Framing The World, Edizione CXVIII

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  Redazione
  06 novembre 2023
  21 minuti, 45 secondi

Framing The World, Edizione CXVIII

Nel nuovo numero di Framing ci occupiamo degli ultimi sviluppi della guerra tra Israele e Hamas e le possibilità di un’escalation regionale ai confini, in particolare in Libano. Inoltre, descriviamo la diplomazia americana in azione nel tentativo di mantenere vivo il mantra “due popoli, due Stati”. Sul fronte europeo, invece, ci concentriamo sugli esiti fallimentari del vertice preparatorio UE alla COP28, mentre in Asia riportiamo la catastrofe umanitaria del terremoto in Nepal. Tutto questo e molto altro nel 118° numero di Framing the World!



DIRITTI UMANI

ECONOMIA E FINANZA INTERNAZIONALE

AFRICA SUB SAHARIANA

AMERICA DEL NORD

AMERICA LATINA

ASIA ED ESTREMO ORIENTE

EUROPA OCCIDENTALE E UNIONE EUROPEA

EUROPA ORIENTALE E RUSSIA

MEDIO ORIENTE E NORD AFRICA (MENA)

TERRORISMO E SICUREZZA INTERNAZIONALE




DIRITTI UMANI

Arabia Saudita, condanna a morte per due ragazzi. Morris Tidball-Binz, relatore speciale delle Nazioni Unite sulle esecuzioni sommarie, extragiudiziali o arbitrarie, ha rivelato che la Corte Suprema Saudita ha segretamente ratificato le condanne a morte di Abdullah al-Derazi e Jelal Labbad. I due ragazzi erano stati accusati di reati di terrorismo commessi nel 2014 quando erano ancora minorenni, al termine di un processo irregolare e basato su confessioni estorte con la tortura. La condanna è stata ratifica nonostante dal 2020 esista un decreto reale volto ad abolire la pena di morte per gli imputati minorenni, compresi quelli condannati per reati di terrorismo. I due ragazzi, che hanno esaurito tutti i rimedi legali nazionali, sono in attesa della ratifica della condanna da parte del re Salman. Amnesty International ha denunciato l’elevato numero di condanne a morte in Arabia Saudita nel 2023, 122, dopo che l’anno precedente era stato raggiunto il record di 196, un numero mai così alto negli ultimi trent’anni.

(Lorenzo Franceschetti)

Cina, condannata avvocata per i diritti umani. Il 25 Ottobre, l’avvocata Li Yuhan, 74 anni, è stata condannata a sei anni e mezzo di carcere per il reato di “fomentare dispute e causare problemi”, un reato col quale i tribunali di tutta la Cina condannano persone che si occupano di diritti umani. Nel corso della sua carriera Li ha difeso numerosi colleghi e vittime di violazioni dei diritti umani, in particolare fedeli del gruppo Falun Gong e cristiani. La sentenza, a causa di molteplici annullamenti del processo da parte delle autorità cinesi, è arrivata dopo sei anni dall’arresto avvenuto il 9 ottobre 2017. Il tribunale ha quindi stabilito di sottrarre alla pena il periodo già trascorso in carcere, segnando come data di scarcerazione aprile 2024. Li Yuhan, che dal 2022 soffre di problemi cardiovascolari, di vista, di udito e di pressione alta, ha comunque deciso di ricorrere in appello.

(Lorenzo Franceschetti)

Iran, annunciata la morte di Armita Garawand. Nella stazione della metropolitana Shohada di Teheran, Armita Garawand, 17 anni, è stata aggredita dalla polizia morale per non aver indossato correttamente l’hijab. Colpita, è caduta priva di sensi e poi portata in ospedale, dove è rimasta in coma per 28 giorni prima di morire. L'ospedale ha messo ostacoli ai visitatori, impedendo la registrazione di video, e ha vietato alla famiglia e agli amici di parlare con i media indipendenti. Durante il suo funerale, avvenuto il 29 ottobre, le autorità hanno arrestato decine di persone che protestavano contro la sua morte.

