Allarme Fentanyl: la droga che mette in crisi gli Stati Uniti

  Focus - Allegati
  12 April 2024
  14 minutes, 55 seconds

“Allarme Fentanyl: la droga che mette in crisi gli Stati Uniti”

A cura di Ilaria Ferrante e Marzia Ranellone, Junior Policy Analyst

Abstract

Il seguente position paper si propone l’obiettivo di illustrare il fenomeno legato alle morti da fentanyl, con un focus sul caso USA. Con il termine fentanyl si fa riferimento ad un farmaco che può essere utilizzato per fini antidolorifici e analgesici. Si tratta di una sostanza molto potente, circa cento volte in più della morfina e cinquanta rispetto all’eroina. Questa droga sta mettendo in ginocchio gli Stati Uniti con la sua devastante ondata di overdose e morti, diventando un grave problema di salute pubblica. Il suo basso costo e la sua potenza hanno reso diffuso il suo utilizzo, alimentando il mercato delle droghe e rendendolo una fonte di enormi profitti per i cartelli della droga. Il maggior esportatore della droga fino al 2019 è stata la Cina. Dopo l’accordo trovato dai due Paesi, il mercato si è spostato dalla Cina al Messico, dove le stesse aziende cinesi hanno continuato la loro attività di contrabbando. Tuttavia, il nuovo accordo tra il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il leader cinese Xi Jinping segna un importante passo avanti nella cooperazione tra le due nazioni per affrontare questa crisi. Quella del fentanyl quindi non è solo una questione di politica estera, ma mette a dura prova il Paese dall’interno, in quanto i governi devono assicurare la sicurezza dei cittadini implementando soluzioni adeguate.

Indice:

1. Fentanyl: definizione ed effetti

2. Il caso USA: la droga degli zombie

2.1.Chi sono le vittime: age group/gender/racial and ethnic minority groups

2.2. Fentanyl: il ruolo di Pechino e gli accordi tra Cina e Stati Uniti

3. L’Italia adotta un piano di prevenzione

Conclusione


1. Fentanyl: definizione ed effetti

La Direzione Centrale per I Servizi Antidroga, organismo istituito nell’ambito del Dipartimento della Pubblica Sicurezza che si occupa di prevenzione e repressione del traffico illecito di sostanze stupefacenti, definisce il fentanyl come un analgesico che ha una potenza di almeno 80 volte superiore a quella della morfina. Il fentanyl ed i suoi derivati sono utilizzati come anestetici e analgesici sia in medicina sia in veterinaria (Carfentanyl). La sua molecola ed i suoi derivati sono soggetti a controllo internazionale così come quei derivati non farmaceutici altamente potenziati, quale il 3-metilFentanyl, sintetizzati illecitamente e venduti come “eroina sintetica” o mescolati con l’eroina.

Il fentanyl compare sottoforma di polveri bianche granulari o cristalline. E’ però necessario fare una distinzione tra le formulazioni farmaceutiche che si presentano come cerotti transdermici o ancora come pasticche per uso transmucoso orale, mentre in formato illegale si trova come polvere impalpabile di colore giallo, chiamata in gergo “Persiano Bianco” (contenente 3-metilfentanyl), e a volte come “trip di carta” (sottili pezzi di cartoncino impregnati di fentanyl). Anche le modalità d’uso sono molteplici, può essere assunto tramite iniezione endovenosa, cerotti transdermici, pastiglie transmucose orali e compresse vestibolari. La polvere di fentanyl o i cerotti vengono anche fumati o assunti per via intranasale (sniffati).

Il fentanyl viene sintetizzato per la prima volta negli anni ’60 dal belga Paul Janssen e la comunità scientifica lo accolse come un farmaco miracoloso, in quanto corrispondente a tutti gli effetti ad uno degli antidolorifici più forti ed efficaci in circolazione. Ancora oggi viene utilizzato per contrastare dolori intensi in patologie come il cancro.

