Caleidoscopio cambierà il nostro modo di fruire le serie TV?

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  Jacopo Cantoni
  26 January 2023
  4 minutes, 43 seconds

Sembra tardi parlare di Caleidoscopio ma sono sicuro che in realtà non lo sia. Pensiamo ad alcune tappe del percorso della fruizione dell’audiovisivo:

Fine Ottocento/Primi del Novecento il pubblico pagava per vedere un programma che conosceva solo per nome e composto da un insieme variegato di “vedute” ovvero film della durata di meno di un minuto.

Nel corso degli anni successivi il programma si trasforma e diventa proiezione di una singola pellicola di cui quindi si poteva conoscere il cast e la trama permettendo allo spettatore di decidere più consapevolmente cosa andare a vedere.

Quando nasce la TV e le emittenti televisive, come già detto nell’articolo precedente, incomincia la fase in cui, seduti comodamente sul divano, si può scegliere cosa vedere, sempre in base a ciò che viene trasmesso.

Quando nascono i videoregistratori la possibilità di inserire le cassette amplia infinitamente la possibilità di decisione intorno alla visione film tanto che con la nascita di grosse catene come Blockbuster in cui si poteva noleggiare o comprare un prodotto cinematografico per guardarlo come e quando si voleva comodamente a casa.

Il passo successivo sono le piattaforme streaming che tolgono ogni limite agli abbonati. Si può vedere tutto quello che si vuole, quando si vuole e dove si vuole, ovviamente è un iperbole perché dipende dalla disponibilità del catalogo del servizio streaming e la connessione o lo scaricamento del prodotto. Vero è che i maggiori di adesso, Netflix, Disney+, Amazon, Apple TV, Hulu e altri hanno comprato i diritti di praticamente tutti i film.

Proprio da qui parte la mia riflessione, c’è un altro “scalino” che l’intrattenimento audiovisivo può fare per dare ancora più libertà alla visione spettatore?

Caleidoscopio è un primo, appassionante e mediamente riuscito tentativo. L’idea è quella di creare un storia in cui gli episodi, in questo caso particolare nove, possono essere visti nell’ordine che più aggrada lo spettatore. Smentisco i molti che hanno pensato alla possibilità di "riscrivere la storia” attraverso il diverso ordine di visione. L’assetto con cui li si guarda non modifica il risultato ma solo quali avvenimenti e accadimenti si scoprono prima. Qual è, secondo me, il problema?

Chi inizia la serie la fruirà come “nuova” solo la prima volta, riguardarla e cambiare l’ordine degli episodi non ci permette di avere un diverso effetto sorpresa perché sappiamo già delle cose che non dovremmo sapere per dire “wow”. Questo significa che non conta nulla ai fini del discorso proposto sopra? Direi proprio di no. Le piattaforme che sempre di più ci portano ad una visione individuale dei vari prodotti aumenta però lo scambio relazionale. Sarà comune dopo aver visto una serie uscire e parlarne con gli amici, Caleidoscopio permette a tutti di dare la propria opinione o di azzardare delle conseguenze che chi non ha ancora fatto esperienza di una confessione o di un accadimento non potrebbe mai fare e questo è molto interessante portando una sovrapposizione di possibili scenari (che come detto culminano in un finale comune).

Per il mio primo percorso sono partito dal giallo sono andato al viola per incontrare il blu, l’arancione, il rosso e il complementare, verde per finire con il rosa e il bianco, ah e ovviamente il nero come primo, è l’introduzione e vi spigherà quello che ho detto sopra.

La trama è molto semplice ma gli intrecci tra i personaggi e le storyline la rendono intrigante. Tutto ruota attorno ad un colpo che consiste nel rubare 7 miliardi di dollari in obbligazioni alla “Triade” ovvero a tre degli uomini più potenti del mondo.

Ogni colore è legato ad un momento differente della storia dei personaggi, di seguito lo schema in ordine cronologico rispetto al colpo:

Nero: Introduzione

Viola: 24 anni prima

Verde: 7 anni prima

Giallo:

Arancione: 3 settimane prima

Blu: 5 giorni prima

Rosso: La mattina

Bianco: Il colpo

Rosa: 6 mesi dopo

Tralasciando dei grossolani errori di continuità, ovvero tutti quegli errori che vengono fatti scegliendo due take differenti della stessa scena e non assicurandosi che la posizione degli oggetti sia la stessa, la serie mi ha stupito soprattutto nel finale in più un particolare mi ha dato molto da pensare infatti le fazioni che si scontrano sono 3, l’azienda che subisce il colpo (SLS), la squadra di rapinatori e l’FBI. Di ognuno si può trovare un centro di gravità ovvero un capo, il personaggio che “tira le fila”. Per quanto riguarda la SLS è senza ombra di dubbio Roger Salas, il proprietario, il cui cognome è palindromo, per i rapinatori ho pensato durante tutta la visione che fosse quel personaggio Ava mentre il finale mi ha smentito convincendomi di Hannah entrambi nomi palindromi e l’ultima Nazan, l’investigatore dell'FBI che tenta di fermare l’operazione, ancora una volta palindromo. È forse un messaggio da parte della produzione per dirci che anche cambiando l’ordine degli episodi il risultato non cambia? Io credo proprio di sì e questo ci riporta alla domanda di prima, allora ha davvero senso questo nuovo scalino verso una maggiore libertà della visione? Probabilmente sì o probabilmente no, la storia dell’anziano cinese ci direbbe che bisogna solo aspettare un altro giorno e soprattutto altre serie così.

Nel frattempo scegliete il vostro percorso e sciogliete l’intrigo perché un colpo da 7 miliardi di dollari non si vede tutti i giorni. Buona visione



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Fonte immagine: https://unsplash.com/it/foto/ONtKHht3aOE

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L'Autore

Jacopo Cantoni

Laureato in Cinema presso l'Alma mater Studiorum di Bologna, mi cimento nella scrittura di articoli inerenti a questo bellissimo campo, la Settima Arte. Attualmente frequento il corso Methods and Topics in Arts Management offerto dall'università Cattolica del Sacro Cuore.

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