(Sofia Ena)

Libano, uso di fosforo bianco da parte di Israele. Nel contesto del crescente conflitto tra Israele e il Libano, che ha visto un'escalation delle ostilità a partire dal 7 ottobre, l'uso di munizioni contenenti fosforo bianco da parte dell'artiglieria israeliana tra il 10 e il 16 ottobre ha scatenato preoccupazioni a livello internazionale. In particolare, un attacco che ha avuto luogo il 16 ottobre nel villaggio di Dhayra, il quale ha ferito almeno nove persone e causato danni significativi a obiettivi civili, ha sollevato questioni sul rispetto del diritto internazionale umanitario. Il Crisis Evidence Lab di Amnesty International ha confermato l'uso di munizioni al fosforo bianco tramite l'analisi di un video registrato a Dhayra il 16 ottobre, mostrando chiari segni di questa arma. Inoltre, i medici, come Haitham Nisr dell'Ospedale italiano libanese, hanno segnalato sintomi sospetti, come tosse e problemi respiratori, tra le persone da Dhayra, sospettate di essere causate dall'inalazione di fosforo bianco.

(Sofia Ena)

Sofia Ena e Lorenzo Franceschetti




AFRICA SUB SAHARIANA

Kenya, Carlo III esprime “profondo rimpianto” per i soprusi commessi contro i keniani durante la rivolta anticoloniale. In occasione della visita di Carlo III e della Regina Consorte Camilla in Kenya (dal 31 ottobre al 3 novembre), prima del sovrano britannico in un paese del Commonwealth, gli attivisti keniani della ONG Kenya human rights commission (Khrc) - già nota ai britannici per aver condotto una battaglia legale al fine di ottenere un risarcimento per le violenze perpetrate dalle forze britanniche nei confronti dei combattenti mau mau e dei keniani accusati di essere loro complici nel corso della rivolta anticoloniale che ebbe luogo nel paese tra il 1952 ed il 1956 - hanno chiesto al sovrano britannico di presentare delle scuse ufficiali. Re Carlo si è espresso in merito parlando di “grande dolore e profondo rimpianto” per i “ripugnanti ed ingiustificabili atti di violenza”, astenendosi però dal presentare scusa formali, al fine da evitare possibili ricadute legali, quali la richiesta di risarcimenti o altre forme di compensazione.

Nigeria, il ministro degli Affari Esteri francese incontra il suo omologo nigeriano ad Abuja. Venerdì 3 novembre il ministro degli Affari Esteri francese, Catherine Colonna, è stata accolta dal suo omologo Nigeriano Yusuf Tuggar. Tra i vari argomenti affrontati da Colonna e Tuggar è stato affrontato il ruolo dell’ECOWAS (Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale) in Mali, Burkina Faso e Niger e la firma di un accordo di cooperazione tra l’Agenzia Francese per lo Sviluppo ed il governo Nigeriano. Inoltre, è stata sottolineata la necessità di garantire maggiore rappresentanza al continente africano nelle istituzioni globali: Tuggar ha riconosciuto che “la Francia è stata costante nel suo supporto a favore di una riforma per la democratizzazione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, di cui la Nigeria aspira a diventare un membro permanente in futuro”

Aurelia Puliafito



AMERICA DEL NORD

Stati Uniti d’America, il nucleare si riaccende tra Pechino e Washington. Il governo cinese e il governo americano stanno organizzando un incontro diplomatico per discutere dell'ambito del controllo delle armi nucleari, come non accadeva da quando il Presidente degli Stati Uniti era Obama. Come riportato dal Wall Street Journal, il colloquio avverrà tra Mallory Stewart, un ufficiale senior del Dipartimento di Stato americano, e Sun Xiaobo, capo del dipartimento di controllo delle armi cinese. Il Ministro degli Esteri cinese ha confermato il meeting, dichiarando che si tratterà di “consultazioni sul controllo delle armi e la non proliferazione”, oltre a piccole discussioni su altre problematiche che affliggono le relazioni tra i due paesi da tempo. Secondo l'esperto Daryl Kimball, direttore esecutivo della Washington-based Arms Control Association, i colloqui saranno indirizzati ad ottenere una maggiore trasparenza tra i due governi, ma non al raggiungimento di un vero e proprio accordo.