Una volta assunto, il fentanyl ha un effetto velocissimo: grazie alla sua liposolubilità, cioè la capacità di sciogliersi nei grassi, entra facilmente nel sistema circolatorio fino ad arrivare al cervello. Uno dei primi effetti nell’immediato è il senso di benessere e rilassamento tipico degli analgesici, mentre tra effetti collaterali più comuni a breve termine troviamo nausea, mal di testa, capogiri, affaticamento, vomito e anemia. Tuttavia, le conseguenze per la salute a lungo termine sono estremamente gravi. Assumere il fentanyl in maniera ripetuta sviluppa rapidamente tolleranza e dipendenza e quando si smette di somministrarlo, subentrano i sintomi tipici dell’astinenza (sudorazione, ansia, diarrea, dolore alle ossa, crampi addominali, brividi o “pelle d’oca”). Problematiche più gravi subentrano nel momento in cui la sostanza viene mischiata con eroina, cocaina, alcool ed altri depressori del sistema nervoso centrale, come le benzodiazepine, arrivando a rischiare la vita. Una delle problematiche più gravi del fentanyl consiste nel rilassamento da questo indotto e trasmesso a tutto il corpo compresi organi di vitale importanza. Un esempio chiave sono i polmoni, che possono infatti rilassarsi in maniera tale da non funzionare più efficacemente, causando depressioni respiratorie fatali per l’essere umano. Solo due milligrammi di fentanyl causano l’overdose.

Si può considerare come una delle droghe più pericolose che esistano, ed è estremamente rilevante trattare la tematica, in quanto negli Stati Uniti sta mietendo un numero enorme di vittime.

2. Il caso USA: la droga degli zombie

Prima degli anni '90, la prescrizione di farmaci oppioidi per il trattamento del dolore cronico era generalmente evitata dai medici negli Stati Uniti, per timore di instaurare dipendenza nei pazienti. Tuttavia, proprio a partire dagli anni '90, c'è stato un cambiamento nell'opinione della comunità scientifica americana, che ha iniziato a considerare gli oppioidi come una risorsa efficace nel trattamento del dolore. È innegabile il ruolo dell'industria farmaceutica nell'influenzare questo cambiamento di atteggiamento, così come gli sforzi coordinati di cartelli farmaceutici; tuttavia, non si possono ignorare molti altri fattori che hanno contribuito a modificare gli standard di trattamento del dolore durante questo periodo. Le operazioni di sequestro di fentanyl e sostanze analoghe condotte dalla Drug Enforcement Administration (DEA) hanno raggiunto livelli senza precedenti, con un totale di oltre 6 tonnellate in polvere e 59,6 milioni di compresse contraffatte contenenti fentanyl. Queste quantità sequestrate equivalgono a oltre 398 milioni di dosi letali. Tuttavia, è stato segnalato che anche laboratori clandestini in Europa, in particolare in Portogallo e in Inghilterra, stanno producendo queste molecole.

Questa sostanza estremamente potente è diventata la principale causa di decesso per persone tra i 18 e i 49 anni in molte regioni del Paese. Ciò che inizialmente era un semplice analgesico si è trasformato in un'epidemia diffusa, nonché in una significativa fonte di profitto per gruppi criminali organizzati. Nonostante le aziende farmaceutiche abbiano interrotto la produzione e la commercializzazione a seguito dei danni causati, la produzione e la distribuzione del fentanyl sono ora sotto il controllo della criminalità organizzata, che opera attraverso laboratori illegali in Cina e in Messico. In media, circa 75.000 americani muoiono ogni anno a causa del fentanyl. Tra i vantaggi c'è il suo basso costo: una singola dose può costare meno di un dollaro, e come avverte drammaticamente la Drug Enforcement Agency (DEA), è sufficiente per provocare la morte.

