.

Un esempio del fattore distanza-velocità. Fonte: adattata da barries, douglas. “Trends in Missile Technologies.” IISS. Accessed November 15, 2023. https://www.iiss.org/online-analysis/online-analysis/2019/03/trends-in-missile-technologies/.



Una base per supplire alla carenza presente?


Per uscire dal suo dilemma missilistico, l'Europa ha bisogno di una strategia missilistica. Questa strategia dovrebbe concentrarsi sulla mobilitazione e sulla collaborazione dell'industria della difesa europea, che a volte è frammentata.

Il principale attore nell'industria missilistica europea è il gruppo europeo di armamenti MBDA (di proprietà di Airbus, BAE Systems e Leonardo), le cui ramificazioni nazionali gestiscono impianti di produzione di missili e centri di ricerca e sviluppo in Francia, Germania, Italia, Spagna e Regno Unito. A loro volta, le filiali nazionali di MBDA possiedono un considerevole numero di piccole aziende che agiscono come fornitori di parti critiche, tra cui motori missilistici, testate e tecnologia dei sensori. Questa rete di produzione missilistica centrata su MBDA è integrata da diversi altri attori nazionali, tra cui la tedesca Diehl, la norvegese Kongsberg e la svedese SAAB, tra gli altri.

In generale, l'industria missilistica europea è già caratterizzata da un grado relativamente elevato di cooperazione, come indicato da diversi progetti missilistici europei, anche al di là dei confini dei gruppi. La sfida sarà promuovere una maggiore integrazione tra le nazioni per sostenere il riarmo missilistico europeo. Ciò è necessario considerando che la massiccia crescita delle capacità di attacco a lungo raggio degli Stati Uniti nell'ambito della preparazione a un conflitto con la Cina assorbirà la stragrande maggioranza della capacità industriale americana in questo settore. Pertanto, è probabile che l'industria statunitense non possa essere coinvolta nella misura necessaria per superare le debolezze europee nel dominio dei missili entro un periodo ragionevole. Inoltre, ha senso dal punto di vista della politica industriale e dell'autonomia strategica mantenere la quota più grande possibile di competenze e produzione legate ai missili in Europa (Hartley 2019).

Per mobilitare le industrie della difesa e ricapitalizzare gli arsenali missilistici, gli stati europei dovrebbero adottare una strategia che di seguito verrà delineata. In primo luogo, dar luogo ad un programma di acquisizione delle capacità missilistiche esistenti, come i missili da crociera Storm Shadow/SCALP-EG britannico-francesi o il Taurus KEPD 350 tedesco-svedese per attacchi terrestri. Diversi stati europei già dispiegano questi sistemi, sono attualmente in fase di ricezione o potrebbero effettuare un ordine a breve (Hoffmann 2023). In particolare, questi sistemi missilistici sono già integrati nelle forze armate di diversi stati europei, e le linee di produzione sono attualmente aperte o potrebbero aprirsi presto.

Ad esempio, la Grecia è attualmente in fase di ricezione dei missili da crociera SCALP-EG come parte di un pacchetto più ampio dalla Francia per i suoi Rafale. Secondo contatti industriali, la Germania potrebbe effettuare un ordine per un secondo lotto di missili da crociera Taurus, potenzialmente al termine dell'integrazione del sistema con la flotta di Eurofighter della Germania. Altri stati che già dispiegano sistemi di missili da crociera Storm Shadow/SCALP-EG e Taurus (Francia, Italia, Regno Unito, Spagna), o che hanno considerato l'acquisto di tali sistemi in passato (ad esempio, la Svezia), dovrebbero valutare l'opportunità di seguire l'esempio per aumentare l'ordine complessivo (Cetiner,2023).

Mentre questi sistemi d'arma non rappresentano ad oggi la generazione più moderna delle capacità missilistiche di attacco terrestre, hanno dimostrato il loro valore sul campo di battaglia ucraino. Inoltre, potrebbero fungere da sistema d’arma di transizione mentre le capacità di prossima generazione vengono sviluppate.

In secondo luogo, è evidente la necessità di sforzo più mirato verso lo sviluppo di future capacità di attacco a lungo raggio. Infatti, Stati Uniti e Cina stanno lavorando a pieno ritmo sulle capacità di attacco a lungo raggio di prossima generazione, compresi i progetti ipersonici, mentre gli sforzi di sviluppo europei sembrano più prudenti.

A titolo di esempio, da diversi anni, Francia e Regno Unito collaborano nel programma Future Cruise/Anti-Ship Weapon, che dovrebbe sostituire le capacità di missili da crociera anti-nave e di attacco terrestre attualmente in servizio nelle Forze Armate britanniche e francesi a partire dal 2028. L'Italia ha annunciato di recente che si unirà al programma (Aviation week, 2023). La Germania potrebbe considerare di seguire questa strada dato che questi paesi condividono già un'industria missilistica europea integrata con il gruppo europeo di missili MBDA.

Prospettive future del sistema d’arma missilistico

Un punto rilevante dell’analisi è l’osservazione del contesto ucraino. Il dominio aereo appare più contestato di quanto si potesse immaginare. Nello sviluppo della prossima generazione di armi d'attacco a lungo raggio europee, gli Stati dovrebbero prestare attenzione alle diverse lezioni apprese dalla guerra in corso in Ucraina. Ad esempio, i missili cruise subsonici sembrano essere più vulnerabili alle difese aeree di quanto precedentemente supposto, almeno contro un avversario dotato di una rete di difesa aerea e missilistica capace. Le future capacità di attacco a lungo raggio dovrebbero quindi porre un'enfasi su una migliore capacità di evasione, manovrabilità e potenzialmente velocità più elevate (IISS 2023).

Inoltre, secondo alcuni osservatori, quando si considerano le tendenze di sviluppo, si prevede che la prossima generazione di missili subiranno un miglioramento nella resistenza contro le interferenze dei loro sistemi di guida. In Ucraina i sistemi di guerra elettronica limitano le capacità sensoristiche di guida dei vettori missilistici (Sinovets, 2023). I missili balistici sono già dotati e continueranno a incorporare esche sempre più sofisticate per confondere i missili intercettori incaricati di neutralizzarli. Inoltre, è ipotizzato che l'efficacia dei missili balistici sarà ulteriormente migliorata attraverso una migliore manovrabilità ottenuta mediante traiettorie di volo balistiche depresse che, sfruttando le forze aerodinamiche durante la fase terminale del volo, consentiranno l'esecuzione di diverse manovre. Ciò consentirà di renderli ancora più difficili da contrastare da parte dei sistemi di difesa aerea (Materak 2023). In aggiunta, gli Stati sforniti di un’avanzata tecnologia missilistica potrebbero dedicarsi alla modifica relativamente economica dei sistemi missilistici esistenti al fine di trarne un vantaggio.
Infine, un ultimo trend da non sottovalutare ed osservato è quello per cui i conflitti prolungati sono caratterizzati dall'esaurimento progressivo delle scorte di missili. Questa situazione è evidente nella guerra in corso in Ucraina, in particolare nelle azioni delle Forze Armate russe. Con la diminuzione delle scorte di missili da terra a terra, i russi hanno scelto di riutilizzare i missili da terra a aria, in particolare i sistemi di difesa aerea S-300 e S-400, per impegnare obiettivi terrestri. Sebbene questi missili siano meno efficaci rispetto ai missili convenzionali da terra a terra delle stesse dimensioni, servono a compensare il conseguente vuoto di capacità.


Bibliografia:

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