Stati Uniti d’America, i due stati per i due popoli. Il Segretario di Stato americano Antony Blinken si è rivolto al governo israeliano chiedendo di variare la sua strategia verso la striscia di Gaza e insistendo sul fatto che Israele non potrà raggiungere l'obiettivo della sicurezza territoriale a lungo termine attraverso un'azione prettamente militare. Per questo motivo Blinken ha richiesto una maggiore “protezione dei civili palestinesi”, per evitare che venga preclusa la possibilità di un futuro accordo di pace. Dopo l'incontro con il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu, Blinken ha dichiarato che “la scelta migliore, probabilmente l'unica percorribile, è quella di due stati per due popoli”. Netanyahu non ha rilasciato dichiarazioni riguardo l'incontro con il Segretario di Stato americano.

Lorenzo Graziani



AMERICA LATINA

Messico, l’uragano Otis provoca devastazione e gravissimi danni. Otis, questo il nome dell’uragano che sta devastando il Messico e in particolare lo Stato di Guerrero. Proprio in quest’ultimo la città di Acapulco, località balneare e porto turistico, ha registrato, mercoledì 25 Ottobre, venti tra i 255 e i 265 km/h. L’uragano era stato previsto dal National Oceanic and Atmospheric Administration, NOAA, anche se non con così tanta rapidità ed estrema violenza. Infatti la tempesta tropicale Otis si è trasformata in un uragano di categoria 5, la più estrema nella classificazione dell’intensità degli uragani, nell’arco di sole 12 ore. Molteplici i danni : frane, inondazioni, cedimenti del terreno, 220 mila case ed infrastrutture danneggiate, mancanza di elettricità e di beni di prima necessità. Situazione che ha allarmato i civili che, per timore di mancanza di scorte, hanno saccheggiato le attività commerciali presenti in città. Al momento alcune zone più periferiche stanno segnalando una mancanza di aiuto umanitario anche se attualmente il governo federale ha previsto un rifornimento di beni di prima necessità per via aerea e un intervento più efficace.

(Serena Basso)

Argentina, si avvicina il ballottaggio delle elezioni generali. Il 19 Novembre è previsto il ballottaggio decisivo per le elezioni generali argentine. Questo poiché lo scorso 22 Ottobre le urne delle elezioni presidenziali hanno visto sfidarsi principalmente due candidati, il leader peronista Massa e l’anarco-capitalista Milei. Il progressista del centrosinistra di Union por la Patria e attuale Ministro dell’economia, Massa, ha ottenuto inaspettatamente il 36,68% dei voti, mentre l’economista di destra Milei, di Libertad Avanza, ha ottenuto un buon 30%. Al terzo posto con circa un 23% la conservatrice Patricia Bullrich adesso fuori dal gioco. Attualmente il Paese dovrà scegliere un Presidente che entrerà ufficialmente in carica dal 10 Dicembre fino al 2027, per di più in un Paese con una difficile situazione economica vista la crisi in corso, una delle peggiori degli ultimi vent’anni.