Secondo numerosi rapporti, l'epidemia di oppioidi sta avendo un impatto significativo sull'economia degli Stati Uniti. Una delle stime più preoccupanti è stata condotta dal Comitato Economico Congiunto (JEC) del Congresso degli Stati Uniti, il quale ha previsto che l'epidemia di oppioidi è costata agli Stati Uniti circa 1.500 miliardi di dollari nel 2020. Questa cifra rappresenta circa il 7% del Prodotto Interno Lordo (PIL) di quell'anno, con un aumento di circa un terzo rispetto alla misurazione precedente effettuata nel 2017. Il JEC prevede che questa tendenza al rialzo continuerà, data l'aumentata incidenza delle overdose mortali.

Questa somma include i costi legati all'assistenza sanitaria per il trattamento delle overdose, le spese per contrastare il traffico di fentanyl e per perseguire attivamente le operazioni nel sistema di giustizia penale, la perdita di produttività della forza lavoro, oltre ai costi economici associati alle vite umane perse a causa delle overdose e alla diminuzione del valore economico delle vite dei sopravvissuti alle stesse.

2.1. Chi sono le vittime: age group/gender/racial and ethnic minority groups

Il Dipartimento della salute di New York ha riferito che l'81% dei decessi per overdose nella città è causato dall'uso di fentanyl. Nel 2023, il numero di decessi causati dal fentanyl nella metropoli ha superato i 3000, il dato più alto dal 2000, anno in cui sono iniziate le registrazioni. Alcuni gruppi sono stati colpiti in misura maggiore: gli indiani d'America e i nativi dell'Alaska, gli afroamericani, i giovani adulti e gli uomini hanno registrato tassi di mortalità per overdose più elevati.

Il tasso più elevato di decessi e il più significativo aumento percentuale si è verificato tra la popolazione afroamericana della città, con un aumento da 52 a 62 decessi ogni 100.000 residenti. Seguono i residenti di origine latina, con un tasso di 53,1 morti per 100.000 residenti. Gli episodi di overdose sono stati particolarmente frequenti tra gli adulti di età compresa tra i 55 e i 64 anni.

Un'altra tendenza inquietante è rappresentata dall'aumento dei decessi per fentanyl tra i giovani compresi tra i dieci e i diciannove anni. Nel periodo compreso tra il 2019 e il 2021, le overdose mortali di fentanyl sono quasi raddoppiate tra gli adolescenti. Gli esperti attribuiscono parte di questo incremento alla facilità con cui è possibile acquistare pillole contraffatte tramite i social media. Inoltre, la ricerca ha evidenziato che altri segmenti demografici, tra cui i veterani militari, le persone con disabilità, coloro che hanno subito la perdita del coniuge, gli affittuari e coloro che non dispongono di assicurazione sanitaria, hanno subito danni in modo sproporzionato a causa degli oppioidi.

Il Bronx, considerato come il distretto più povero di New York, ha riportato il maggior numero di morti per fentanyl nel 2022, con 73,6 decessi ogni 100.000 residenti. Le autorità sanitarie sospettano un legame tra la povertà di un quartiere e l'abuso di oppioidi. Inoltre, nelle aree con un elevato numero di senzatetto, gli episodi di overdose sono aumentati del 21 per cento, passando da 32,4 a 39,3 casi ogni 100.000 residenti tra il 2021 e il 2022.

2.2. Fentanyl: il ruolo di Pechino e gli accordi tra Cina e Stati Uniti

Per anni, il fentanyl ha rappresentato un nodo cruciale nei rapporti tra Stati Uniti e Cina, con tensioni che si sono perpetuate attraverso le amministrazioni di Trump e ora con Biden. Tuttavia, le azioni concrete sono state scarse, con l'unica conseguenza tangibile che ha portato alla creazione di una complessa rete di vendite.

