L'unione tra Stati Uniti e Gran Bretagna passa da Kiev

Come i Storm Shadow potrebbero riavvicinare i due alleati occidentali

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  Lorenzo Graziani
  21 September 2024
  5 minutes, 22 seconds

Stati Uniti e Regno Unito, di norma coesi e allineati nella politica estera, hanno da poco dovuto affrontare un’importante spaccatura quando, nei riguardi della questione della guerra in Israele, il governo britannico ha deciso di sospendere alcune licenze di vendita di armi verso il governo di Netanyahu, per non incorrere nel rischio che le armi inglesi potessero essere utilizzate per commettere violazioni importanti del diritto umanitario internazionale. La decisione aveva obbligato il Dipartimento di Stato americano a sottolineare che i due paesi seguono regimi di controllo sull’export delle armi ben diversi, in risposta alle richieste dell’opinione pubblica americana di seguire l’esempio dei cugini oltreoceano.

Diverso è stato invece il fronte presentato per la questione ucraina, dove i due stati anglofoni si stanno muovendo per rimanere saldi e coesi attraverso una politica bilaterale ben definita, che parte dall’incontro a Londra tra il Segretario di Stato americano Antony Blinken e il Segretario di Stato per gli Affari Esteri britannico David Lammy, passa per il viaggio di questi ultimi a Kiev e termina con l’incontro a Washington tra il Presidente americano Joe Biden e il Primo Ministro britannico Keir Starmer.

L’incontro di martedì 10 settembre a Londra si è incentrato sulla questione ucraina, ma ha toccato anche altri argomenti, come un nuovo accordo per il cessate il fuoco a Gaza. Questione principale è stata la richiesta del governo di Zelenskiy di utilizzare i Storm Shadow, un particolare tipo di missile a lungo raggio: questi vengono fabbricati da una compagnia controllata da Gran Bretagna, Francia e Italia, utilizzando anche componenti americane, e quindi l’autorizzazione all’utilizzo rappresenta uno scoglio importante da superare per Zelenskiy, in quanto ognuno dei quattro stati possiede un diritto di veto in merito.

La questione è stata poi ripresa a Kiev, dove il Primo Ministro inglese sta ricevendo forti proteste da parte del popolo ucraino, che lo sta accusando di star presentando una politica di aiuti decisamente più debole rispetto al vecchio governo conservatore.

Durante l’incontro con Zelenskiy, i due top diplomats hanno confermato il supporto fermo di Stati Uniti e Regno Unito e hanno discusso del costante avvicinamento dell’Ucraina alle dinamiche NATO e all'Unione Europea, oltre che dei continui sforzi atti ad attrarre investimenti dai paesi occidentali, ma il Presidente ucraino ha anche reiterato la necessità pendente sull'utilizzo dei missili a lungo raggio: “chiunque veda la mappa dei punti dai quali la Russia lancia i suoi attacchi” ha dichiarato, “addestri le sue forze, tenga le proprie risorse, piazzi i suoi edifici militari e il tipo di logistica che usa capirebbe perché l’Ucraina necessiti di strumenti a lungo raggio”. Zelenskiy ha infatti raccontato del malcontento e della frustrazione che aleggia in Ucraina per il fatto che il Cremlino possa colpire il suolo ucraino da grande distanza mentre questa possibilità non sia possibile per il governo di Kiev, in quanto le armi a lungo raggio che vengono prodotte in Occidente sono vincolate nell’utilizzo all’approvazione dei governi europei e di quello americano. I Storm Shadow, nello specifico, permetterebbero a Kiev di colpire ad una distanza di più di 300 kilometri basi aeree, siti missilistici e altri target militari in territorio russo.

La possibilità che il governo di Zelenskiy possa utilizzare i Storm Shadow non ha mancato di generare una reazione dura da parte del Presidente russo: Vladimir Putin ha dichiarato che, dovesse passare l’autorizzazione a Kiev, “i paesi NATO, gli USA e i paesi europei sarebbero in guerra con la Russia”: “in questo caso, tenendo conto del cambiamento della stessa essenza del conflitto, prenderemo le decisioni appropriate sulla base delle minacce che ci verranno rivolte”.

Ma la risposta del governo di Mosca non si ferma qua: è recente la notizia dell’espulsione di sei diplomatici inglesi accusati di spionaggio, accuse alle quali il governo inglese ha risposto dichiarando le accuse come infondate e specificando come detti diplomatici avessero già perso il loro status in Agosto.

Organizzato a Washington venerdì 13 settembre, pochi giorni dopo la collaborazione tra Blinken e Lammy, l’incontro tra il Primo Ministro britannico Keir Starmer e il Presidente americano Joe Biden è stato organizzato a Washington e ha trovato le sue fondamenta sulle stesse questioni discusse da Lammy e Blinken: proposto dal governo inglese a seguito dell'escalation delle tensioni con il Cremlino, il meeting è stato organizzato per discutere principalmente della questione ucraina.

Una volta atterrato a Washington, in risposta alle accuse di Putin, Starmer ha dichiarato ai giornalisti: “la Russia ha cominciato questo conflitto. La Russia ha invaso illegalmente l’Ucraina. La Russia può porre fine a questo conflitto. L’Ucraina ha il diritto di difendersi”.

I due leader si sono incontrati in un one-to-one per una ventina di minuti, prima di un incontro con una delegazione più ampia, durante il quale hanno nuovamente confermato il supporto a Kiev, hanno espresso preoccupazioni riguardo il fatto che Iran e Corea del Nord stiano inviando armi alla Russia e che la Cina stia supportando il settore industriale del Cremlino. Hanno inoltre riconfermato il supporto ad Israele, il bisogno urgente di raggiungere un patto per il cessate il fuoco e la necessità che il governo a guida Netanyahu faccia di più per proteggere i civili a Gaza. Il Dipartimento di Stato americano ha inoltre annunciato nuove sanzioni contro il governo russo.

Intervistato a fine meeting, Starmer ha dichiarato che, per quanto non sia ancora stata raggiunta una decisione finale per quanto riguarda i Storm Shadow, la questione sarà sicuramente ripresa durante la prossima assemblea ONU, sempre a Settembre. Anche il Coordinatore per le Comunicazione Strategiche del Consiglio di Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti John Kirby ha rimarcato il discorso: “non mi aspetterei un annuncio ufficiale riguardo la possibilità dell’utilizzo dei missili a lungo raggio in suolo russo. Non ci sono cambi nella nostra politica a questo riguardo”.

Infine, il Primo Ministro britannico avrebbe anche desiderato un incontro anche con Kamala Harris e Donald Trump, ma entrambi non erano disponibili causa impegni derivanti dalla campagna elettorale per le presidenziali. Per questo motivo gli è stato consigliato di organizzare un meeting solo dopo le elezioni del prossimo novembre.

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Lorenzo Graziani

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