(Serena Basso)


Brasile, scontri tra tifosi prima della finale di Copa Libertadores. Nella giornata di giovedì 2 novembre, alcuni tifosi del club argentino Boca Juniors, accorsi a Rio de Janeiro per seguire la propria squadra nel match conclusivo della Copa Libertadores, sono stati attaccati da un gruppo di supporter della squadra rivale, i brasiliani del Fluminense. L’aggressione è avvenuta nella spiaggia di Copacabana, dove si erano riuniti i sostenitori gialloblù in attesa della partita del 4 novembre. Se in un primo momento i due schieramenti ultras si sono limitati a scambiarsi degli insulti, in un secondo si è passati ad atti di violenza fisica e lanci di oggetti. A interrompere i tafferugli è intervenuta prontamente la polizia brasiliana, ricorrendo a gas lacrimogeni e proiettili di gomma per disperdere la folla e riportare l’ordine.

(Alessandro Dowlatshahi)

Venezuela, sospeso l’esito delle primarie dell’opposizione. La democrazia a Caracas rimane ancora una chimera. Nonostante la fiducia accordata da Washington e il conseguente allentamento delle sanzioni su gas e petrolio, il governo di Nicolas Maduro fatica a mantenere l’impegno a ripristinare un ordinamento democratico nel Paese. Quanto avvenuto lo scorso 22 ottobre è emblematico dell’atteggiamento dell’esecutivo: la leader dell’opposizione Maria Corina Machado, dopo aver vinto le primarie del partito con il 92 per cento dei voti, è stata interdetta da incarichi pubblici per quindici anni, secondo una decisione della corte suprema resa nota il 30 ottobre. Secondo l’ente giudiziario, vicino all’amministrazione Maduro, le votazioni sarebbero state contaminate da frodi e perciò da annullare.

(Alessandro Dowlatshahi)

Alessandro Dowlatshahi e Serena Basso


ASIA ED ESTREMO ORIENTE

Nepal, salgono a 150 le vittime del terremoto. Poco prima della mezzanotte di venerdì 3 Novembre Il Nepal è stato colpito da un terremoto di magnitudo 6.4 secondo quanto dichiarato dal Nepal’s National Seismological Centre, con epicentro a Jajarkot, nel nord-ovest del paese, le scosse tuttavia sarebbero state sentite fino a Delhi. Sabato il primo ministro del Nepal, Pushpa Kamal Dahal si è recato nella regione colpita, dopo aver espresso il suo "profondo dolore" per la perdita di vite umane e di beni provocate dal terremoto. Domenica è prevista una riunione di gabinetto per decidere se accettare l'assistenza straniera per gli aiuti e il salvataggio. Funzionari governativi hanno affermato che fino ad ora sono molti i paesi che hanno offerto aiuto umanitario, tra questi anche Cina e India. Il paese ha dato il via a operazioni di ricerca e salvataggio di feriti e dispersi, per ora si contano 150 vittime.

Giappone, firmato accordo per radar di sorveglianza con le Filippine. Nel contesto della sicurezza dell’Asia-Pacifico, Kishida e Marcos Jr. hanno annunciato un accordo che prevede l’invio da parte del Giappone di radar di sorveglianza costiera alle Filippine, un sistema dal valore di 4 milioni di dollari. L’accordo avviene nell'ambito del nuovo programma di assistenza ufficiale alla sicurezza (OSA) del Giappone, che fornisce attrezzature di difesa gratuitamente a partner con interessi e obiettivi affini per quanto riguarda sicurezza e politica estera, proposto nell’ambito della strategia di sicurezza nazionale aggiornata e pubblicata alla fine del 2022. Il programma di assistenza ufficiale alla sicurezza segna un cambio di rotta per il Giappone che deve affrontare sempre più incognite nell’ambito della sua sicurezza.