In passato, la Cina era il principale fornitore di fentanyl negli Stati Uniti. Tuttavia, un accordo tra le due nazioni ha tentato di porre fine a questa pratica, ma ha portato semplicemente ad un trasferimento del problema verso il Messico. Qui, le aziende cinesi hanno saputo aggirare le restrizioni, trasformando il Messico nel punto di origine principale per la produzione e la distribuzione finale del fentanyl sul suolo statunitense. L'Accordo Nord-Americano per il Libero Scambio (NAFTA), entrato in vigore nel 1994, ha avuto un impatto significativo sul narcotraffico dal Messico agli Stati Uniti. La NAFTA ha facilitato una maggiore integrazione economica tra i due paesi, aprendo le porte al libero scambio di merci e all'espansione delle attività commerciali transfrontaliere. Tuttavia, questa maggiore apertura commerciale ha anche creato opportunità per i cartelli della droga messicani di infiltrarsi nel flusso legale di merci. Le rotte commerciali legali sono state sfruttate per nascondere e trasportare droga, rendendo più difficile per le autorità statunitensi individuare e intercettare tali attività illegali. Questo ha portato a un aumento del traffico di droga dal Messico agli Stati Uniti e ha contribuito a una maggiore diffusione di sostanze stupefacenti nel mercato statunitense. Di conseguenza, la NAFTA ha anche alimentato la crescita del narcotraffico come un'alternativa economica per molte persone nelle aree rurali e marginalizzate del Messico. Nonostante gli sforzi statunitensi nel bandire il fentanyl dal 2019, le organizzazioni criminali messicane sono riuscite a sfruttare componenti cinesi per la sintesi della droga, rendendo il Messico una tappa cruciale nella catena di approvvigionamento.

L'accordo recentemente stretto tra Biden e Xi Jinping segna un importante passo avanti nella lotta al fentanyl. La Cina si è impegnata a controllare l'esportazione delle sostanze necessarie per produrre il fentanyl e a perseguire i produttori cinesi che violano le restrizioni sulle importazioni. In cambio, gli Stati Uniti hanno promesso di riconsiderare lo status delle aziende cinesi rispettose degli accordi.

Questa complessa dinamica evidenzia la necessità di una cooperazione internazionale più stretta nel contrastare il traffico di stupefacenti, mentre i due Paesi più potenti del mondo cercano di affrontare insieme un problema che continua a minacciare la salute e la sicurezza pubblica.

3. L’Italia adotta un piano di prevenzione

Fino ad ora è stata illustrata una panoramica del problema afferente ad un Paese d’oltreoceano, ma poiché ci troviamo in un mondo fortemente globalizzato, anche l’Europa e l’Italia potrebbero trovarsi ad affrontare la pandemia delle morti da fentanyl.

In Italia non si parla ancora di una vera e propria emergenza come nel caso americano, tuttavia è evidente la volontà del governo di attuare un piano preventivo, tanto che il 12 marzo 2024 è stato presentato a Palazzo Chigi il Piano nazionale di prevenzione contro l'uso improprio di fentanyl e di altri oppioidi sintetici. In questa occasione, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Alfredo Mantovano ha affermato: “Non esiste ancora una emergenza Fentanyl, ma vi sono segnali sulla sua circolazione”, e ancora: “La nostra intelligence ha segnalato un interessamento della 'ndrangheta nei confronti del Fentanyl anche se stanno testando il mercato per verificare la convenienza del suo inserimento sul mercato ad oggi”.

L’Italia si prefigura come una delle prime nazioni ad attuare un piano articolato di prevenzione, il cui scopo è intercettare e impedire l’accesso e la diffusione illegale della sostanza per usi non sanitari sul territorio nazionale; sensibilizzare i cittadini, in particolare le giovani generazioni, sulla pericolosità della sostanza; gestire un’ipotetica emergenza.

Nel Piano Nazionale vengono forniti anche maggiori dati relativi al caso italiano: tra il 2018 e il 2023, le attività delle forze di polizia hanno portato al sequestro di 123,17 grammi di fentanyl in polvere (considerando che si può avere un’intossicazione acuta con circa 3 milligrammi, tale quantità potrebbe causare migliaia di casi), 28 dosi in compresse e 37 altre confezioni (cerotti, flaconi e scatole medicinali).

