A cura del Dott. Pierpaolo Piras, Specialista in Otorinolaringoiatria e componente del Comitato per lo Sviluppo di Mondo Internazionale APS
L’organismo umano mostra al suo interno una grande presenza di batteri con effetto positivo per la salute, insieme ad altri di natura patogena. I “probiotici” sono un esempio di batteri benefici, poiché mantengono l’organo intestinale sano e funzionante in maniera corretta.
Tali agenti probiotici fanno parte del “microbioma”, il quale è rappresentato da una popolatissima comunità di microbi che lavorano in sinergia positiva per mantenere sano l’organismo.
Tuttavia, affinché un qualsiasi microbo possa essere definito come “probiotico”, deve presentare le seguenti caratteristiche:
- Può essere isolato dall’organismo umano
- È capace di sopravvivere all’azione dei potenti enzimi digestivi agenti nell'intestino dopo essere stato ingerito con l’alimentazione
- Giova alle condizioni di salute secondo modalità fisiologiche vastamente dimostrate scientificamente.
I tipi più comuni ed efficaci di batteri probiotici sono i seguenti:
Lactobacillus : è un probiotico comune presente negli alimenti fermentati. Lo yogurt è il più conosciuto.
Bifidobacterium : questo probiotico si trova in alcuni latticini e aiuta ad alleviare i sintomi della “sindrome dell'intestino irritabile”.
Saccharomyces boulardii : anche questo è un lievito, presente in molti alimenti probiotici.
Gli stessi probiotici si possono trovare anche in numerosi preparati cosiddetti “integratori”.
Il microbiota intestinale è composto non solo da batteri “buoni” ma pure da batteri “cattivi” (ad esempio l’Enterococcus faecalis e il Clostridium difficile).
È fondamentale per la salute del nostro corpo che i microrganismi buoni e cattivi vivano in una condizione di equilibrio (condizione definita eubiosi). Se questo equilibrio viene alterato, si instaura uno stato di disordine (definito disbiosi) che è correlato non soltanto a malattie dell’apparato digerente, ma anche a diabete e obesità, dermatiti varie, malattie cardiovascolari, neurologiche, psichiche ed oncologiche, solo per citarne alcune.
Il microbiota intestinale umano è costituito da un insieme di oltre mille miliardi di batteri (appartenenti a circa 400-1.000 specie diverse), virus, funghi e protozoi.
Perché l’organismo umano ha necessità di assumere dei probiotici ?
In condizioni patologiche, i batteri “buoni” affrontano con successo la maggiore quantità di batteri patologici con l’obiettivo di mantenere integro l’equilibrio intestinale il più vicino possibile alla normalità.
Uno dei benefici più significativi dovuti ai probiotici è l’alleviamento dei problemi e sintomi legati alla funzione digestiva, come accade nella:
- Sindrome dell'intestino irritabile
- Malattia infiammatoria intestinale
- Diarrea infettiva
- Diarrea iatrogena (correlata all’assunzione di antibiotici)
Molte persone traggono ulteriore giovamento dai probiotici come il sollievo dalle lesioni cutanee a carattere eczematoso, l’ omeostasi equilibrata del cavo orale, la prevenzione delle reazioni allergiche e del raffreddore comune.
Sebbene vi siano alcune ricerche positive a supporto di queste utilizzazioni in terapia, la ricerca è ancora in corso.
Studi recenti hanno anche scoperto che il supporto dei probiotici è spesso associato a una riduzione della nevrosi depressiva.
Sono in corso numerose ed ulteriori ricerche per comprendere quando e come i probiotici possono essere utilizzati come strategia preventiva verso lo status patologico della malattia depressiva.
I medesimi studi hanno preso in esame gli effetti positivi esercitati dai probiotici nell'alleviare i diffusi sintomi legati allo stato ansioso.
Gli alimenti con probiotici
Molti prodotti alimentari come yogurt, crauti ecc. contengono una grande quantità di probiotici. Spesso vengono pubblicizzati come includenti colture “vive e attive” di bifidobatteri e lattobacilli. Sull'etichetta di tali informazioni devono essere chiaramente esposte.
Non esiste una dose giornaliera raccomandata per l’assunzione dei probiotici, ma le attuali linee guida scientifiche approvate dalla Food and Drug Administration (FDA) dettano di integrare la propria dieta con alimenti semplicemente più ricchi di probiotici.
Gli alimenti più ricchi di probiotici nella popolazione occidentale sono :
1. Yogurt
Lo yogurt è prodotto coltivando il latte insemenzandolo con batteri produttori di acido lattico, come Lactobacillus bulgaricus e Streptococcus thermophilus, anche se possono essere aggiunti altri ceppi analoghi. E’ necessario tener conto che lo yogurt va conservato in frigorifero in quanto se viene trattato termicamente perde totalmente i suoi contenuti probiotici.
2. Latticini vari
Diversi prodotti lattiero-caseari fermentati sono chiamati latticini, ma l'unico tipo che contiene colture probiotiche biologicamente attive è il siero che rimane dopo la produzione del burro.
Varie tipologie di latticini che si possono trovare al supermercato non contengono effettivamente probiotici vivi; quindi, è buona regola quella di leggere con attenzione l'etichetta contenente il nominativo di tutti i componenti del prodotto che si vuole acquistare.
3. Ricotta
Se la ricotta non è invecchiata e/o riscaldata, mantiene un'elevata quantità di probiotici. Altri formaggi che sicuramente e in diversa misura contengono probiotici, includono:
- Provolone
- Formaggi stagionati e non sottoposti successivamente a trattamenti termici come il Gouda (formaggio tipico dei Paesi Bassi), Cheddar, Brie, Edam, Gorgonzola, Camembert ed altri similari
- Quasi tutti i formaggi freschi
- Groviera
- Questa tipologia di formaggi offre anche un maggiore potenziale come una minore acidità, un maggiore contenuto di grassi e una maggiore disponibilità di elementi nutrienti.