Alessandra Tamponi


EUROPA OCCIDENTALE E UNIONE EUROPEA

UE, il vertice preparatorio della Cop28 sul clima salta l’impegno sul picco delle emissioni entro il 2025: Durante il Vertice europeo a Bruxelles tenutosi il 26 e 27 ottobre a Bruxelles, appare un abbassamento delle ambizioni climatiche da parte dei leader europei. Nel testo delle conclusioni, adottate dopo due giorni di trattative frenetiche, si sono limitati a chiedere un "aumento dell'azione e dell'ambizione a livello globale" contro i cambiamenti climatici. I leader hanno riconosciuto l'urgenza di rispondere all'emergenza climatica, ma hanno eliminato il riferimento all'impegno di raggiungere il picco delle emissioni "al più tardi entro il 2025". Sebbene una nota a piè di pagina menzioni l'obiettivo, il riferimento nel testo principale è sparito. Questo rappresenta un ridimensionamento delle ambizioni climatiche dell'UE. Nonostante alcune bozze precedenti sembrassero indicare un mandato politico più ambizioso per la Cop28, sembra che il mandato resterà invariato. Tuttavia, il Consiglio europeo ha sottolineato l'importanza di ottenere un ampio sostegno per gli impegni globali sulle energie rinnovabili e l'efficienza energetica che l'UE presenterà alla Cop28. L'UE cercherà di triplicare la capacità di energia rinnovabile e raddoppiare il tasso di miglioramento dell'efficienza energetica entro il 2030.

(Francesca Pasqualino)

UE, migliora l'indice sulla parità di genere. Lo scorso 24 ottobre l'Istituto Europeo per l'Uguaglianza di Genere (EIGE) ha diffuso il nuovo Gender Equality Index che quest'anno, per la prima volta, dimostra un'accelerazione verso la parità da parte dell'Unione Europea. Ai vertici della classifica sono posizionati soprattutto paesi del Nord Europa, come Svezia, Danimarca e Olanda, che superano il punteggio medio dell'UE di 70.2/100 (aumentato di 1.6 punti rispetto allo scorso anno). Nonostante l'Unione Europea abbia registrato complessivamente un andamento positivo, il trend non è omogeneo; in alcuni paesi i progressi si sono stabilizzati, in altri il punteggio è calato (come per Francia e Finlandia), in altri ancora aumentato, pur rimanendo sempre sotto la media europea (Lussemburgo, Portogallo, Italia, Malta).
Interessanti dati sono quelli che riguardano le posizioni di potere: per la prima volta in 10 anni il numero di donne nei consigli di amministrazione e nei parlamenti è al 33%, grazie all'introduzione di quote regolamentate e alla nuova direttiva sull'equilibrio di genere nei consigli di amministrazione.

(Bianca Franzini)

UE, nuovo piano contro la droga. Lo scorso ottobre la Commissione europea ha presentato una serie di misure che mirano a combattere le reti del narcotraffico. La Commissione ha dichiarato che il traffico di droga è uno dei principali problemi per la sicurezza e che il pericolo si sta aggravando in diversi paesi, provocando violenza nelle strade e vittime, tra cui anche bambini. Infatti, mentre nel 2021 nell'Unione sono state sequestrate più di 300 tonnellate di cocaina, durante due settimane di agosto 2023 ne sono state sequestrate 17 solamente in Spagna e Paesi Bassi. La Commissione vuole stanziare 200 milioni di euro nel 2024 per acquistare attrezzature con sistemi a raggi x che le autorità doganali possono utilizzare per ispezionare container e automobili.

(Bianca Franzini)

Londra, summit sull’intelligenza artificiale. Il summit, tenutosi in Inghilterra e convocato dal primo ministro Sunak, ha dato vita ad un primo accordo sullo “sviluppo sicuro” dell’AI. I 28 stati firmatari - tra cui USA, Australia e Cina - hanno concordato, tramite la Bletchley Declaration, che l’intelligenza artificiale potrebbe rappresentare un rischio potenzialmente catastrofico per l’umanità, e la necessità di definire una visione comune da adottare nei prossimi cinque anni, affrontando le priorità legate a potenzialità e rischi di questa tecnologia.