Una delle principali “piazze di spaccio” del fentanyl e delle nuove e altrettanto pericolose sostanze psicoattive è il web. Le sostanze vengono recapitate direttamente al domicilio degli acquirenti in piccoli plichi postali anonimi, rendendo possibile una fruizione autonoma e incontrollata. Questa modalità di vendita mette in contatto senza intermediari il distributore e l’utente finale, esponendo quest’ultimo a un costante rischio di intossicazione acuta, data la sua inconsapevolezza della concentrazione e composizione del prodotto acquistato.

Le azioni proposte nel Piano sono diverse. In primo luogo, si evidenzia lo scambio di informazioni continue tra le forze di polizia e comparto intelligence per raccogliere informazioni sul fenomeno e il potenziamento dei controlli da parte delle forze di polizia, dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, del Ministero della Salute e di tutti gli enti che collaborano al Sistema nazionale di allerta rapida per le droghe (NEWS-D). Il potenziamento dei controlli mira ad evitare che la sostanza venga distribuita illegalmente. Una particolare attenzione è legata alla rete web al fine di acquisire informazioni sull’evoluzione del fenomeno e di contrastare il traffico, oscurando eventuali siti internet che commercializzano farmaci contraffatti, alterati o privi di autorizzazione. In secondo luogo, la sensibilizzazione delle Procure della Repubblica sul fenomeno dei traffici di fentanyl, droghe sintetiche e NPS (Nuove sostanze psicoattive), affinché si richiedano esami approfonditi in casi di sospetta intossicazione acuta e in generale per tutti le morti violente, così da identificare eventuali sostanze stupefacenti.

Un ulteriore punto rilevante è la formazione degli operatori delle forze di polizia e degli operatori sanitari, sociali e di strada – coloro che potrebbero essere maggiormente esposti ai rischi di contatto fortuito con fentanyl per il lavoro svolto nelle attività di controllo e intervento. Legato a questo si pone la misura prevista in carico al Ministero della Salute per l’approvvigionamento e la distribuzione di narcan/naloxone, un farmaco che inverte rapidamente gli effetti del fentanyl. Gli operatori che potrebbero entrare in contatto accidentale con il fentanyl devono averne disponibilità e sapere come usarlo.

Conclusione

Il seguente position paper si è proposto l’obiettivo di illustrare la problematica relativa alle morti da fentanyl, che negli Stati Uniti è sfociata in una vera e propria crisi. Innanzitutto è stata fornita una panoramica generale su cosa sia questa droga e quali siano gli effetti a breve e lungo termine. Sono stati successivamente presentati dati relativi agli USA per sottolineare l’ampiezza della crisi, che colpisce maggiormente determinate fasce della popolazione. Il fentanyl ha destabilizzato il Paese dall’interno, ma ci sono in gioco forze maggiori, come ad esempio la Cina, causando tensioni tra le due nazioni. Tuttavia, il recente accordo tra Biden e Xi Jinping mette in risalto la volontà di cooperare, da una parte tramite il controllo dell’esportazione delle sostanze utilizzate per produrre la droga e dall’altra assicurandosi che i produttori cinesi non violino le restrizioni sulle esportazioni.

Né nel caso europeo, né tantomeno in quello italiano, è stata riportata una situazione di emergenza, nonostante sia tuttalpiù emerso uno stato di vigile allerta. Per esempio, tra i confini italiani e per mezzo dell’adozione di un piano di prevenzione, si profila la volontà di non trovarsi impreparati di fronte ad una crisi di grandi dimensioni, facendo leva in particolare sulla prevenzione, sensibilizzazione e controllo.

In conclusione, è importante puntare sulla cooperazione internazionale, affinché i diversi Stati siano in grado di minimizzare il commercio illegale della sostanza, ma è anche cruciale avere un piano di prevenzione, in modo tale da poter affrontare al meglio un’eventuale emergenza.

Bibliografia e sitografia

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