4. Crauti
I crauti sono cavoli fermentati spesso serviti con salsiccia oppure su panini Reuben (panino di origine statunitense fatto con pane di segale grigliato), manzo sotto sale (corned beef), formaggio svizzero con o senza crauti.
Questo cibo tradizionalmente consumato in Germania è un'ottima fonte di fibre, vitamine del gruppo B, ferro, manganese e altro.
I crauti non pastorizzati sono quelli che contengono una grande quantità di tutti questi nutrienti e pure una grande quantità di probiotici salutari.
5. Zuppa di miso
Il miso è una pasta ottenuta dalla fermentazione di semi di soia con sale e diversi tipi di batteri “buoni”. I tre tipi di miso sono bianco, giallo e rosso. In certe pietanze asiatiche possono essere aggiunti al brodo e ad altri ingredienti per creare una zuppa sana e ricca di probiotici.
Quali verdure sono probiotiche?
È possibile innescare un processo fermentativo con quasi tutte le verdure, ma alcune delle opzioni più popolari sono rappresentate da : cetrioli, carote, ravanelli, fagioli verdi, cavolfiore e peperoni rossi.
La differenza tra probiotici e prebiotici
I probiotici sono alimenti o integratori che contengono microrganismi vivi destinati a mantenere o migliorare i batteri "buoni" (microflora normale) nel corpo.
I prebiotici sono alimenti tipicamente ricchi di fibre che agiscono come cibo per la microflora batterica intestinale umana. Anche i prebiotici sono elementi essenziali per l’equilibrio del microbiota dell’apparato digestivo.
Si tratta di sostanze non digeribili direttamente dall’organismo ma la cui azione favorisce lo sviluppo e l’attività di quei batteri “buoni”, come i Bifidobatteri o il Lattobacilli, utili per la salute del sistema immunitario e metabolico. I prebiotici possono essere utilizzati per combattere gli eventuali effetti collaterali (dismicrobismi intestinali) causati dai farmaci antibiotici. Hanno anche un’azione di attenuazione degli effetti negativi che lo stress psicologico può provocare al nostro organismo. Lo stress, infatti, riduce l’effetto di determinati probiotici, provocando così un’alterazione del microbiota e, conseguentemente, dell’equilibrio dell’organismo stesso. La regolare assunzione di prebiotici può aiutare a normalizzare il sonno a seguito di un periodo particolarmente stressante. I prebiotici si trovano maggiormente in determinati alimenti come cereali integrali, legumi, ortaggi come asparagi, carciofi, cicoria, cipolla e aglio, ma anche nella banana o nel miele.
Essi sono presenti in giuste quantità anche nello yogurt e nel latte fermentato (che per questo motivo vengono definiti “alimenti simbiotici”, per l’apporto significativo sia di prebiotici che di probiotici che garantiscono all’alimentazione umana.
Quando è necessario assumere insieme prebiotici e probiotici?
Si può assumere il prebiotico più o meno nello stesso momento in cui viene assunto il probiotico, ma distanziati di circa 10-15 minuti. In caso contrario i due potrebbero interagire biologicamente troppo precocemente, prima di raggiungere anatomicamente l'intestino crasso. Se questo dovesse accadere potrebbe causare gonfiore con tensione dolorosa addominale.
Di norma viene assunto prima il probiotico, a stomaco vuoto.
Come fai a sapere se hai bisogno di assumere prebiotici?
In primis dai seguenti disturbi digestivi:
- Stitichezza persistente non abituale
- Diarrea
- Gonfiore addominale prolungato con elevata produzione di gas .
I prebiotici possono aiutare a nutrire i batteri benefici, promuovendo la costituzione di un ambiente intestinale più sano ed equilibrato.
Ecco un elenco di sei sintomi i quali indica la probabile necessità di assumere prebiotici:
Movimenti intestinali irregolari (discinesie): nel caso di movimenti intestinali irregolari e/o con stitichezza.
Malattie frequenti: frequenti peggioramenti del tuo stato di salute potrebbero essere determinati da un indebolimento del sistema immunitario.
È dimostrato da tempo che i prebiotici aiutano a potenziare il sistema immunitario promuovendo la crescita di batteri benefici nell'intestino.
Problemi digestivi: se soffri di gonfiore, gas o altri problemi digestivi, potrebbe essere dovuto a uno squilibrio nella flora batterica intestinale. I prebiotici possono aiutare a riequilibrare i batteri intestinali e migliorare così anche la digestione.
Malattie della pelle: la salute della pelle può essere influenzata dalla salute dell'intestino.
È dimostrata la relazione esistente tra alcune lesioni cutanee come l’acne o alcune tipologie di eczema e la necessità di introdurre più prebiotici nella dieta.
Condizioni di elevata astenia nella vita quotidiana con basso tono dell’umore
È notorio che almeno il 90% della serotonina, il cosiddetto "ormone della felicità", viene prodotto da cellule specifiche enterocromaffini contenute nel contesto della parete gastrointestinale e per il 5% nei neuroni serotoninergici cerebrali.
Secondo le odierne conoscenze cliniche e neurofarmacologiche, ansia, depressione e salute intestinale sono fenomeni clinici strettamente correlati e l'attività dell’asse biologico-funzionale intestino-cervello è oggi ben consolidato scientificamente nella medicina moderna.
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