(Sofia Ena)

Bianca Franzini, Sofia Ena e Francesca Pasqualino

EUROPA CENTRO-ORIENTALE E RUSSIA

Montenegro, avanzamento nella corsa all’adesione all’UE: Martedì 31 dicembre, si è tenuto un incontro tra il presidente del Montenegro Jakov Milatovićla e presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, durante il quale sono stati discussi il percorso di adesione del Montenegro all'UE e il nuovo Piano di crescita per i Balcani Occidentali, del valore di 6 miliardi di euro. Al seguito dell’incontro Jakov Milatović, afferma che il suo paese è in vantaggio rispetto agli altri candidati per l'adesione all'Unione Europea (UE). Infatti la stessa Von der Leyen ha elogiato il Montenegro per essere stato il Paese più avanzato nella regione e ha sottolineato l'importanza della determinazione nel processo di adesione. Il Montenegro ha aperto tutti i capitoli negoziali, ma è stato rallentato da anni politicamente turbolenti. Mentre il nuovo governo del Montenegro è guidato da una coalizione di partiti filo-UE, filo-serbi e della minoranza albanese, con il giovane primo ministro Milojko Spajić. Nonostante le sfide, il Montenegro ha un alto PIL pro capite, ma vi è ancora un potenziale non sfruttato. l’UE ha annunciato un piano di investimento da sei miliardi di euro per i Balcani Occidentali al fine di raddoppiare l'economia della regione nel prossimo decennio.

(Francesca Pasqualino)

Ucraina, Zelenskyy conferma il funzionamento del corridio del Mar Nero e aggiornamenti sul nuovo piano di investimento UE: presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy ha rassicurato che il corridoio alternativo di esportazione del Mar Nero continuerà a funzionare nonostante le minacce percepite. Ciò è emerso da una telefonata tra Zelenskyy e il primo ministro britannico Rishi Sunak, in cui è stata discussa la sicurezza delle rotte navali. Precedentemente, vi erano state segnalazioni sulla sospensione dell'uso del corridoio a causa di possibili minacce da parte di aerei da guerra russi e mine marine, sebbene gli ufficiali ucraini abbiano smentito tali affermazioni.Nel frattempo, riguardo al piano di investimento dell'Unione europea per sostenere l'Ucraina, la maggior parte dei leader dell'UE sostiene la concessione di maggiore sostegno finanziario, ma l'Ungheria e la Slovacchia hanno espresso riserve. La decisione del blocco richiede l'unanimità e sarà presa a dicembre. L'esecutivo dell'UE ha proposto che i 27 paesi del blocco investano ulteriori fondi per finanziare spese condivise, inclusa un'estensione di 50 miliardi di euro in nuovi aiuti a Kiev fino al 2027. Tuttavia, i leader dell'UE stanno lottando per trovare un accordo su come finanziare queste iniziative.

(Francesca Pasqualino)

Bulgaria, elezioni locali in 265 comuni. Possibile il ballottaggio nella capitale Sofia. Il 29 ottobre si sono tenute le elezioni locali in Bulgaria. Nella capitale Sofia si andrà al ballottaggio domenica 5 novembre e a sfidarsi saranno il candidato della coalizione di centro-destra formata dai partiti Continuiamo il Cambiamento e Bulgaria Democratica Vasil Terziev, con la candidata di centro-sinistra Vanya Grigorova. Il primo è dato come favorito con il 31% dei voti, contro il 22% dell’avversaria socialdemocratica. Dopo 18 alla guida della capitale, il partito dell’ex ministro bulgaro Bojko Borisov, con il suo candidato Anton Hekimyan viene sconfitto arrestandosi al 17% dei consensi. Grigorova, ex europarlamentare dalle posizioni filo-russo è riuscita a conquistare numerosi voti promettendo di avviare una lotta alle disparità tra centro e periferie, e di apportare una maggiore statalizzazione dei servizi contro l’ingerenza dei privati che, attualmente, sono i veri protagonisti dell’amministrazione cittadina. Non sono mancate inoltre le polemiche a scuotere il clima elettorale nel Paese: la presenza di ex membri del servizio segreto comunista legato a attività di depistaggio e l'interferenza russa nelle elezioni sollevano infatti preoccupazioni non indifferenti.

(Alessandro Alloro)

Balcani Occidentali, Von der Leyen promette di avvicinare le economie dei Balcani Occidentali all’Unione Europea. Il 30 ottobre, la Presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen, nel corso del suo tour nei Balcani Occidentali, dove si è recata in Kosovo e Macedonia del Nord, ha promesso di impegnarsi a far crescere almeno del doppio le economie di entrambi i Paesi nel prossimo decennio, come parte del piano di crescita dell’UE della regione e che porti i due Paesi all’adesione all’UE. Questa promessa potrà essere mantenuta soltanto se verranno portate a termine importanti riforme politiche quali il rafforzamento dell’apparato amministrativo, la garanzia di finanze pubbliche stabili, la completa indipendenza del sistema giudiziario, e la lotta alla corruzione. Un altro elemento cruciale per l'adesione di Pristina e Skopje all'UE sarà, innanzitutto, il raggiungimento di relazioni pacifiche tra Serbia e Kosovo, con il riconoscimento serbo di quest’ultimo, e, infine, il superamento del veto bulgaro per l'adesione della Macedonia del Nord all'UE. Questi passi sono fondamentali per la stabilità regionale e l'avanzamento nell'adesione europea, riferisce Von der Leyen.

(Alessandro Alloro)

Francesca Pasqualino e Alessandro Alloro



MEDIO ORIENTE E NORD AFRICA (MENA)

Israele, inizia l’invasione di Gaza: da alcuni giorni ormai le Forze di difesa israeliane hanno fatto irruzione nella Striscia di Gaza da nord e da est. Nel corso dell’operazione hanno tagliato la striscia in due nel tentativo di isolare Gaza City. Nell’operazione sono coinvolti diverse migliaia di militari e centinaia di carri armati. Iniziano gli scontri pesanti con i miliziani di Hamas asserragliati nei tunnel e tra le macerie. La situazione umanitaria peggiora, con le difficoltà nella raccolta e distribuzione dei rifornimenti e il continuo aumento delle vittime civili dei bombardamenti. Parallelamente, aumentano le tensioni anche in Cisgiordania, dove sono gli stessi coloni a fomentare la conflittualità. Non sembra prossimo il cessate il fuoco, volendo Israele sradicare definitivamente il gruppo terroristico dal territorio di Gaza.

(Michele Magistretti)

Libano, il discorso del leader di Hezbollah: quali implicazioni per il fronte regionale? Hassan Nasrallah, segretario generale del partito-milizia di Hezbollah, si è rivolto pubblicamente alla nazione e al mondo intero lo scorso 3 novembre dopo più di tre settimane dall’inizio delle ostilità tra Hamas e Israele. I punti principali toccati nel discorso – oltre alle commemorazioni per i 40 “martiri della resistenza” affiliati al partito morti in battaglia nel sud del Libano – sono quattro: il fatto che l’operazione Alluvione al-Aqsa sia stata realizzata al 100% dalle forze palestinesi, senza alcuna previa comunicazione al fronte della resistenza islamica; il plauso nei confronti delle altre milizie regionali affiliate all’Iran sul fronte siriano e iracheno per aver colpito obiettivi nemici (= statunitensi); l’accusa nei confronti degli Stati Uniti che vengono definiti i “veri responsabili” di quanto sta accadendo nella Striscia, in quanto “l’entità sionista è solamente uno strumento nelle loro mani”; e infine la scelta strategica di intervenire contro Israele, con una funzione di deterrenza e destabilizzazione, per tenere il nord di Israele impegnato nel confronto con Hezbollah e i suoi seguaci. In base al discorso di Nasrallah, e tenendo conto delle tempistiche tardive, per il momento una partecipazione attiva al conflitto è da escludere. Tuttavia, se le condizioni portassero ad un innalzamento delle tensioni, l’escalation di violenze potrebbe allargarsi anche al fronte libanese, citando il segretario generale “nel caso di un conflitto regionale, la vostra forza area e navale (americana) sarà di poca utilità e sarà il vostro personale a subire maggiori perdite”. Il rischio che la guerra tra Hamas e Israele nella Striscia – ed eventualmente tra Hezbollah e Israele – diventi come una nuova Afghanistan o un nuovo Iraq è alto: un conflitto asimmetrico che non risolverebbe i problemi di nessuna delle parti in causa, ma alimenterebbe l’odio reciproco e lascerebbe i Paesi allo sbaraglio completo.

(Sara Oldani)

Michele Magistretti e Sara Oldani



TERRORISMO E SICUREZZA INTERNAZIONALE

Federazione russa, sospeso ufficialmente il trattato sui test nucleari. Con la firma del Presidente Putin, la Federazione russa ha sospeso definitivamente la ratifica del Comprehensive Nuclear-Test-Ban Treaty (CTBT); una decisione già approvata lo scorso ottobre dal Parlamento. Sul piano formale, la revoca della ratifica non sancisce una fuoriuscita dal trattato; bensì Mosca rimane un paese firmatario, senza però che quest’ultima ne sia vincolata. Con questa mossa la Federazione russa emula la posizione di Stati Uniti e Cina, le quali non hanno mai ratificato il CTBT. Difatti, il trattato non è mai entrato in vigore a livello globale proprio in virtù della minima adesione da parte delle potenze nucleari: Corea del Nord, India e Pakistan non hanno mai firmato gli accordi.


Pakistan, al via le espulsioni dei cittadini afghani. Sulla base di un’ordinanza emessa ad inizio ottobre, le forze di sicurezza pakistane hanno messo in atto un'ampia operazione finalizzata all’arresto e all’espulsione dei cittadini afghani che risiedono illegalmente nel paese. L'ordine di espulsione riguarda principalmente quelle migliaia di afghani che hanno trovato rifugio in Pakistan nel corso degli ultimi decenni, a seguito dell’instabilità provocata dapprima dall’avvento del regime talebano negli anni ‘90 e successivamente dall’intervento militare occidentale. Secondo quanto dichiarato dal Ministero degli Interni, alla base di questa decisione vi è un problema di sicurezza nazionale, rispetto al quale la minoranza afghana è stata spesso accusata di essere a capo di molti degli attentati che hanno colpito il Pakistan negli ultimi anni


Davide Shahhosseini



Framing The World è un progetto ideato e creato grazie alla collaborazione di un team di associati di Mondo Internazionale.

Alessandro Alloro: Europa Centro-Orientale e Russia

Alessandra Tamponi: Asia ed Estremo Oriente

Aurelia Puliafito: Africa Sub-Sahariana

Bianca Franzini: Europa Occidentale e Unione Europea

Davide Shahhosseini: Terrorismo e Sicurezza Internazionale

Francesco Lorenzini: Medio Oriente e Nord Africa, Terrorismo e Sicurezza Internazionale

Francesca Pasqualino: Europa occidentale e Unione Europea, Europa Centro-Orientale e Russia

Giulio Ciofini: Africa Sub-Sahariana

Leonardo Aldeghi: Economia e Finanza Internazionale

Lorenzo Franceschetti: Diritti Umani

Lorenzo Graziani: America del Nord

Ludovica Costantini: America Latina

Michele Magistretti: Medio Oriente e Nord Africa

Sara Oldani: Medio Oriente e Nord Africa

Serena Basso: America Latina

Sofia Ena: Europa occidentale e Unione Europea, Diritti Umani



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